CAPITOLO 12

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-Sei sicuro che sia tuo padre?-
chiesi camminando avanti e indietro per la stanza.

Il padre e la madre di Calum erano divorziati da più di un anno, prima che io e Calum ci mettessimo insieme,
quindi non avevo idea che fosse lui,
non lo avevo mai conosciuto.

-Sì, è lui- disse per l'ennesima volta.
-Si è sposato di nuovo?-

-Non lo so,non lo vedo da tanto-
rispose, alzandosi in piedi.

Mi appoggiai alla scrivania, passandomi una mano tra i capelli, disperata.

Ero davvero delusa dal comportamento di mia madre,tanto.

-Ehi, andrà tutto bene-
mi rassicurò,prendendomi dai fianchi, e io mi girai.

-No, non sta volta- dissi, voltandomi e allacciando le mie braccia intorno al suo collo.

Mi posò un dolce bacio sulle labbra e io ricambiai, chiudendo gli occhi, godendomi a pieno quella sensazione.

Calum era la mia unica salvezza, in lui riuscivo a trovare tutto ciò di cui avevo bisogno, e al momento avevo tanto bisogno di amore.

Tutti sembravano essersi dimenticati della mia esistenza, in primis mia madre, e poi Hanna, non ci frequentavamo più di tanto al di fuori della scuola, tra di noi c'era soltanto tensione ogni volta che eravamo faccia a faccia.

Se anche Calum mi avesse voltato le spalle, non so cos'avrei fatto.

Appoggiai la testa sul suo petto, e lui per tutta risposta mi strinse tra le sue braccia con più forza.

-Tra le tue braccia mi sento al sicuro-
sussurrai, per poi lasciargli dei dolci baci umidi sul collo.

***

Passammo tutto il pomeriggio a coccolarci sul letto, guardando le nostre serie tv preferite, con una ciotola di popcorn accanto.

Era ora di cena, e Calum tra qualche minuto se ne sarebbe andato,
lo stavo salutando sulla soglia della porta.

-Non voglio lasciarti sola- disse, intrecciando le sue mani con le mie.

-Tranquillo, mia madre dovrebbe arrivare tra un'ora,circa- dissi.

-Appunto, non voglio lasciarti sola, e per di più con tua madre-
disse, accennando un sorriso.

Ricambiai il sorriso, per poi concentrarmi sulla macchina dove sua madre suonava il clacson, e faceva cenno di muoversi.

-Cena da me, poi ti riporto a casa-
disse ridendo, per la poca pazienza di sua madre.

-Va bene- dissi ridendo anche io.
Una volta saliti in macchina, Joy mi accolse con un grande sorriso.

-Alex, ceni da noi?- chiese entusiasta.
Annuii, -Spero non ti dispiaccia-
-Ma figurati, tesoro, puoi venire quando vuoi, sei come una figlia per me!- disse mentre usciva dal vialetto di casa mia.

Ed era vero, io e Joy avevamo stretto un legame particolare, e per me era come una seconda madre.

Arrivammo a casa,e mentre Joy cucinava la cena,io e Calum apparecchiavamo la tavola.

Preparò cose buonissime, e ne approfittai per abbuffarmi, quasi sempre cenavo con un panino, o comunque qualcosa di leggero, visto che ero sempre sola.

Parlammo del più e del meno, fin quando Joy non mi chiese di mia madre, e il cibo mi andò di traverso.

Bevvi un sorso d'acqua,mentre Calum mi dava colpetti sulla schiena con la mano.

-Beh, mia madre, sta... sta bene, sì...è sempre impegnata con il lavoro-
dissi.

Non potevo dirle che forse si era sposata con il suo ex marito che se la sbatteva sulla scrivania del suo ufficio.

Ma comunque Calum cambiò argomento e io gliene fui immensamente grata.

-Mamma, accompagno Alex, prendo la macchina- le riferì.

-Sicuro? Stà attento alla strada, e guida piano- gli disse mentre gli dava le chiavi.

Uscimmo di casa ed entrammo in macchina.
-Mi madre è sempre la stessa, e dopo l'incidente ha iniziato a fare la iper protettiva- disse uscendo dal vialetto.

Io mi limitai ad appoggiare la testa al finestrino, ma infondo, come biasimarla? Sua madre ci teneva a lui, e si vedeva.

-Tutto bene?- chiese Calum distogliendo lo sguardo dalla strada e girandosi verso di me.

-Sono solo stanca, e nervosa- dissi,sospirando.

-Andrà tutto bene, sai potremmo essere parenti-
disse.

Non avevo pensato al grado di parentela che ci sarebbe potuto essere tra noi due, fratellastri?

Ma comunque non avevo voglia di pensarci, ero già abbastanza in ansia,e io e Calum staremo comunque insieme, al dilà del grado di parentela tra di noi.

-Già, ma non m'importa-
dissi, mentre entrava nel vialetto di casa mia.

Uscimmo dalla macchina, e Calum mi accompagnò fino alla porta, dove mi salutò con un bacio, prima che io aprissi la porta per poi chiuderla alle spalle.

-Mamma, sono tornata!-
urlai, in modo che ovunque fosse mi sentisse, ma non ricevetti risposta,

quindi mi limitai a salire le scale, e andare in camera mia, dove mi cambiai e mi diressi verso il bagno.

Ma quando passai accanto alla porta della camera da letto di mia madre, senti dei gemiti e dei mugolii.

Non ci potevo credere.
Mia madre stava facendo sesso?

Scostai leggermente la porta, e vidi il padre di Calum e mia madre sul letto, entrambi troppo presi dal piacere, per accorgersi di me.

Oh Cristo.

 Ice Eyes | l.h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora