sto pensando a tutto ciò che è successo da quando sono qua.
Ho conosciuto Christian. Fino qua tutto okay.
Ilia. Sul mio volto si forma una smorfia.
Mia mamma, mio padre e Beatrice sono cambiati.
I messaggi.
Le feste. La festa. Il bacio.
Poi c'è lui, Marco.
Che adesso, è forse l'unico su cui posso contare.
Poi ci sono i mille dubbi.
Ci sono dubbi che vanno risolti, altri che non possono essere risolti, altri ancora che è meglio non risolvere. Non so se voglio realmente sapere la risposta di tutte le mie domande.
Ho paura di sapere perché Marco non vuole avere una relazione seria.
Ho paura di sapere cosa vuole fare Matteo.
Quindi preferisco avere dubbi invece che certezze, che, lo ammetto, mi spaventano.
«Hei.» sento una voce troppo familiare.
«Marco?» dico girandomi.
«Mi ha fatto entrare tua mamma, stranamente.» sorride.
Mi perdo nel suo sorriso.
La sua espressione diventa pensierosa e mi ricordo che lo sto fissando, si starà sentendo a disagio.
«Stavo per chiamarti.» certo, dopo le altre mille domande che stavo per farmi.
«Preferisco vederti.»
Sul mio volto si forma un sorriso.
«È tutto okay?»
Penso si riverisca a oggi, al solito casino.
«Sí.. Sí tutto okay.»
Non so se è tutto okay, ma quando sono con lui non capisco più nulla.Marco pov's.
È incredibile come io non riesca a resistere a questa ragazza.
Mi ero promesso di aspettare la sua chiamata, ma non ho resistito.
Avevo bisogno di vederla. Vedere come i suoi occhi verdi si fondano bene con i suoi capelli scuri.
Ora che sono qua sto meglio, va tutto un po' meglio.
A casa non voglio starci, mio padre ha trovato un altra donna. Ancora.
Sono tutte bellissime donne, ma con il cuore di ghiaccio. Soldi, pensano solo a quello.
Ero così anche io. Tempo una settimana e mi stufavo di qualunque ragazza avessi attorno. Infatti mi disprezzo.
Poi ho conosciuto lei e tutto è cambiato. Però non mi merita, non voglio faccia lo sbaglio di scegliere uno come me.
Mi arriva una chiamata.
«Dove sei? Amanda vuole conoscerti.»
«Sono da Matt, non posso venire ora»
«No, non era un avviso, era un obbligo, vieni a casa.»
«Papà non..»
«Ho detto che devi venire qua!»
Ha alzato la voce, bene.
Meglio che io vada, o ci rimetterà anche Matt.
«Ada, ehm.. mio padre mi ha dett..»
«Vai pure, ci sentiamo domani, okay?»
È sempre comprensiva, forse troppo.
Ho paura che si stanchi di me.
Mi avvio verso la porta.
«Hei..» sento la sua voce dietro di me.
«Non sono stanca di te, solo.. non voglio crearti problemi.» se lei è un problema, è il problema più bello che io abbia mai avuto.
«No, cioè..» non riesco mai a spiegarmi.
«Non sei per niente un problema, chiaro?» mi giro verso di lei.
Le alzo il mento per far incrociare i suoi occhi con i miei.
«Chiaro.»
Non devo baciarla, non voglio illuderla.
Ma non riesco, non resisto.
La bacio. Un piccolo bacio, ma sincero.
La bacerei molto di più, se solo fossi una persona migliore.
«Allora.. ci sentiamo.» esco dalla casa velocemente.
Mi avvio verso casa e una volta arrivato vedo degli scatoloni.
Quindi è una cosa abbastanza seria?
Oh no, ti prego.
Salgo e vado in camera, per evitare di essere notato.
«E tu chi sei?» c'è un ragazzo in camera mia.
È alto più o meno come me, ha molti più tatuaggi di me, e dei piercing, uno sul sopracciglio e uno al labbro inferiore. Indossa una canotta nera e skinny jeans.
Non ho mai avuto cose oltre al piercing al labbro inferiore, che ancora adesso indosso.
Non so chi sia, ma la vera domanda è: cosa ci fa in camera mia?
«Taylor.» mi porge la mano.
«Puoi chiamarmi Tay.»
«Aspetta, aspetta.» dico gesticolando velocemente con le mani.
«Tu chi sei? Perché sei in camera mia?»
«Hei piano. Non ti mangio.» alza le mani.
«Sono, o meglio, sarò tuo fratello.» continua.
«Fratellastro.» lo correggo.
«Marco.» stringo la sua mano.
Non so perché, ma non sono del tutto irritato da questa notizia.
«Allora, ci sono delle regole: uno..» dico alzando l'indice.
«Si, si a questo pensiamo dopo, ora scendiamo, tuo padre ci aspetta.» dice scendendo.
Questo tipo mi piace.