Mi sveglio.
Non faccio in tempo ad alzarmi dal letto che mi ritrovo davanti qualcuno.
Guardo meglio.
È Marco.
Aspetta.
È Marco? Oddio.
Mi alzo di soprassalto.
"Cosa ci fai qua?"
Era seduto su una sedia e mi fissava.
"Sei noiosa lo sai?"
"Rispondi alla mia domanda." Dissi seccata.
"I miei genitori pensano che io e te dobbiamo passare tempo insieme, ho detto loro che sarei venuto qua oggi pomeriggio, peró sarei andato da qualche altra parte" disse velocemente.
"È perché sei qua allora?" Chiesi confusa
"Ho trovato tuo padre e mio padre che parlavano mentre stavo camminando e mi hanno accompagnato fino a qua, quindi eccomi qui"
Disse concludendo.
mi alzai per andare in cucina.
Ero troppo scioccata.
Arrivata in cucina mi accorsi che mi aveva seguito.
Aprii il frigo e presi un succo di frutta.
"È divertente guardarti mentre dormi"
"Non è nulla di speciale"
Fece spallucce e si giró.
Dopo poco fece cadere i libri che erano su uno scaffale.
"Ma cosa combini!" Dissi andando a raccoglierli.
Lui si mise a ridere.
"Sono un disastro"
"Confermo" dissi ridendo.
Lui rise con me.
No.
No.
Un momento.
Stavo ridendo? No.
Mi alzai velocemente e misi a posto i libri e smisi di ridere.
Odio il fatto che a scuola fa il bad boy e quando viene qua ride come se fossimo amici da una vita. No."Chi è questa ragazza?" Chiede mentre guarda le foto che ho sul comodino.
"La mia migliore amica"
"Dov'è ora?"
"Non qua" dico facendo un triste sorriso.
"Perché?"
Quante domande.
"Io mi sono trasferita e lei no, era cosí difficile da capire?"
"Okay scusa" dice irritato.
"Scusa è solo che non mi va di parlarne, mi manca troppo"
"Okay.." Sussurra e continua a esplorare la mia camera mentre io sto seduta a guardarlo.
"Hai finito?" Dico io.
"Di fare che?" Chiede.
Ma è possibile che non ci arrivi?
"Di esplorare la mia camera manco fossi un killer seriale"
Ride.
Non ridere Ada, non ridere
impossibile, ha la risata contagiosa.
"Allora non sono poi così antipatico"
"No certo, sei troppo antipatico"
"Disse la ragazza piú simpatica del mondo."
"Forse posso sopportarti piú di quanto immaginavo, ma questo non significa che sei la persona piú simpatica al mondo" affermo.
"Stai con Ilia?" interrompo il silenzio.
"Che?" Disse ridendo.
"Sei fidanzato con Ilia?" Ripeto.
"No, anche se lei vorrebbe"
"Ah e perché tu non vuoi?"
"Troppo fuori dagli schemi"
"Lei? O il fatto di fidanzarti?"
"Quante domande"
"Potrei dire la stessa cosa di te" dissi io.
Gli arrivò una chiamata e successivamente mi disse che doveva andare.
Lo accompagnai alla porta.
"Ehm.. Allora ciao"
"..ciao" disse infine lui e se ne andó.
La cosa piú imbarazzante della mia vita.Subito dopo cena andai "a dormire", di sicuro sarei rimasta ad occhi aperti a fissare il soffitto e immaginando il ragazzo perfetto che non esiste.
Tra un pensiero e l'altro mi addormentai.
Mi svegliai, stranamente in orario, scesi le scale e andai da mia mamma in cucina.
"Buongiorno" sorrisi
"Buongiorno! Stranamente in orario stamattina?"
"Sì ma devo prepararmi o finirá che mi addormento sulla tavola" la saluto dandole un bacio e una volta finito di prepararmi esco di casa.
Come ogni mattina, alla stessa ora, Christian è lì che mi aspetta.
Arrivati a scuola incrocio Ilia e Marco.
"Hei Ada!" Mi saluta Ilia
"Ciao Ilia"
"..ciao" dico dopo sorridendo a Marco.
Nulla.
Arrabbiata me ne vado.
Fortuna che non ero poi cosi antipatica.
Lo prenderei a schiaffi.
Entro in classe e Christian ancora non c'è, affianco a me viene una ragazza, simpatica credo, non ci siamo mai parlate molto.
"Piacere, mi chiamo Francesca"
"Piacere mio, sono Ada" dico sorridendo.
"Come ti trovi qui, Ada?"
"Direi bene"
"Le persone sono di tuo gradimento?"
"C'è chi sa farsi piacere e chi sa farsi odiare"
"Ovviamente nessuno supera il mio Marco"
Stavo per scoppiare a ridere dopo le sue parole.
"Chi scusa?" Dico ridendo, non mi sono trattenuta.
"Marco! Tutte le ragazze vorrebbero un ragazzo come lui" dice follemente innamorata.
"Povere donne allora.." Dico sussurrando.
"Cosa?"
"Eh? No, nulla"
"Beh è stato un piacere Ada, ora vado al mio banco, magari un giorno ci sentiamo"
"Volentieri" dico salutandola
In lontananza vedo arrivare Christian.
"La gente qua è messa proprio male" gli dico una volta che si è seduto.
"Ne sono consapevole" risponde ridendo.
Ascoltiamo la lezione aspettando che le ore lunghissime passino.