Non sappiamo entrambi cosa fare, lui è nervoso e io lo sono più di lui.
Vorrei baciarlo, tanto, troppo.
Ma non saprei cosa sarebbe la cosa più giusta da fare.
«scusa» sussurra.
«non dovevo farlo, scusa» aggiunge.
L'ultima cosa che volevo erano delle scuse. Si è davvero scusato perché mi ha baciata?
«Scusa?» dico con tono sorpreso.
«Sí, non dovevo farlo, tu mi piaci, tantissimo, e non so davvero perché, dato che sei così lunatica»
«Wow! Grazie!» dico sarcasticamente.
«Cosa intendi?» continuo.
«che c'è qualcosa in te di speciale»
Non posso non sorridere.
«Ma non so avere una relazione seria»
Smetto di sorridere.
«Non posso baciarti, peggiorerei soltanto le cose e andrei in confusione» prende un lungo respiro.
«però vorrei, tanto, troppo» continua.
«Allora fallo»
Ho così bisogno di lui che lo sto praticamente obbligando a baciarmi.
«Non posso»
«Mi hai già baciata due volte, cosa succede se mi baci ancora?»
Ho il battito cardiaco a mille.
Mi prende il viso con le mani, mi accarezza la guancia con il pollice.
Il mio sguardo lo implora di baciarmi, mentre il suo sguardo si sta trattenendo dal farlo.
mi ritrovo le sue labbra sulle mie.
Ogni volta, sembra la prima volta.
Le farfalle nello stomaco, l'agitazione, la felicità.
È sempre tutto così perfetto.
Passiamo dal litigare al baciarci.
Non so più se è normale tutto ciò, ma va bene così.Marco pov's
L'ho baciata ancora. Ed è sempre bellissimo.
Non dovevo farlo, mi ero promesso di resistere.
Ho paura, ho davvero tanta paura, di farla soffrire.
«Sono un disastro» sussurro.
«Non è per niente vero»
Le sue parole mi tranquillizzano.
Le sue carezze, il modo in cui parla, non so cosa sia, so solo che lei fa uno strano effetto su di me.
«ho lezione!» dice lei.
Me ne ero completamente dimenticato.
«Possiamo anche non andarci»
«Resti, vero?» mi chiede, quasi come una supplica.
Non sono quello giusto per lei.
Non ha bisogno di me, ha bisogno di qualcuno migliore.
«Sí, resto»
Siamo in una stradina, poco dopo il bar, non c'è nessuno, nessuno a parte io e lei, noi.
Non stiamo insieme.
Non so cosa siamo.
Abbiamo ammesso i nostri sentimenti e basta.
Diciamo che ci frequentiamo.
Lei è sempre così bellissima, sia dentro che fuori, non fa altro che ripetersi che è brutta, e si sbaglia.
La vedrei bella anche alla mattina appena sveglia.
Il suo sorriso, i suoi occhi, il modo in cui esprime le sue emozioni, è sempre bellissima.
Deve iniziare a piacersi, almeno un po'.. e io devo smetterla di pensare a lei, o va a finire che la bacio, ancora.
«Ti va di uscire stasera?» chiedo in modo molto impacciato.
«Da..?»
«Da amici» amici?! Davvero?! Da amici?!
Cosa mi salta per la testa?!
«Non fraintendere, perfavore, ho seriamente paura di farti soffrire»Ada pov's
Non so se provo rabbia o compassione.
Rabbia perché dopo che mi bacia tre volte e che mi confessa cosa prova per me, mi invita ad uscire da "amici".
Compassione perché ha paura di farmi soffrire, questo mi fa pensare che almeno ha capito che ho dei sentimenti anche io.
Non so cosa dire, mi aspetto che se ne vada, che mi lasci qua, come ha fatto la prima sera.
«Solo se tu ti fidi di me»
«Possiamo provare ad essere qualcosa di più che amici» aggiunge, nervosamente.
Altro che farfalle nello stomaco.
Annuisco.
«Stasera, quindi, usciamo?»
«Certo»19.00
Sono a casa mia, mia madre e mio padre stanno litigando, Marco mi ha portata a casa ed è stato poco più di un ora a casa mia, fin'ora non sa niente nessuno.
Evito di dirlo, per le troppe domande che farebbero.
Poi, di sicuro, ora non è il momento.
Da un po' di tempo i miei genitori litigano sempre, il loro matrimonio sta andando in frantumi e non posso non essere triste.
Ripenso a Marco.
Alle sue parole.
A ciò che può succedere.
Non ero mai stata più confusa di adesso.
Questo ragazzo mi ha confuso le idee moltissimo.
Ma mi rende felice.
Come può un ragazzo in così poco tempo farmi distrarre da tutti i miei pensieri e non farmi capire più nulla?
Suona il campanello.
Fortunatamente ero già pronta.
«Sei bellissima» dice appena gli apro la porta.
Non ho ancora capito cosa siamo.
Siamo noi?
Oppure siamo io e te?
«Anche tu» sorrido.
«Andiamo?»
Annuisco.Marco pov's
È bellissima, non so come faccia, ma è stupenda, sempre.
Quando arriviamo al ristorante, entriamo.
Appena varchiamo la soglia della porta, lo sguardo di Ada sbianca, sembra perso nel nulla, resta immobile, poi, scappa fuori.
Cosa le succede?
Vado a cercarla fuori. È vicino a una macchina, sta tremando.
«Ho sbagliato qualcosa?»
«No, per nulla, non è colpa tua» dal suo viso iniziano a scendere piccole lacrime.
La abbraccio fortissimo a me.
«È tutto okay?»
«Possiamo andare via? Scusami tanto, preferisco andare via»
Non voglio di certo costringerla a raccontarmi cosa è successo, quando vorrà, me ne parlerà.