Sentii Zane uscire e chiudere la porta. Dopo qualche minuto,la porta si riaprì. <Alessia.Mio Dio come sei cresciuta,sei diventata così....bella.>disse una voce da uomo,molto familiare. Era roca e bassa,l'avevo già sentita ma non riuscii a decifrare di chi fosse. Qualcosa mi prese la mano e subito di scatto la ritirai dalla paura. Solo dopo capii che era una mano. <Oh scusami,pensavo fosse un...> <no tranquilla,scusami tu,non volevo spaventarti,avevo dimenticato che tu....lasciamo perdere. Ti ricordi di me?>disse quella voce. <Veramente no.>mi concentrai a fondo per ricordare. <bene,te lo dico io. Sono...> <Arthur Jeffrey Andrwyus. Il medico che mi ha operata al cervello in seguito all'incidente.>mi affrettai a dire. <Allora ti ricordi di me.>disse divertito. <adesso si.> <avrei giurato di no.> <perché?>chiesi. <Beh,quando ci siamo presentati avevi appena preso conoscenza,eri sotto macchinari ed eri stordita dai medicinali e dai sedativi che ti avevamo dato,quindi pensavo che non ti ricordassi di me.>. <Posso farle una domanda?>chiesi timidamente ad medico. <non darmi del "lei",dammi del "tu". Chiamami semplicemente Arthur> <ah okey grazie. Allora Arthur,posso sapere perché sei qui?> lo sentii avvicinarsi e sedermisi vicino.Avevo capito che era di fianco a me ma non sapevo dove si trovasse di preciso poiché non vedevo,quindi rimasi con lo sguardo fisso davanti a me. Era strana come cosa e nonostante gli anni non ci avevo ancora fatta l'abitudine. Era brutto dover tener gli occhi fissi al nulla perché non sapevi dove cazzo si trovava la persona con cui stavi parlando,era davvero una fastidiosa sensazione,ma dovevo farmene una ragione. <beh,bella domanda. Zane,non glielo hai detto?>chiese Arthur. <No papà,le ho detto solo il fatto dell'intervento,del coma e di come l'ho conosciuta,questo preferivo che glielo raccontassi tu.> <ah bene.>rispose al figlio,poi ritornò a riferirsi a me. <devi sapere che,io e Shaun,tuo padre,eravamo grandi amici. Ci conoscevamo da...praticamente una vita. Fui io a far nascere Luke e...te. Purtroppo però,la tua nascita era avvenuta in un periodo particolare della vita dei tuoi genitori che avevano....come dire,diciamo dei "gravi problemi economici". Non potevano mantenere anche te oltre a tuo fratello,per cui decisero di darti in adozione e...chiesero a me e mia moglie di crescerti per qualche anno. Vivesti con noi fino a tre anni e mezzo. Eri praticamente parte della famiglia. Io e mia moglie ti amavamo come una seconda figlia e anche Zane era molto affezionato a te. Ti considerava una vera sorella. Dopodiché,andasti a vivere con i tuoi genitori. Quando venni a sapere del tuo incidente,il cuore mi arrivó in gola dalla paura. Purtroppo tu e tuo padre eravate gli unici ancora vivi. Chiamai dei miei colleghi e ti feci portare in ospedale,però per tuo padre....avevo capito che era questione di minuti,non ce l'avrebbe fatta. Prima di morire,mi chiese di portarti in una casa famiglia,non voleva causarmi altro disturbo donandoti a me,anche se non era affatto un disturbo visto che ormai eri della famiglia. Comunque,Mi chiese di portartici. Io gli dissi di si,peró non l'ho avrei mai fatto,anche perché pensavo che saresti morta. L'emorragia al cervello era grave,tu non prendevi conoscenza e pensavo che...non ce l'avresti fatta. Quando per fortuna ti svegliasti,ripensai alla richiesta che mi aveva fatto tuo padre e capii che non l'avrei esaudita. Io...non potevo darti ad una casa famiglia,non ne avrei trovato il coraggio,ti volevo troppo bene. Quando poi capii che saresti stata ceca,mi convinsi del fatto che non potevo. Decisi allora di prendermi io cura di te. Dopo due anni dall'intervento, ti ho trovata e ....adesso sono qui per chiederti di venire con me. Non posso lasciarti sola,ti voglio davvero troppo bene Lesi.> <Lesi?>ripetei io. <si,quando eri piccola,non sapevi ben dire il tuo nome. Non riuscivi a dire Alessia,dicevi Lesi. Così é diventato un pó il tuo soprannome. A casa ti chiamavamo così.>disse Zane divertito. Lesi. Cioè,io ho vissuto i primi miei tre anni di vita con Arthur,sua moglie e Zane? Ma perché non lo ricordo? Perché non ho alcuna memoria di quel periodo? Beh,a pensarci meglio é normale. Cazzo ero piccola,avevo tre anni. Questo Lesi però mi é familiare. <Allora? Ti va?>mi chiese Zane. Ritornare a vivere con loro...non saprei.Peró sarebbe bello. A casa mi sentivo così sola. <a me piacerebbe ma....>mi fermai. <Qual'é il problema?>mi chiese Zane. <Voi non capite. Essere ceco non é facile. Io riesco a gestire la mia vita,riesco a muovermi senza difficoltà in casa mia e per la strada,ma questo perché lo faccio da sempre. Per me é facile spostarmi in casa mia perché io ci vivevo anche quando non ero ceca e quindi la conosco bene. Andare a vivere in un'altra casa significa dover ricominciare tutto da capo. É come se un bambino dovesse reimparare a camminare. Sarebbe davvero difficile e avrei bisogno di un aiuto,ma questo significherebbe causare fastidio e problemi.> dissi. Forse a voi che leggete sembrerà una cosa da nulla,ma vi assicuro che é traumatizzante essere ceca. Sentirsi avvolti dall'oscurita ogni maledetto attimo della tua vita. Non vedere neanche un minuscolo spiraglio di luce. <Tesoro,Tu non creeresti alcun fastidio. So che non é facile vivere come vivi tu,ed é per questo che vogliamo aiutarti.>disse Arthur. <non lo so,mi ....mi sentirei di troppo.> <Papà,mi puoi lasciare un attimo solo con lei?> <certo.>Arthur si alzó dal mio letto e uscii. Sentii Zane accovacciarsi davanti a me e prendermi la mano <Lesi,io ho bisogno di te. In questi anni mi sei mancata tantissimo. Tu per me sei una sorella,e lo sei sempre stata. Tu forse non te lo ricordi perché eri piccola,ma io ricordo ogni momento che ho passato con te nel periodo in cui vivevi con noi. Io sono comunque di due anni più grande di te,per cui mi ricordo tutto di quegli anni. Lesi,quando ti ho vista in ospedale con tutte quelle ferite,il sangue che ti ricopriva la bocca e gli occhi io....mi sono sentito morire. Sei....come una sorella. Io voglio bene a te come tu volevi bene a Luke. Fallo per me ,ti prego. Vieni con noi. Sai che io ho 19 anni,non vado a scuola,lavoro come barista un paio d'ore la tarda mattinata quindi non ho grossi impegni. Ti aiuteró io ad ambientarti,ti aiuteró a vivere bene,ti aiuteró ad essere di nuovo felice,te lo prometto. Ti prego,fallo per me.> avevo le lacrime agli occhi per quello che mi aveva detto. Lo abbracciai e lo strinsi forte. <Per te farei qualsiasi cosa Zane,se questo é quello che vuoi lo faró:vengo con voi.>
STAI LEGGENDO
Musica E Amore:Storia Di Una Ragazza Ceca.
RomanceCit. Prologo "Frena Shaun,Frena! "Lara sta zitta cazzo,sto frenando ma la macchina non si ferma!" "Shaun attento!" poi il buio.. Mi chiamo Alessia,ho 17 anni e da 2 anni sono ceca. La mia famiglia,in seguito ad un incidente d'auto é morta. Sono stat...