Flowerfell

4.

Frisk non ricorda quante volte abbia chiesto a Toriel di lasciarla andare, non ricorda quante volte l'abbia pregata,  quante volte abbia invocato la libertà, quante volte sia finita in  fiamme o in quanti modi diversi, talvolta trascinata in cucina tra le  urla per poi sentire coltelli infilarsi nella sua carne, quante volte  Flowey pianga e quante volte la voce dentro la sua testa dica "Abbi determinazione. Abbi determinazione. Abbi determinazione."

È una voce che suona come la sua ma che, allo stesso tempo, non lo è.

Frisk  sa solo che ogni volta che muore e che si risveglia a guardare il  solito soffitto, di cui ha ormai memorizzato ogni dettaglio, c'è una  nuova dorata aggiunta a decorare il suo corpo. Fa male ogni volta che  cerca di strappare via i fiori, quindi smette di provare a disfarsene.  Flowey è in grado di spiegare i salti temporali ma non i fiori. Toriel  si incollerisce troppo alle richieste di Frisk per menzionare le nuove  decorazioni sul corpo del piccolo essere umano.

Ci vuole molto,  molto tempo – quando ormai i fiori hanno coperto metà del suo viso e  parte del polso sinistro - ma è finalmente in grado di schivare l'ultimo  attacco di Toriel; e lei scoppia in lacrime. Frisk fa un sospiro di  sollievo e cade sulle proprie ginocchia, la sua anima appesa a un filo  sottilissimo.

Toriel raccomanda a Frisk di essere forte, e che ci  potrebbero essere mostri, là fuori, che non avranno pietà, e che le  dispiace di aver cercato di trattenerla. Frisk sorride e le fa segno di  perdonarla.

"Mi ricordi il mio bambino che ho avuto tanto tempo  fa,", lei dice mentre abbraccia Frisk per la prima (e ultima) volta;  Frisk sprofonda nei suoi vestiti, che odorano di dolciumi e di fiamme.  La madre adagia la propria fronte sulla sua prima di andarsene al piano  di sopra senza guardarsi indietro.

Frisk porta Flowey con sé fuori dalle Rovine e osserva la porta che si chiude.

"Chi le ricordo?" sussurra. Flowey non dice niente ma continua a guardare la porta. Nella mente di Frisk, Chara sta in silenzio.