Tante volte dimenticare è la cosa più difficile che uno possa riuscire a fare.
Il passato è una ferita difficile da ricucire per bene, senza preoccuparsi che un domani poi essa possa riscucirsi.
L'unica cura è il tempo.
Solo il tempo può guarire le proprie ferite, solo il tempo aiuta ad andare avanti, ma andare avanti non significa di certo dimenticare.
Il dolore, purtroppo, non si dimentica mai. Qualsiasi cosa si faccia pur di superarlo, qualsiasi tentativo, non è mai abbastanza. Ciò che è stato marchiato dentro è destinato a restarci.
Con il tempo può sbiadirsi, ma mai cancellarsi del tutto.
Ci si può anche abituare a convivere con esso ma tutto è pur sempre lì, insinuato dentro di te, segnandoti per tutta una vita e non è facile, soprattutto quando è uno di quei dolori che porti dietro da sempre, da una vita intera. Puoi sorridere agli altri, fingere di stare bene, ma il dolore che si nasconde dietro quei tuoi sorrisi è sempre lì, al suo solito posto, che continua ad affondare le sue radici, a restarti inchiodato dentro. Ebbene, questa parola: dolore, rappresenta la vita di Emily Martin, che racchiude dentro di sé innumerevoli ferite, provocate in primo piano dalla morte di sua madre, avvenuta a causa di un cancro e nel preciso istante in cui il suo cuore smise di battere, anche suo padre precipitò nel buio insieme alla donna, ma in modo diverso, accompagnato dalla disperazione. Quest'ultimo iniziò a darsi all'alcol e alla droga senza uscirne più, riversando tutta la sua rabbia sulle proprie figlie, Emily e sua sorella Lydia, picchiandole e incolpandole di tutto l'accaduto, infliggendo loro un dolore sia fisico che mentale, anche se loro non avevano nessuna colpa. L'incolpava per aver perso il lavoro, l'incolpava dei debiti che si stava procurando e di tutto ciò che stava succedendo in quel periodo nelle loro vite. Questo finché non trovò una soluzione che avrebbe di sicuro aggiustato le cose: mettere fine a tutto. Una sera, più ubriaco del solito, provocò un incidente in auto con dentro le due ragazze, accelerando sulla corsia sbagliata, alla vista di un camion. Brevi attimi e fu tutto finito, ma non per Emily che fortunatamente riuscì a salvarsi da quel tragico incidente, trovandosi nel punto in cui l'auto non era stata colpita e una volta dimessa dall'ospedale, fu rinchiusa in uno orfanotrofio, mentre sua sorella, la povera Lydia, quel giorno perse la vita. Un angelo innocente che aveva pagato con la propria vita gli errori di qualcuno che lei non meritava di pagare.Era passato ormai molto tempo ed Emily aveva diciassette anni. Era cresciuta, diventando una piccola donna. Una ragazza distrutta dal suo passato e tormentata da continui incubi che gli facevano ripercorrere sempre quei momenti. Non riusciva a liberarsene. Era un po' come un circolo che si ripeteva. Il futuro sarà sempre marchiato dal passato. Uscire da quel brutto ricordo non era semplice. Forse ciò che le serviva per uscirne era poter provare un sentimento più forte di quel suo dolore. Un sentimento che avrebbe guarito le ferite, ricomponendo il suo cuore pezzo per pezzo, che l'avrebbe aiutata ad uscire dall'oscurità di dolore che si portava dentro, perché l'oscurità si poteva combattere con la luce. Quella luce che l'avrebbe aiutata a correre nel buio e a trovare sempre riparo. Nessuno si prendeva più cura di lei da quando era rimasta da sola. Solo una donna, Johannah, l'infermiera che in ospedale si occupò di Emily dopo l'incidente e sin da quel momento aveva intenzione di prenderla in affidamento, per aiutarla in qualche modo ad uscire da quell'orribile passato, e quando tutte le pratiche di adozione furono completate, la ragazza aveva finalmente potuto abbandonare quell'orfanotrofio, dopo averci passato ben quattro anni della sua vita. Quattro anni perché le pratiche di adozione erano state difficili per la donna, essendo separata e non avendo nessun appoggio da parte di suo marito, che aveva chiuso ogni contatto con Johannah dopo aver ottenuto la tutela della loro figlia Daisy, sposando un'altra donna. Era andato via di casa sparendo dalla sua vita e permettendole di vedere la sua bambina solo nel fine settimana.
Lei non aveva mai smesso di sperare che un giorno sarebbe riuscita a prendere in affidamento Emily e darle così una casa e una famiglia, e le sue speranze erano andate a buon termine. Voleva bene ad Emily come ad una figlia, in fin dei conti era stata l'unica a prendersi cura di lei per quattro anni e si era affezionata tantissimo a quella ragazza così tormentata dal suo passato.
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You Found Me [COMPLETA]
RomanceCon un passato difficile alle spalle, Emily Martin affronta la vita giorno per giorno, cercando di non pensare al suo tormentato passato. Una ragazza che ha bisogno di essere nuovamente felice, di trovare quella felicità che le apparteneva prima del...