Mi svegliai il giorno dopo della festa. Ero a pezzi, davvero.. Ma io non sono una di quelle tipe che poltriscono tutto il giorno. Quindi deciso di organizzare un'uscita con Rebecca.
Lei è la mia migliore amica e c'è sempre quando ne ho bisogno.
Decidemmo di darci appuntamento in città per andare in un edificio dedicato ai giovani. Lì giocammo a Ping pong e a calcetto. Mentre giocavo con gli altri che erano presenti oltre che a noi due non riuscivo a smettere di pensare a Michele. Così gli scrissi e gli chiesi se gli andava di vederci. Dopo un poco mi rispose: "In realtà sono occupato, ma perché mi vuoi vedere?"
Io gli risposi perché volevo parlargli perché lo sentito sempre più strano..
Alla fine passai al bar per salutarlo. In quel momento sentii proprio la sua freddezza nel modo con il quale mi parlava. Sentivo sempre di più che il motivo della sua incazzatura ero io, ma non capivo il perché. Non si era mai comportato così con me e mi dava parecchio fastidio. Non sapevo cosa fare, così me ne andai con la scusa che dovevo prendere il pullman per tornare a casa. Ero davvero irritata dal suo comportamento.
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Solo un piccolo gesto
ChickLitQuesta è la mia piccola avventura vissuta questa estate. Ho deciso di scriverla per non poterla dimenticare e di raccontarla agli altri dato che è stata la cosa migliore che mi sia capitata. Buona lettura.