Ed un altro giorno noioso di scuola sta per iniziare.
«cosa è successo stamattina? Sei in super anticipo» Mi dice Christan che come tutte le mattine mi stava aspettando.
«non lo so nemmeno io» scoppiamo in una risata.
Arrivati a scuola spero di non vedere Marco.
Sono ancora molto arrabbiata.
Pensavo che noi due potessimo avere una bella amicizia, ma mi sbagliavo, come sempre.
Prima ora, chimica.
Non è male, io e Christian ci divertiamo in questa ora.
«non so come vestirmi stasera»
«Ada, vestiti come vuoi, non devi piacere a nessuno»
Ha ragione.
Penso che metterò il vestito che avevo ieri al matrimonio.
Come scarpe però credo proprio che metterò le converse.
Non mi truccherò troppo, solo un po' di mascara.
Non so perché ma non voglio fare colpo su nessuno.Finalmente la scuola finisce e arrivo a casa.
La cosa positiva è che non ho visto Marco.
Perché penso ancora a lui?
Lui nemmeno si ricorderà chi sono.
Ada, basta.
Mia mamma mi propone di mangiare al ristorante, solo io e lei, perché ovviamente mio padre non c'era.
Accetto.
Arriviamo al ristorante.
No.
No.
No.
Ci sono Marco e Ilia proprio diritto davanti a me.
«mamma guarda questo tavolo sembra libero» cerco di non farle notare la presenza di Marco.
Una volta sedute ordiniamo.
Alzo un attimo lo sguardo per vedere se erano nelle vicinanze.
Si stanno baciando.
Aspetta.
Si stanno baciando?
Distolgo lo sguardo e sorrido a mia madre.20.00 p.m.
Ho passato un pomeriggio noioso, compiti, telefono, stalkerare persone troppo fottutamente belle, guardare serie TV e addio vita sociale.
Sí, sono disagiata anche io.
Ora mi ritrovo qua, sul letto, non so cosa fare, in teoria saprei cosa fare, devo prepararmi.. ma
«Oddio ma guarda questo figo qua!»
«ho caldo»
«cibo»
Vado in cucina e prendo del gelato.
«ahhh» mi butto sul letto.
Ada alzati e fai qualcosa nella tua vita.
«okay, addio super figo, addio gelato, iniziamo a prepararci»
Mi rendo conto dei miei problemi quando parlo con un super figo che vedo attraverso delle foto e con il gelato.
«musica» dico decisa.
Accendo la riproduzione casuale del telefono.
Titanium - David guetta ft. Sia
«no, no, no»
Ci manca solo che io mi metta a piangere.
«oh, c'mon!» dico cambiando canzone e pregando tutti i santi che ne venga una meno commovente.
Rather be - clean bandit.
Adoravo questa canzone qualche anno fa.
È quella canzone che non ascolti mai ma che non hai il coraggio di cancellare.
Decisi di ascoltarla.
Mi preparai tra balli abbastanza imbarazzanti e quel super figo sullo schermo del mio telefono.
Ain't your mama - Jennifer Lopez.
«AAAAHHH ADORO» inizio a cantarla e ballarla.
Ok. Ok. Ok.
Hanno suonato il campanello.
Stop.
«sono spettinata?» chiedo una volta aperta la porta, immaginando che fosse Christian.
«si, orribile» dice ridendo.
«dai!»
«no sei a posto» afferma dopo.Arrivati alla festa mi sento abbastanza a disagio. Come sempre d'altronde.
Devo ancora capire perché da queste parti fanno le feste durante la settimana.
«vado un attimo a salutare una mia amica» dice Christian sperando in un mio consenso.
Annuisco.
«Hei!» sento una voce familiare.
Mi giro, è quel ragazzo con cui ho parlato alla scorsa festa.
«sei a tutte le feste tu!» rido.
«ti va di fare un giro?» mi chiede.
No, voglio stare qua, ti prego rimandiamo.
«certo»
Ci incamminiamo fuori, c'è uno splendido giardino, con un viale.
Solo ora mi rendo conto di non sapere il suo nome.
«come ti chiami?»
«donald, tu?» donald, non avevo mai sentito un nome così in Italia.
«Ada»Dopo aver chiacchierato del più e del meno vedo in lontananza qualcuno di familiare.
Gli anfibi neri, skinny jeans..
No. È Marco.
Ma deve essere sempre a tutte le feste?
«Ada!»
Merda. Mi ha vista.
«perché non andiamo dentro?» chiedo a donald, per evitare di parlare con lui.
«vattene!» ringhia contro donald una volta che ci ha raggiunto.
«basta Marco» mi giro e torno dentro e donald mi segue.Ore 00.00
Sto leggermente barcollando, ho bevuto qualcosa, ma nulla di troppo forte.
Sono fuori, seduta.
Vedo qualcuno arrivare vicino a me.
Mi porge la mano.
La prendo e mi alza.
È Marco.
Dovrei andarmene.
Non lo faccio.
Perché non lo faccio?
«che ci fai qua?»
Mi prende il viso con le mani.
«cosa stai facendo?»
È un gesto dolce.
Ci guardiamo negli occhi.
Non capisco più nulla.
Ci stiamo baciando.
Cosa?
Ci stiamo baciando?
Non lo fermo.
Perché non lo fermo?
«è una pazzia»
«lo so»
Ore 01.00
Siamo seduti vicini, mi sta accarezzando il braccio.
Ho la testa sul suo petto.
È da un ora che non parliamo.
È tutto così strano.
È tutto così bello.
Ore 02.00
«fai come se tutto questo non fosse successo» mi sussurra.
Poi se ne va.
Mi scende una lacrima.
Cosa stava facendo?
E io cosa stavo facendo?
Lo guardo andarsene.
Sto piangendo.
Sono distrutta.Sono nel mio letto.
Non ho le forze per fare nulla.
Ho la sua felpa addosso, riesco a sentire il suo odore.
Piango da ore, non riesco a dormire.
Ripenso a quel bacio.
E mi rendo conto che per lui provo qualcosa, di molto forte, che lui non sente.