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Mi sveglio nel mezzo della notte. Sento odore di fumo e un rumore di vetri rotti.
Mi alzo di scatto e, mentre percorro il corridoio, vedo Luke che mi sta seguendo.
Mi tappa la bocca da dietro e mi trascina in camera.
Chiude la porta a chiave.
-Perché?- chiedo.
-Shhhh- mi zittisce.
Sto per rispondergli quando sento il rumore di passi da fuori la porta.
Trattengo il respiro.
-Chi è?
-Papà. Avrà fumato e preso alcolici come al solito.
-Papà FUMA?- scandisco le lettere -Da quando?
-Da quando sei andata via, più o meno.
-Quanto?
-Un pacchetto al giorno, circa.
-Scherzi? E perché?
-Non lo so. Mi sono sempre chiuso a chiave in camera mia e al mattino non ne parlava con me.
Lo guardo allibita.
Qualcuno bussa alla porta e io stringo la mano a Luke.
-Chi è?
-O lui o Caleb.
-Aspetta...
《Dove sei?》gli scrivo.
《Fuori dalla porta. Apri》
Mi alzo e faccio scattare la serratura.
-Veloce!- sussurro.
Giro la chiave.
-Ho sentito un rumore- dice.
-Era mio padre...
-Ha bisogno di aiuto?
-No- rispondo secca.
-Oh.
-Che ore sono?- Luke ci interrompe.
Guardo il cellulare. Circa le 5.
-Allora ci conviene restare svegli.
Annuisco.
-Dobbiamo fermarlo- propongo.
-È inutile. Ho provato a parlargli, ma ogni volta nega tutto.
Rimaniamo in silenzio.
Caleb continua a fissarmi anche mentre io sbadiglio.
Piego la testa.
-Vi va di uscire?- chiede Luke.
-Ora?
-Si dai. Possiamo passeggiare nel parco. Papà rimarrà a dormire fino alle 7. Per quell' ora saremo qua, così lo saluti.
-Non voglio.
-Cosa?
Mi sento osservata, così mi sposto leggermente indietro.
-Non voglio più vederlo.
-Maya. È papà.
-E allora? Sta fumando e beve.
-Quindi?
-Non capisci.
-Quando tu ti sei fatta il primo piercing lui ti ha difeso mentre la mamma ti urlava contro.
-Hai un piercing?- ci interrompe Caleb.
-Non ora Caleb. Luke. Non voglio salutarlo.
-È una tua scelta. Quando poi sarà via per lavoro come al solito, come farai a vederlo?
-Non lo vedrò.
-Piantala di fare la bambina Maya!- urla.
Sentiamo altri passi.
-Luke?- la voce di papà e più roca e graffiata -Cosa ci fai li?
-Oh, in camera mia...- si interrompe un momento e mi guarda, ma io Scuoto la testa -c' era caldo. Sono venuto qua. Tu vai a dormire, tranquillo.
-Domani esco alle 7.
Rifletto per un momento e realizzo che sarà l ultima frase di papà che sentirò fino alle vacanze.
-Si. Notte.

Il parco è meno buio di quello che pensavo.
La rugiada sulle foglie mi bagna le caviglie.
C'è un silenzio piacevole, solo il rumore dei nostri passi e dei nostri respiri.
Sul vialetto ci sono ancora il mio nome e quello di Matt, che abbiamo inciso due anni fa.
Cerco di coprirli con un po di ghiaia ma quelle M rimarranno per un po.
Mi affaccio sul piccolo laghetto, quello dove andavamo da piccoli, a lanciare il pane ai pesci e alle anatre.
Fisso le foglie di ninfea che affiorano sull acqua e, dopo poco, vedo il riflesso di Caleb accanto al mio.
Sorride.
-Mio fratello?
-Si è fermato la con una ragazza che sta facendo jogging.
Stringo gli occhi per mettere a fuoco quando qualcuno mi da un colpo sulla spalla.
-Ehi!

Nothing about usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora