CAPITOLO 6

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Entrai in aula, e presi posto all'ultimo banco, non avevo per niente voglia di stare attenta, e di essere interrogata.

Erano tutti in piedi, o seduti sui banchi che parlavano con i loro rispettivi amici,tranne me.

Finchè,la ragazza che faceva da sentinella, non corse a sedersi al banco urlando:
-Sta arrivando!-

Io ero già seduta, quindi presi i libri di storia mentre tutti gli altri correvano ai loro posti, prendendosi a spintoni.

Il professore entrò in classe, scrutandoci attentamente come se sapesse cosa stavamo facendo, ma non disse niente e si sedette alla cattedra.

-Bene, ragazzi, ho deciso di farvi fare un lavoro a coppie- disse,sistemandosi gli occhiali sul naso.

In classe si alzarono dei piccoli strilli da parte di un gruppetto di ragazze, che evidentemente non vedevano l'ora di essere messe in coppia con il ragazzo per cui andavano matte.

Beh,io non ne ero proprio entusiasta.

Il professore iniziò a mettere in coppia gli alunni.
-Hemmings, e Clifford-
e vidi tutta la classe girarsi verso un ragazzo dai capelli rossi,seduto in fondo all'aula.

-Harvey e Chapman, Holmes e Palmer-
Vidi l'espressione della ragazza tanto euforica che strillava prima,Holmes, che,per sua sfortuna non era in coppia con il ragazzo per cui aveva una cotta.

-Clark e Robinson-
Quando sentii pronunciare il mio nome,mi girai subito alla ricerca di una certa Robinson, e la riconobbi subito quando si alzò, facendo cadere la sedia.

-COSA? C-O-S-A?- urlò, la biondina.
-IO DOVREI STARE IN COPPIA CON QUELLA?- urlò ancora una volta,con quella vocina irritante che mi perforava i timpani.

-Robinson, si sieda- la richiamò il professore.
-IO MI RIFIUTO-disse, indicandomi.
-Oh, può spiegare a tutti il perché?-

-BEH, PERCHÈ, NON SI PUÒ-
si mise entrambe le mani sui capelli.
-Adesso la smetta, e si sieda, non cambierò la compagna, così impara a non fare scenate,Robinson-

La biondina mise a posto la sedia e si sedette subito, portandosi entrambe le mani in faccia, dalla disperazione.

A quella vista non mi trattenni, e sbuffai,poi la biondina si girò nella mia direzione e mi guardò in cagnesco, roteai gli occhi, disperata.

Ma che cazzo di problemi ha? Non sono mica satana. Poi le andrò a parlare, e le dirò di smetterla di far scenate, perché nemmeno mi conosce, e mi etichetta già come "stupida sfigata".

Che odio.

Finalmente la campanella suonò, e il professore dopo averci detto cosa dovevamo fare per filo e per segno, la classe intera si precipitò fuori dall'aula.

Tranne me,la biondina e una testa rossa, che si precipitò tra le braccia dell'altra a piagnucolare e a maledirmi.

Clifford le accarezzava la testa assicurandole che farà di tutto pur di cambiarle la compagna.

Feci un sospiro, e mi diressi verso di loro.
-Ma che cazzo di problemi hai?- sbraitai.
-Nemmeno mi conosci, nemmeno sai chi sono e già mi etichetti-

Alzò la testa dalla spalla del suo ragazzo, e si mise in piedi.

-Senti, sfigata del cazzo, io ho una reputazione, e tu non riuscirai a rovinarmela- disse, con il tono che dovrebbe sembrare minaccioso.

-Senti carina, intanto ti calmi, perché nemmeno io sono tanto felice di stare in coppia con una smorfiosa del cazzo, e poi, sono umana anche io, e non me ne frega un cazzo di quel che pensi.-

La vidi diventare rossa dalla rabbia, e stava prendendo un lungo respiro prima di tornare a insultarmi, quando però la testa rossa si mise in mezzo.

-Adesso basta,Lisa, andiamo- disse, avvolgendole le spalle con un braccio.
-Michael questa stronza vuole rovinarmi, vuole farmi perdere la popolarità!- mi urlò contro facendo gesti insensati con le braccia.

-Và al diavolo!- le urlai, e uscii dall'aula. Non ne potevo già più di quella Lisa. E avrei dovuto passare pomeriggi a studiare con lei.

- - -

Alla fine delle lezioni, incontrai Hanna fuori scuola, con una testa biondo cenere.

Mi avvicinai, ma non troppo, se avessi interrotto i loro baci, Luke mi avrebbe mandata al diavolo, o insultata, quindi meglio evitare.

Quando si salutarono mi avvicinai a Hanna.
-Ehi!- mi salutò.
-Ehi, sai, oggi ho conosciuto miss simpatia!-
rise. -E chi sarebbe? Non dirmi Luke perché lui è solo un pó...-

-Una certa Lisa Roberts- la interruppi.
-Oh, quella smorfiosa, quanto ti capisco, è davvero irritante-

Continuammo a parlare di quanto ci stesse antipatica quella ragazza per strada, finché non arrivai a casa e ci salutammo.

Aprii la porta, e sentii subito un buon odore.
-Mamma?-
-Sì, tesoro?- rispose.
Era ai fornelli e la tavola era tutta apparecchiata, cosa parecchio strana visto che è sempre a lavoro.

-È strano che tu non sia in ufficio- dissi, lanciando lo zaino per terra.
-Oggi sono uscita prima, così mi sono messa a cucinare-

Ci misimo a tavola e mangiammo, e dopo mi accompagnò in ospedale da Calum.

- - -

Entrai nella sua stanza e lo salutai con un bacio.
-Come stai oggi?-
-Meglio- rispose sorridente.

È davvero impressionante come quel ragazzo riesca davvero a sorridere anche in queste condizioni, ed è per questo che lo amo così tanto.

Gli parlai di Lisa e della sua scenata tragica in classe, e lui scoppiò a ridere.

-Quando ti dimettono?- gli chiesi.
-Se tutto va bene tra una settimana-
Tra una settimana avrei riavuto il mio Calum da coccolare, e di cui prendermi cura.

Alzai gli occhi sul vetro che si affacciava sulla sala d'attesa,
e vidi quegli occhi, più freddi del solito.

Vidi spostare il suo sguardo dai miei occhi fino alle mani mie e di Calum incrociate.

Scattai in piedi e mi precipitai fuori dalla stanza, ma quando fui fuori, il corridoio era deserto.

Non potevo essermi sbagliata, non ci sono infermiere, quelli erano i suoi occhi,era Luke.
Era lui, ne ero certa.

*spazio autrice*
ciauu.
oggi è il compleanno di ashton ahshbsksbsisbso *^*

comunque, nella foto all'inizio del capitolo è Lisa, (Loren Gray)
eeee niente,

le cose si faranno man mano più interessanti, ciauz.



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