capitolo 6.

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Mi incammino da sola verso l'uscita della scuola e arriva Elodie che mi ferma.
"Ada! Stasera diamo una festa, vieni?" Com'è che sono qua da pochissimo e mezza scuola sa già il mio nome?
"Non lo so, ti faccio sapere" sorrido ed esco da scuola.
Non sono il tipo da festa, ci sono stata qualche volta, e quando ci vado finisco per annoiarmi a morte.
Ma ci penserò su.
Giro l'angolo, mi fermo quando vedo Marco, stava fumando una sigaretta seduto a terra.
Fumava? Non è questa la cosa importante ora.
Ero troppo arrabbiata con lui.
Ripresi a camminare.
Mi fermai.
Lo guardai. Devo sapere cos'ha.
Mi avvio verso di lui è una volta arrivata mi siedo affianco a lui.
"Che fai qua? Non ti hanno salutato abbastanza persone oggi e quindi non ti senti abbastanza popolare?" Dissi buttandola sul ridere.
Non rispose ma dopo un po' di silenzio parlò.
"Mi odi?" Mi chiese.
Rimasi scioccata.
Pensai un attimo.
"Odiare è una parola grossa, non credi?"
"Non ti ho salutata stamattina"
"Si lo so, volevo ucciderti" dissi ridendo
"Ma capisco" aggiunsi.
"Cosa?"
"Che hai una certa popolarità e non puoi di certo salutare una tipa come me, insomma guardami" rido.
Lui scuote la testa ridendo.
"Che c'è?" Chiedo.
Non rispose.
In lontananza vedo arrivare Ilia e mi allontano.
Torno a casa e una volta arrivata chiamo Beatrice per chiederle un consiglio su stasera.
Quando finisco la chiamata mi butto sul letto.
Continuava a ripetermi di andarci perché potevo fare nuove amicizie.
Rimasi a pensare.
Insomma, vai e fai qualcosa nella tua noiosa vita!
Una parte di me diceva di andarci.
Non andare, potresti leggere e stare a casa, è piú divertente.
Ma una parte di me mi fermava.
Basta.
Ho deciso.
Ci andrò.
Non potrò dormire e leggere tutta la vita.
Avvisai Elodie che a mio avviso sembrava felicissima, non la capisco, non è poi così importante la mia presenza, ci saranno altre persone, non sono di certo la più importante.
8 p.m.
Metto un vestito nero, non troppo corto, non voglio sembrare Ilia.
Metto un rossetto rosso e agli occhi metto solo il mascara.
Piastro i capelli e metto le all stars, non mi andava di mettere i tacchi.
Avviso mia mamma che sarei uscita e non sembra essere preoccupata. Mi ripete le solite regole e la saluto.
Esco di casa e mi trovo Christian davanti.
"E tu che ci fai qui?"
"Avevi intenzione di avvisarmi che saresti stata alla festa anche tu?"
"Scusami, avevo troppi pensieri per la testa"
Arrivati alla festa mi sento a disagio. Troppo.
Tutte in minigonna e tacchi a spillo e poi ci sono io, che non so precisamente cosa sembro.
Passo le prime due ore a parlare con Christian e con una ragazza che sembra simpatica.
Nonostante siano solo le dieci sono già quasi tutti ubriachi persi.
Esco fuori per prendere un po' d'aria e mi ritrovo davanti un ragazzo.
"Hei Hei Hei" dice sorridendo. È ubriaco?
"Sí, va bene" dico sorpassandolo.
"No, aspetta!"
Mi giro. "Non sono ubriaco, lo giuro"
Mi avvicino e ci sediamo.
"Non ti stai divertendo?" Mi chiede lui.
"Non molto"
Non risponde e prende una sigaretta.
"Vuoi una?"
"No, grazie"
"Perché fumi?" Chiedo incuriosita.
"Quando si è nervosi aiuta"
Non avevo ben afferrato il concetto.
"Sicura di non volerne una?"
"Nono, davvero" mi alzo e torno dentro.
"Ada! giochi?" Mi chiede Elodie appena mi vede.
Non faccio nemmeno in tempo a chiedere che gioco sarebbe che parla prima di me.
"Si fa a gara, devi fare centro con una pallina in quel bicchiere laggiù" dice indicando un bicchiere.
"E se si perde?"
"Ogni volta che perdi un bicchiere di alcol"
"Va bene"
"Dai vieni" mi accompagna al tavolo.
Mi guardo un po' intorno e vedo Marco, avrebbe giocato anche lui.
"Non è un posto per te questo" mi sussurra all'orecchio.
"Perché scusa?!" Mi giro verso di lui. Ride. Ma non è la risata che ha di solito, è diversa.
"Andiamo, vorresti dire che te la caveresti?" Ovviamente il mio lato competitivo doveva farsi avanti e quando hanno chiesto chi avrebbe voluto incominciare alzai la mano.
Ecco, bel disastro.
Mi feci avanti dando delle spallate tra la gente e presi la pallina.
Okay, devi solo centrare il bicchiere.
Posso farcela.
Presi la mira e tirai.
Sembra facile, ma il bicchiere è veramente troppo piccolo.
Fortunatamente la pallina entrò. La prima è andata.
Sorrisi quando trovai lo sguardo di Marco, che sembrava abbastanza irritato.

02 a.m.
Non sono ubriaca, ed è un bene, ma mi gira leggermente la testa.
Mi arriva un messaggio da Christian che dice che ha avuto un imprevisto a casa quindi è dovuto andare.
Bene. Sono sola.
Esco fuori e mi tolgo le scarpe, mi fanno malissimo i piedi.
Mi siedo a terra e appoggio la testa al muro.
Passano persone ubriache, persone che si baciano come se non ci fosse un domani, poi ci sono io, sola.
Qualcuno si siede vicino a me. Era Marco.
"Allora, cosa mi racconti?" Dice appoggiando il suo braccio sulla mia spalla.
Ma cosa..?
Okay, è ubriaco.
"Marco sei ubriaco, dovresti andare a casa"
"Forse solo un po', comunque non sei tu che devi dirmi cosa fare"
"Io non ti sto obbligando ad andare a casa, è solo un consiglio"
"Smettila, non sono un bambino!"
"Non ti sto obbligando!"
"Vaffanculo Ada!"
"Ma sei serio? Cosa ti ho fatto?!"
"Immaginavo, credi che io non sia abbastanza responsabile non è così? Per te sono solo un alcolizzato di merda!"
Stavamo urlando nel giardino di Elodie, fortunatamente non c'era nessuno.
"Non ti ho mai dato dell'alcolizzato! Ti ho solo dato un consiglio, cazzo!"
"Si certo. Vai al diavolo!" Se ne va.
Sono a dir poco infuriata è infastidita dal suo comportamento.
Chiamo mia mamma e mi faccio venire a prendere.
Arrivata a casa mi cambio velocemente e mi addormento.

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