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<certo piccola. Sono solo un pó stanco.>mi rispose. Mi misi di fianco a lui e mi accoccolai sul suo braccio. <notte amore.> <notte principessa.>

Pov's Zane.

Era mattina molto presto,le 5:30. Sentivo la testa di Alessia sul mio petto,il suo dolce respiro,la sua pelle contro la mia,le nostre gambe incrociate tra loro...mi piaceva stare vicino a lei, mi piaceva,tanto,troppo da poterlo descrivere.
Non riuscivo proprio a dormire,non facevo che pensare alle parole che mio padre mi avrebbe detto,avevo paura,paura di quello che sarebbe potuto accadere,paura di perdere Alessia. No, era troppo importante per me,non potevo perderla. La persona che contava di più nella mia vita era proprio lei,quella meravigliosa fanciulla dai capelli color pece.

Sentivo l'ansia che iniziava a divormarmi, saliva,saliva,sempre più,senza alcuna fatica. Non potevo aspettare ancora. Lentamente mi alzai dal letto,cercando di non far svegliare Alessia. Mi misi un pantalone e andai in cucina. Trovai mio padre seduto al tavolo con un giornale in mano e mia madre che lavava delle pentole. <come siamo mattiniero oggi.>esclamò lei. <Giorno mamma,papà dobbiamo parlare.>dissi sfilandogli il giornale. <Non posso aspettare un minuto di più,rischio di impazzire. So già quello che mi vuoi dire,riguarda un'operazione che potrebbe ridare la vista ad Alessia,vero?>dissi <si..ho fatto delle ricerche e...c'é una possibilità che con questo intervento lei torni a vedere ma...é rischioso e..potrebbe non superarlo. Si tratta come già sai di un'operazione al cervello e per cui....é delicata quanto pericolosa,e...mortale. In passato ne ho già effettuate sette.> <quante sono andate bene?> <una.>
In quel momento il panico si fece strada nel mio corpo,cresceva e aumentava,riempiendo ogni centimetro di me. <Non so se operarla o no. Non potrei garantirle che la faró sopravvivere,ma se va bene ritornerebbe a vedere.>disse  <si ma se va male morirà.>dissi agitato.<lo so Zane. Non so neanche se dirglielo o no.> <no papà,per ora preferisco Non dirglielo. Prima o poi lo verrà a sapere ma non adesso. So che sto sbagliando,che forse penserai che sono un egoista ma lo faccio perché la amo. Sai bene com'è fatta Alessia,coraggiosa e spericolata. Istintiva direi. Non esiterebbe a dire di si ma io non so se....Non voglio che la operi. Se dovesse morire non riuscirei ad andare avanti.> <Lo so Zane,fa quello che ritieni più giusto. Ma...secondo me dovresti dirglielo. Spetta a lei prendere questa decisione.> <si,hai ragione. Glielo diró ma...non adesso.>mi alzai e ritornai in camera. Ormai erano quasi le 7 e Alessia si stava svegliando. La vidi che iniziò a muoversi tra le coperte,fino ad aprire gli occhi.  Si mise seduta e iniziò a stiracchiarsi le braccia. Mi avvicinai a lei e le diedi un bacio a stampo,che fu ricambiato subito dopo da un dolce sorriso. <giorno.> <giorno piccola>.

Pov's Alessia.

Mi alzai e iniziai a prepararmi per andare a scuola.
Verso le 7:30,andai in cucina. Mi sedetti a tavola e salutai Arthur e Sophie. <Dormito bene cucciola?>mi chiese lei. Fui tentata nel dirle una palese bugia,ma decisi di dirle la verità,visto che Zane non era in quella stanza con noi. <Veramente no. Zane si comporta in modo strano in questo periodo ma non vuole dirmi perché. Spero solo che non si sia cacciato in qualche guaio. Tu ne sai qualcosa?> <no cucciola,mi dispiace. Se io e Arrhur avessimo saputo qualcosa te l'avremmo detto.> <si,Lo so.>

Zane Mi stava accompagnando a scuola,con la moto. Per tutto il viaggio non ha spicciato parola. Si comporta in modo strano e non capisco perché.

Una volta arrivati a scuola,ci siamo seduti sul solito muretto. <Zane tutto bene? Sei strano.>ma non rispose. <Zane mi sta mi ascoltando?>niente. Adesso però mi fa preoccupare. <Oi ci sei?> <e? Ehm...si,che hai detto?> <Zane che ti prende?> <in che senso?> <Non parli,sei assente,non ascolti. Sei con la testa da un'altra parte. Che c'é?> <niente. Devo andare,ci vediamo dopo. Scusami.>e andó via. Mi lasciò lì,in pensiero,con tanti dubbi e domande per la testa,a cui solo lui poteva dar fine. Non lo capisco. Solitamente mi parla di tutto,di ogni suo problema,invece stavolta no. Ed é questo che mi preoccupa,il fatto che mon si sia confidato con me.
<ciao Ale> <ciao Naya.> <contenta?>mi chiese. <per cosa?> <come per cosa? Oggi ti accompagno io a casa,così passiamo un Po di tempo insieme.> <si va bene,ma prima devo avvisare Zane,solitamente mi viene a prendere quindi..> <non c'é bisogno che lo avverti. É stato proprio lui a dirmi di portarti a casa perché non sarebbe venuto a prenderti. Aveva delle.cose sue da sbrigare ha detto. Ma scusa non te li ha avvisata?> <no.>
É la prima volta che Zane non viene a prendermi a scuola. E la cosa é strana,molto strana. E poi "cose sue casa sbrigare"?! Che cosa? Forse si era davvero cacciato in qualche guaio e non voleva dirmelo. O forse quella era solo una scusa per farmi capire che non voleva più stare con me. Che si era scocciato di me e che tra noi doveva finire. Si,forse era proprio così,dovevamo troncare la relazione.

"Sei il raggio di sole dopo una tempesta e la guerra che ora ho in testa"niente di più vero.

Musica E Amore:Storia Di Una Ragazza Ceca.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora