7

46 4 1
                                    

-Io...
-TU sei un genio- gesticola con le mani e sorride.- non avevo mai pensato a questo.
Mi sento in imbarazzo.
Quando mi volto vedo Caleb con la palla in mano.
-Lancia. Ora!- urlo senza accorgermene.
Il coach continua a fissarmi sbalordito.
-Devi essere la mia vice-allenatrice -inizia -sempre che si possa dire.
Annuisco.
-Si...grazie.

《Luke, come va li? Devo dirti delle cose. Chiamami.》scrivo più in fratta possibile.
《Arrivo Maya》
Poco dopo Squilla il telefono.
-Dimmi.
-Inanzitutto devo chiederti come stai.
Ride. Mi manca da morire. Più di chiunque altro.
-Io bene. Papà è a posto e ieri mi ha parlato per la prima volta di te. Da quando siete andate intendo...
Mi sale un groppo in gola.
-Buon segno. L' allenatore della squadra di football del college mi ha chiesto di aiutarlo negli allenamenti.
Che faccio. Accetto?
Lo sento urlare dall' altra parte del telefono e mi salgono le lacrime agli occhi.
-ACCETTA! Oh, Maya. Tutti gli schemi che abbiamo fatto da piccoli. Le partite che abbiamo guardato. Vai Maya vai!
-Ho deciso di si. Sai perche? Perché è l unica cosa che ci tiene uniti anche a distanza. Luke mi...
Non faccio in tempo a finire la frase che sto già singhiozzando.
-Ehi. No piccola- lo metto vivavoce. Tanto sono sola nella stanza- Maya. Ci rivediamo al più presto. Non importa quello che ha detto la mamma. Non importa niente. Mi manchi.
-Anche tu.
-Dai ci sentiamo domani. Ora stai tranquilla.
-Ti voglio bene.
-Anche io.
Termina la chiamata. Metto la faccia sul cuscino, che si bagna nel giro di due minuti.
Ha ragione. Non importa cosa mamma e papà abbiano deciso, io e Luke siamo le case della situazione e non permetterò ai miei genitori di farci crollare.

Caleb fa capolino dalla porta.
-Ehi.
-Ciao- Mi asciugo il viso.
-Scusa ma mi nascondi qualcosa?
Scuoto la testa.
-Cosa?
-No perché ho sentito qualcuno chiamarti 'piccola' è dirti 'sistemeremo tutto'...
Gli lancio un cuscino addosso ridendo.
-Era mio fratello, certo che sei geloso eh...
-Hahaha. Scusa allora.
Si avvicina e mi abbraccia, dandomi un bacio sulla fronte.
-Mi manca, sai?
-Lo so.
In quel momento entra Janette abbracciata ad un ragazzo moro.
-Ehm...- tossisco interrompendoli dal loro bacio.
Mi guarda e mi fa l' occhiolino.
-Qui è già occupato Jacob. Andiamo di là.
La porta si chiude e Caleb inizia a ridere.
-"Qui è già occupato"- la imita facendomi sorridere.
-Dai, 'vice-allenatrice' ti lascio. Ci vediamo sta sera a cena.
Esce e io rimango sul letto a studiare matematica.

Ore 19:00
Mi faccio una doccia veloce, decido di mettermi un jeans e una maglia grigia.  Mi piastro i capelli e vado alla mensa.
È piena zeppa.
Sarà un casino trovare Caleb. Mi alzo sulla punta dei piedi e lo vedo in un tavolo poco distante.
Mi avvicino e noto che sta parlando con il ragazzo che era prima con Janette.
-Maya. Ciao.
-Ehi!
-Lui è Jacob.
Mi tende la mano e io l' afferro.
-Piacere di conoscerti. Ho sentito che sarai la nostra allenatrice...
-Vice- lo correggo sorridendo.
Annuisce mentre arriva a tavola la cena.

Nothing about usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora