Non avevo per niente dormito e ad incorniciare il mio viso pallido c'erano due occhiaie enormi, sembravo uno zombie.
Qualche minuto dopo trascinavo le mie Vans sul marciapiede verso la scuola, non volevo tornarci, anche se adesso Calum mi aveva perdonata, ma sentivo comunque un peso opprimermi il petto, quando pensavo a quello che avevo fatto ad Hanna.
Mi saltò il cuore in gola quando vidi la stessa macchina nera, fare sempre lo stesso tragitto, con un biondo cenere alla guida.
Speravo anche nel suo perdono, nonostante mi avesse detto chiaro e tondo che non voleva vedermi, ma so che non riuscirò mai a stargli lontano, non riesco a convivere con me stessa, dopo quello che ho fatto, anche se Luke non è stato da meno.
Attraverso la porta della classe e mi siedo, come al solito dietro Ashton.
-Ehi, tutto bene?- chiede sottovoce.
-Un po' meglio dal nostro ultimo incontro- rispondo, cercando di sorridere.Poi entra Luke, indossa una felpa nera, bagnata, evidentemente dalla pioggia, e il cappuccio gli copre i capelli, non ha il suo solito ciuffo, ha i capelli schiacciati sulla fronte, è la prima volta che lo vedo così.
Si avvicina silenzioso a un banco libero e si siede.
Non faccio altro che guardarlo per tutta la lezione, si tocca sempre i capelli, come se avesse un disturbo ossessivo, ha anche due grandi occhiaie, molto più grandi delle mie.
Esco per ultima dalla classe, accompagnata da Ashton che mi propone di andare insieme a mangiare qualcosa, ma rifiuto.
Seguo Luke nel cortile sul retro, non ci va nessuno lì,e non è concesso starci. È uno spazio piccolo, circondato dalla rete, del filo spinato e un piccolo cancello dalla quale non entra quasi nessuno.
Vedo Luke seduto a terra, con le gambe incrociate, ha ancora il cappello della felpa sulla testa.
Mi avvicino e mi siedo accanto a lui senza dire una parola, probabilmente vorrebbe solo starmi lontano e non rivolgermi la parola, ma io no.
-Ehi...-
cerco di attaccare una conversazione ma lui come risposta si porta la sigaretta alle labbra e lascia che la nicotina gli invada i polmoni, ma sta volta non la butta a terra, come ha fatto la prima volta che l'ho visto fumare, sta volta non cerca di nascondermelo.-Mi dispiace... per tutto, è tutta colpa mia.- noto che ha gli occhi rossi.
Non risponde.
-Io... sono sicura che Hanna capirà,lei ti ama e...- fa fuoriuscire il fumo dalle narici.
-e... ti perdonerà.-So che non era del tutto colpa mia, ma mi sentivo comunque in colpa, per convivere con me stessa avrei voluto scusarmi con tutti.
Abbassa lo sguardo,per quanto questo ragazzo sappia essere freddo e insensibile, adesso mi fa tenerezza, anche dopo quello che ha fatto e le cose orribili che ha detto.
-Luke, sono sicura che Hanna..-ripeto.
-Non me ne importa niente di lei- mi interrompe.
-Non me n'è mai importato--Non è per lei che sono conciato così, lei, come te crederà di sì, ma non è così-
Non rispondo.
Lui picchietta un dito sulla sigaretta per far cadere la cenere.-Come può non importarti nulla di lei...- dico.
-Come può non importarti di niente, di nessuno, per te è tutto un fottutissimo gioco,giochi con i sentimenti delle persone.-Non mi guarda, ma lancia la sigaretta ormai finita e lascia che l'ultimo spiffero di fumo esca dalla sua bocca.
-Non credevo fossi così, mi stavo convincendo che in fondo ci fosse un ragazzo dolce, con dei sentimenti, ma mi sbagliavo-
-Mi ripetevo di non giudicare un libro dalla copertina, magari conoscendoti
ti saresti rivelata una persona migliore di quella che mostravi a tutti--Freddo e insensibile, ma ho sbagliato-
-Ho sbagliato a darti fiducia, e a quanto pare ha sbagliato anche Hanna-Giro i tacchi e me ne vado, voltandogli le spalle, sta volta davvero.
Potrei negare a me stessa che non me ne importa più niente di lui, ma non sarebbe comunque vero, è circondato da un fascio di odio che chiunque gli stia attorno, viene fatto a pezzi.
Luke era davvero la persona fredda, crudele e piena d'odio che mostrava, avevo davvero fiducia in lui.
Ecco cosa ero per lui, un fottutissimo gioco, e così anche Hanna.
***
Vado in mensa e mi dirigo verso Calum.
-Dove sei stata?- chiede sospettoso.
-Ero con Ashton,da quando sei così sospettoso?-
mento, se sapesse che ero con Luke si arrabbierebbe, e l'ho già fatto star male abbastanza.-Da quando hai iniziato a mentirmi-
dice,facendomi cenno con lo sguardo di guardare dietro di me.Mi volto e vedo Ashton seduto al tavolo di fronte a Calum, con alcuni dei suoi amici.
Merda.
-Calum, posso spiegarti...-
-Non importa, so che sei stato con lui,sai Alex, ero disposto a perdonarti, ma continui a cadere nella sua trappola, non so cos'abbia di tanto speciale Luke, vieni a cercarmi quando sarai davvero pronta a lasciarlo andare.-
Prende il suo pranzo e se ne va, lasciandomi lì, senza darmi il tempo di spiegare.
Capisco il fatto di non fidarsi di me, ma doveva darmi almeno il tempo di spiegare, anche se in parte aveva ragione, non ero pronta a far finta che Luke non esistesse più, ma se volevo davvero stare con Calum avrei dovuto provarci, e questo non lo sapevo nemmeno io.
L'idea di lasciare Calum mi terrorizzava, perchè stiamo insieme da tanto tempo e non sono mai uscita da quell'ampolla di vetro nella quale sono imprigionata con Calum, ma quando sto con Luke il mondo smette di girare ed esistiamo solo io e lui.
Calum è disposto a darmi tutte le sue attenzioni eccetera, ma non riuscirò mai a stare lontana da Luke, siamo come due magneti,anche se è un stronzo e si è preso gioco dei miei sentimenti.
Ma mi sono promessa è ripromessa di stargli lontana, e lo farò.
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Ice Eyes | l.h.
Fanfiction-ispirata in minima parte a Pretty Little Liars. una ragazza di 17 anni, viene manipolata da una persona a lei sconosciuta, e la sua vita viene stravolta.