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Continuai a stringerlo forte. <Quale peso? Di che parli?>mi chiese asciugandomi le lacrime. <il giorno dell'incidente mia madre aveva in grembo un bambino di 9mesi. Sarebbe dovuto nascere dopo esattamente due giorni,ma é morto prima di....>dissi e continuai a piangere forte. <Zane,dovevo morire io non lui. Io. Lui meritava di vivere,ma me l'hanno portato via.>
Lui mi strinse al suo petto e prese ad accarezzarmi i capelli.<No,piccola,non é vero. Non far tua una colpa che non hai. Non l'hai ucciso tu e....se tu fossi morta io come avrei fatto? Come avrei potuto vivere e andare avanti senza di te?> sentii il peso del suo sguardo su di me. Abbassai la testa<grazie Zane,sei l'unica persona che mi rimane. Ti prego...non lasciarmi anche tu.>dissi piano,quasi implorante. <Non lo farei mai,piccola. Tengo troppo a te per lasciarti.>
"A tavola"ci chiamó Sophye. <Guastafeste>borbottó ironico Zane.

Dopo pranzo io e Zane uscimmo. Mi fece fare il giro della zona e...notai che la conoscevo bene. Non era molto lontana dalla scuola per fortuna. Parlare con lui mi aveva fatto davvero bene:mi ci sto affezzionando devo dire. Chissà com'è. Vorrei tanto vederlo,sapere com'è fatto,non che mi interessi più di tanto comunque. A me non é mai importato tanto dell'estetica delle persone. Mi basta conoscerne il cuore,il resto per me é superfluo. Anche se sarebbe interessante.
Però sono sicura che é un bel ragazzo. Mio fratello e Zane andavano a scuola insieme e Luke mi ha sempre detto che le ragazze erano incantate da lui. Era il "tipetto fighissimo e bellissimo" della scuola. In ogni scuola ce n'é uno e nella loro era Zane.

Il giorno dopo,mi accacompagnó a scuola. Una volta arrivata,mi sedetti su un muretto e aspettai il suono della campanella. <dormito bene?> <sì. Comodo il letto.> <guarda guarda chi abbiamo qua! Alessia.>riconobbi subito quella voce,stridula e graffiata. Mi affrettai a scendere dal muretto,misi lo zaino su una spalla e feci per andarmene. <Vieni Zane.>dissi. Dopo poco,qualcuno mi tiró per il braccio e mi mise una mano sui fianchi.<ehi ehi,piccola aspetta,fammi divertire un pó cont.....> non gli lasciai tempo di finire la frase che gli tirai una ginocchiata nei "gioielli di famiglia",tanto da farlo piegare in due dal dolore. Lui lasciò la prese e mi sfilai il braccio dalla sua mano. <figlio di puttana,permettiti di mettermi ancora le mani addosso e la prossima volta il calcio nei coglioni te lo do molto più forte. Hai capito?> Annuì semplicemente mentre si manteneva con le mani i..."cosetti suoi". Lo lasciai e andai dall'altro lato. <Zane,tutto bene?> <s-si. É solo che..sto provando dolore per quel povero ragazzo. Gli hai dato un calcio
m-molto forte.> <mi dispiace di non averlo fatto l'anno scorso a quel coglione.> <non credi di aver esagerato un tantino?.> <non credi che dovrebbe smetterla di molestarmi?>ribattei,imitando il suo tono di voce. <COSA? Ma chi é?> <si chiama Jonhatan Peyn. É un ragazzo di un anno più grande di me però é nella mia stessa classe perché é stato bocciato. É da un sacco di tempo che mi molesta,da sotto il banco mi tocca la gamba,l'interno coscia,il sedere. Ho cercato di essere buona e gentile ma visto che non é servito a niente passo alle miniere forti. Sembra però che non voglia proprio imparare la lezione,visto che sta continuano a farlo.> <ora vado e spacco la faccia a quel coglione.>disse furioso e gli andó incontro. <COSA? No! Zane fermati. Che hai intenzione di fare,farti ammazzare!> <caspita. Quanta fiducia che mi dai,sono lusingato>disse con tono da finto infastidito. Mi fece sorridere. <Sei molto dolce>dissi. <Che intendi?> <beh,ti...sei preoccupato per me e a parte mio fratello nessuno lo aveva mai fatto. Grazie.> <prego piccola.>la campanella suonó. <Io vado.>dissi e feci per andarmene,quando mi prese per il braccio e in meno di un secondo Mi stampó un dolce bacio sulla guancia<buona scuola>Mi sussurró all'orecchio. Quel contatto mi fece venire la pelle d'oca e non capii perché. Entrai in classe.
Durante l'intervallo, tutte le ragazze della classe si avvicinarono a Jonhatan e  iniziarono a fare le gatte morte. Ma io era l'unica a non essere interessata a lui? Forse starete pensando.."può darsi che é un figo della Madonna e tu non lo sai perché non ci vedi" ebbene la risposta é no. Io so Com'é fatto,perché l'ho conosciuto molto prima di perdere la vista e vi assicuro che non ho mai provato niente per lui.

Alla fine delle cinque ore,ecco ritornare il mio incubo.
Mi avviai verso l'uscita ma qualcosa mi trattenne,o meglio...qualcuno. <Jonhatan lasciami st...>dissi,convinta che fosse lui,ma dovetti ricredermi.<Layn.> <Ehilà bocconcino. A proposito di Jonhatan,ho saputo che l'hai trattato maluccio questa mattina. E tu sai che chi si mette contro di noi fa una brutta fine,e sai anche che non facciamo eccezioni per le femmine.>mi disse con il suo solito sorrisino arrogante(o almeno credo). <Me ne sbatto le palle,di te e di Jonhatan.>dissi impassibile e sicura di me. <forse non ci siamo spiegati tesoro.>disse e fece più forza sulla presa del mio braccio. Provai una fitta dolorosa ma era sopportabile,e non mostrai alcun segno di paura. Per una volta ero contenta di essere ceca,nel senso che Layn é un Albino e quindi quando lo guardi negli occhi vedi perfettamente i riflessi rosso sangue e....sono davvero inquietanti,soprattutto nei momenti come questi in cui é arrabbiato. Non vederli mi faceva sentire meglio. <dolcezza mi stai ascoltando?>mi disse incazzato nero. <no>risposi con aria di sfida. <Non mi interessano le tue chiacchiere.>continuai. <Mi stai forse sfidando ragazzina?>  <no,ma che dici...non oserei mai.>dissi sarcastica,alzando un angolo della bocca in un sorriso arrogante e sicuro. Ci fu un momento di silenzio. <Non hai paura di me?>chiese. <perché? Dovrei?> <si. Tutti ce l'hanno.> <io non sono tutti. Io sono io e non ho paura di te ne di Jonhatan.> <mi stai dando sui nervi.> <Lo prendo come un complimento.>dissi sorridente.<Sei tanto stronza quanto bella.>disse quasi come se fosse ammaliato da me e tentò di baciarmi. Sfruttai l'attimo in cui allentó di poco la presa per sfilarmi il braccio,gli diedi un pugno nello stomaco,lo spinsi facendolo cadere in ginocchio e gli bloccai il braccio dietro la schiena. Mi avvicinai al suo orecchie dissi.<allora,Layn...ora come la mettiamo?>

Musica E Amore:Storia Di Una Ragazza Ceca.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora