Ritornai in stanza la mattina dopo. Jackson mi accompagnò davanti alla porta e non appena entrai salutandolo, vidi James alzarsi e raggiungermi, come se mi stesse aspettando. Venne verso di me con uno strano sorriso dipinto sul volto e mi ricordai in un attimo di averlo già visto alla festa quel sorriso, quindi istintivamente feci un passo indietro, ma poi la strada dietro di me si bloccò avendo la porta alle mie spalle. Mi afferrò per le braccia, stringendo forte intorno ad esse. Sbarrai gli occhi. Mi guardava divertito e non sembrava il James che conoscevo in quel momento. Mi spinse con forza con la schiena contro la porta della nostra stanza e mi bloccò i polsi all'altezza della mia testa. Il cuore mi pulsava forte. Non stava scherzando. I suoi occhi erano seri, duri. All'improvviso mi assalì la paura ed ebbi il timore che forse era quella la parte di James di cui Scott mi aveva sempre avvertito di stare alla larga. Le sue parole scorrevano nella mente in quel preciso istante:
Vorrei avvertiti di una cosa. James può essere abbastanza pericoloso, ti suggerisco di non dargli troppa confidenza e di stargli il più lontano possibile.
Cercai di strattonarmi dal sua presa nel vano tentativo di liberarmi, ma non ci ero riuscita. Lui era più alto e più forte di me. Il suo respiro mi scorreva sul volto ed io provavo solo disgusto in quel momento, poi premette le labbra con forza sulle mie. Voltai il viso di scatto ma lui lo afferrò forte e continuò a baciami.
Riprovai a spingerlo via, con tutta la forza che avevo e fortunatamente quella volta ero riuscita ad allontanarlo.«Ma cosa ti salta in testa? Cosa diamine pensavi di fare?» urlai sconvolta, passandomi una mano sulle labbra.
«Proprio quello che ho appena fatto.» disse riavvicinandosi. Era difronte a me, di nuovo. Portò un dito a tracciarmi una riga sulle labbra, poi strattonò il mio braccio per tirarmi verso di lui.
«Smettila!» mi ritrassi. Lui invece afferrò saldamente il mio viso e continuò come se le mie parole andarono disperse nel vuoto.
«Non ho nessuna intenzione di smettere. Ho sempre desiderato baciare queste labbra.» dichiarò lasciando dei baci sul mio collo.
«Lasciami.» ma contro il mio volere mi baciò ancora una volta, prima che potessi evitarlo. E in ogni modo, non potevo. Mi teneva ferma.
«Non sai quanta voglia ho di spaccare quella bella faccia di Jackson, solo perchè lui fino ad adesso ha baciato queste labbra al mio posto. Ora potrei esserci io al suo posto e invece no, c'è lui.» detto questo il sorriso sul suo volto scomparve e serrò la mascella. «Ma sai una cosa, non mi importa, lui non ferma le mie intenzioni. Rimedierò, proprio in questo memento, e se non capirà glielo farò capire a pugni.» disse e lasciò la stanza, sbattendo la porta alle sue spalle.
Ero come paralizzata. Non riuscivo a muovermi, a fare un solo passo. L'altra volta quindi alla festa era stato lui a volerlo e non era successo a causa dell'alcool. Non riuscivo ancora a crederci. Ero stata avvertita da Scott e da Ethan ed io non avevo dato ascolto a nessuno di loro.
Aveva detto di voler fare del male a Jackson, ma non poteva farlo, lui era un suo amico.
Sentivo una strana carica che mi imponeva di correre da Jackson. Corsi lungo il corridoio.
Corsi sulle scale.
Corsi, senza fermarmi a riprendere fiato, fino ad arrivare lungo il corridoio dove si trovava la stanza di Jackson.
Bussai alla porta, ma non mi aprì nessuno.
Le ultime parole di James erano state quelle di volerlo picchiare, prima di uscire dalla stanza e speravo con tutta me stessa che non lo aveva fatto, che non lo aveva toccato con un solo dito. Il cuore mi tremava nel petto.
Mi assalì la paura.
Bussai di nuovo pesantemente alla porta della sua stanza, ma lui non apriva.
L'ansia si liberò del tutto in me. Bussai ancora.
Niente.
Diedi dei colpi più forti.«Jackson, ti prego, apri.» urlai ormai senza fiato in gola a causa della corsa.
Finalmente la porta si spalancò, ma non era chi mi aspettavo di vedere. Sbiancai. Vidi James uscire dalla stanza con un sorriso stampato sul volto. Portò un dito verso le labbra, indicandomi di tacere. Le gambe presero a tremarmi. Volevo credere che lui, forse, non gli aveva fatto del male. Gli occhi mi si riempirono di lacrime e lui mi accarezzò la guancia prima di andare via. «Ti conviene stare in silenzio e non dire nessuna parola, altrimenti il tuo Jackson si farà del male.» disse allontanandosi. Si mise poi a ridere. Una risata cattiva, fredda. Non appena vidi che lui svoltò l'angolo del corridoio, mi precipitai subito in stanza. Jackson era seduto sul letto. Mi sorrise subito e venne verso di me, poi, credo a causa della mia espressione, mi guardò preoccupato e il suo sorriso scomparve, ma fortunatamente James non gli aveva fatto nulla. Era quella la cosa fondamentale. Cercai di riprendere fiato mentre l'ansia cominciò ad abbandonarmi. Ricacciai indietro le lacrime, ma una di essa mi scivolò lungo la guancia.«Cosa succede?» disse raccogliendo quella lacrima sul mio viso. Il suo tocco come sempre mi provocò dei brividi. Il sollievo che provavo mi investì di colpo e fu per quel motivo che lo strinsi a me con tutta la forza che avevo.
«Cosa c'è che non va? Dimmelo.» chiese, ma non risposi alla sua domanda. Ripensai al gesto di James. Mi aveva detto di non parlare. Non aveva picchiato Jackson, ma se lo avrebbe fatto?
«Nulla, avevo solo bisogno di vederti.» stavo mentendo, forse era meglio così, ma non lo avevo mai fatto con lui. Mi sentivo in colpa. Avrei voluto dirgli del bacio, delle parole di James, ma lasciai perdere. Non volevo che gli succedesse qualcosa per colpa mia.
Jackson sorrise tra i miei capelli e mi strinse così come io stavo facendo con lui.«Sto per stringerti talmente forte che ti mancherà il respiro, credimi.» gli sussurrai piano e sorrisi leggermente. Non sapevo come, ma ci ritrovammo sul suo letto ed io seduta tra le sue gambe. Non sarei riuscita a trovare quella forza sufficiente di rinunciare a questo, da permettermi di stare lontano da lui nemmeno per un giorno. La mia vita era finita. Non avevo più nessuno, ma poi avevo trovato lui, i suoi occhi, il suo sorriso. Mi aveva salvato dal buio in cui stavo, quando credevo che non ci fosse ormai più speranza di essere felice.
«Fallo, non mi importa se mi mancherà il respiro.» mi rispose dolcemente all'orecchio. L'amavo così tanto, anche se non gli avevo mai detto ti amo.
«Con te accanto mi sento viva, non mi stancherò mai di ripeterlo.» dissi. Lui mi baciò piano, lentamente. Mi accarezzò il viso, i capelli e mi tenne stretta tra le sue braccia. E poi mi sussurrò all'orecchio «Voglio fare l'amore con te.» e mi si scaldò il cuore, anche io lo volevo. Pensava quello che io pensavo. Voleva quello che io volevo. Due mesi insieme ed io lo amavo più che mai. Sempre di più. Nessuno avrebbe potuto prendere il suo posto. Solo guardandomi mi faceva star bene. «Ho voglia di te.» continuò interrompendosi per baciarmi ancora e poi tra un bacio e l'altro sussurrò «Ho voglia solo di te. Di guardarti. Di stringerti forte a me. Di baciarti, toccarti, di far scontrare la nostra pelle.»
Se l'amore non era quello che io provavo per quel ragazzo, allora non esisteva.
«Davvero vuoi questo?» chiesi guardandolo profondamente.
Lui annuì.«Lo voglio anch'io.» confessai imbarazzata, abbassando lo sguardo da lui.
«Non devi avere vergogna di questo.» posizionò due dita sotto il mio mento per rialzarmi il viso. Mi sorrise. Amavo il suo sorriso. Era perfetto. Mi avvicinai per baciarlo. Lui si avvicinò a sua volta a me fino a far sfiorare le nostre labbra.
«Tempo al tempo, però. Aspetteremo quando sarai davvero pronta.» soffiò infine tra i miei capelli. Io gli sorrisi e mi accoccolai di nuovo a lui.
«Jackson?» lo chiamai.
«Si, piccola?» mi rispose lui dolcemente.
«Io...» provai a dirgli di James. «No, niente. Solo, posso dormire qui con te?» chiesi infine.
«Certo.» mi lasciò un bacio sulle labbra e mi abbracciò. Chiusi gli occhi mentre quel ti amo che avrei voluto dirgli bruciava ancora nella mia gola. Tempo al tempo aveva detto e quel giorno in cui avremmo fatto l'amore sarebbe stato quello giusto per confidargli quanto io lo amavo.
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You Found Me [COMPLETA]
RomanceCon un passato difficile alle spalle, Emily Martin affronta la vita giorno per giorno, cercando di non pensare al suo tormentato passato. Una ragazza che ha bisogno di essere nuovamente felice, di trovare quella felicità che le apparteneva prima del...