Capitolo 14

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Dopo quella giornata passata insieme, non c'eravamo più parlati dal rientro al dormitorio. Erano passati alcuni giorni da allora. Tutto era ritornato come sempre e con questo intendevo il vecchio Jackson che si teneva lontano da me. Io non mi ero avvicinata durante quei giorni per il modo in cui lui sembrava appunto tornato ad evitarmi ed anche semplicemente perchè ero spaventata da quello che provavo, ma in realtà ero anch'io ad evitarlo, anzi, meglio dire, cercavo di stargli lontano. Volevo capire bene. Era la prima volta che provavo una cosa del genere per qualcuno e dovevo essere in grado di gestirla, ma del comportamento di Jackson non ne sapevo le ragioni. Forse lui si era pentito ed io ero stata una sciocca a pensare che forse le cose tra di noi si erano risolte. Non mi rivolgeva una sola parola da quel giorno e se prima lo faceva qualche volta, in modo scontroso, ora mancava anche in quello. Non avrei dovuto credere così facilmente alle sue parole, forse io, quasi sicuramente, le avevo solo interpretate male, ma i suoi occhi non sembravano mentire. Il ritorno in macchina era stato sereno, rilassato. Fu poi dal giorno seguente che aveva rincominciato ad evitarmi. Non negavo che ero anch'io a farlo, ma solo perchè lo faceva anche lui. Mi resi conto di quanto ero stata idiota a pensare che le cose potevano essere così facili e risolversi così in fretta.
Come avevo potuto affezionarmi così a lui?

Ed era proprio quello che lei non sapeva, il motivo del comportamento di Jackson. Se solo avesse saputo le intenzioni che James aveva su di lei dal primo giorno, avrebbe dato retta per certo alle avvertenze di Scott, perchè non erano sbagliate. James poteva sembrare un bravo ragazzo all'apparenza, ma nascondeva un lato, una parte di lui che lo aveva spinto a raccontare qualcosa di non vero a Jackson, parole non vere dette da Enily per allontanare quei due, per allontanare Emily e Jackson, perchè James si era accorto che c'era qualcosa di strano tra i due ragazzi e lui non lo accettava. Le sue intenzioni su di lei non potevano essere portate a termine se c'era Jackson tra i piedi, intenzioni che non erano buone. Emily avrebbe dovuto stargli lontano sin dall'inizio, perchè James non aveva neppure cominciato e quando lo avrebbe fatto non si sarebbe fermato. Appena avrebbe avuto l'occasione adatta, l'avrebbe subito colta al volo. Ormai la ragazza era diventata un ossessione per lui. Jackson era molto confuso per quello che aveva capito di provare per Emily  e James senza saperlo, aveva sfruttato quella confusione che aveva dentro, facendo in qualche modo capire al ragazzo che era stato un errore essersi avvicinato a lei. Avendo rimediato così ad un qualcosa che non era neppure cominciato e il modo in cui lei lo stava evitando in quei giorni gli fece pensare che forse James aveva ragione, che lei avesse davvero detto quelle parole, che avesse davvero detto che Jackson per lei era solo un gioco, una vendetta per il suo comportamento scorbutico che lui aveva avuto verso di lei nei giorni precedenti.

Le lezioni erano finite per quella giornata, avevo lasciato Scott in mensa, in compagnia di Avril e mentre tornavo al dormitorio non potevo non pensare a quando io avessi ragione. A quanto la presenza di Jackson mi faceva star bene.

Percorsi il lungo corridoio che portava alla mia stanza e sfilai dalla tasca anteriore dei miei jeans la chiave per aprire la porta ed ero intenta ad infilarla nella serratura. «Cosa ti ha detto?» mi accorsi che la porta era leggermente aperta e sentii una voce, la sua voce provenire dall'interno della mia stanza. I piedi mi si bloccarono davanti ad essa, ero incapace di muovermi, incapace di entrare. Ero come paralizzata.

«Che tra non molto sarà qui, si era fermato un momento con i ragazzi a fumare una sigaretta. Jackson senti mi dispiace per quello che James ti ha detto, ma starci così è troppo per te, non sei mai stato così per una ragazza.» fu Stiles a parlare quella volta ed io rimasi davanti alla porta ad origliare.

«Io non sto in nessun modo, non mi interessa quello che James mi ha detto, cosa dovrebbe cambiare adesso? Nulla. C'è solo stato un bacio, un semplice bacio e nulla di più. Non avevo mica intenzione di farla diventare la mia ragazza.» stava parlando di me?
Provai una fitta al cuore per le sue parole.

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