5.

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Sans lo scheletro è il primo a salutarla vicino al ponte, seguendola  per un po' finché finalmente non apre bocca, e Frisk si immobilizza  terrorizzata al suono della sua voce. Quando si gira per guardarlo, lui  ha una mano nella tasca dei pantaloni e un sorriso rilassato sul suo  volto, un singolo dente dorato all'angolo che brilla riflettendo la luce  mentre guarda il bastoncino che Frisk ha tirato su sul percorso e  pigramente trascinato nella neve spessa. Frisk abbassa la testa; i suoi  occhi sono catturati dalla stella d'oro che gli pende dal collo.

Un punto di salvataggio.

"Che stai a fare qui, dolcezza?" chiede, guardando il bastoncino. Frisk non risponde.

Lui ridacchia e porta avanti una mano, "Non sai come si saluta un nuovo amico?"

Frisk  aspetta un momento prima di spostare gli occhi sull'appendice  scheletrica che vede rivolta a sé. Alza lentamente una mano, prima di  stringere quella di Sans.

Lo shock elettrico che la scuote è identico a quello che sta sperimentando anche mentalmente.

"Ma  come, nessuno te l'ha mai detto?", Sans biascica, ma Frisk non riesce a  vederlo. La sua voce si fa lontana, il lato del volto di Frisk si fa  freddo. È tutto bianco, intorno. "In questo mondo, o uccidi o vieni  ucciso."

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