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Appena affondò le mani sulle coperte del letto singolo provò una sensazione strana. Era molto diverso sedersi e dormire su letto morbido che farlo sulla strada, in un vicolo buio illuminato solo dalle luci fioche del centro città.
Affianco a lei c'era Alex; si stava sistemando i pantaloncini.

«Sicuro che vuoi dormire qui?»

«Si Giusy, e anche se ci ripensassi non potrei uscire in pigiama!» rispose ironicamente mostrando i pantaloncini a righe.

Giusy sorrise; ogni qualvolta qualcosa la turbava, la confondeva, lui era pronto a sfornare una battuta o una risposta ironica. E quella notte avrebbero dormito sulla stessa camera, con letti separari, ma divisi soltanto da pochi centimetri.
Si sentiva al sicuro con lui.
Si stesero sul letto guardando la parete bianca panna. Alex congiunse le mani.

«Tutto si risolverà...» disse lui prima di voltarsi verso Giusy.

«Non ne sono sicura Alex... Ora ci sei tu, domani ci sarai tu, dopodomani anche... Ma poi?»

«Poi già sarai felice, perché troverai una soluzione».

«Quale? Non me ne viene in mente nessuna».

«Ti fidi di me?»

Lei annuí.

«Allora aspetta, e vedrai».

«Chissà cosa nascondi...» disse Giusy ridendo.

«Sorprese! Una dietro l'altra!»

«Ma non mi avevi promesso niente piú sorprese?!!»

«Non l'ho promesso...»

«Già, ti sei messo a ridere!»

Allora Alex sorrise e si voltò dall'altra parte dandogli le spalle. Aveva sonno giustamente.

Allora sorrise anche lei e chiuse gli occhi. Un silenzio di tomba regnava sulla camera dell'albergo; si sentivano solo delle voci e due fidanzati litigare animantamente per la strada.

Dormirono fino alle 3:00 di notte, fin quando un rumore di vetri svegliò di soprassalto entrambi. Si misero seduti sul letto mentre la vista era ancora appanata. Giusy cercò sulla parete l'interrutore della luce perché il buio totale impediva loro di vedere. Alla fine lo trovò e accese la luce. Subito notarono il vetro rotto di quella piccola finestra.

«Ma che cosa...» disse Alex confuso.

Si alzò dal letto e andò a vedere. Si abbassò a vedere qualcosa che era a terra.

«Cosa c'é Alex?»

«Vieni...»

Allora si alzò anch'essa e gli si avvicinò abbassandosi: a terra vi era un sasso enorme a cui era attaccato un fogliettino accartocciato. Alex lo prese e lo aprí, poi lesse a voce alta.

«Tranquilli... Ancora per poco».

E guardò subito Giusy. Erano sconvolti.

«Cosa vuol dire Alex?» chiese Giusy intimorita e con gli occhi lucidi.

«Ehm... Io non so che dirti... Forse é uno stupido scherzo...» disse misterioso dopo essersi alzato in piedi.

«Alex...» Iniziò dopo essersi alzata anche lei «Ha qualcosa a che vedere con la telefonata di oggi...»

Lui rispose in modo vago senza guardarla negli occhi.

«Quale telefonata?»

«Sai bene quale...»

«E va bene, non volevo allarmarti».

E si sedette sul suo letto tutto sfasciato.

«Non era uno scherzo telefonico Giusy, mi hanno detto piú o meno le stesse cose che erano scritte su questo fogliettino». E mostrò il fogliettino a Giusy la quale si era appena seduta accanto a lui.

«Cosa ti ha detto esattamente?»

Allora lui ripensò a tutto...

«Pronto

«Ci rivediamo Alex... »

«Si, ma con chi parlo

«Già... Siate tranquilli tu con quella tua amichetta, poi si vedrà...»

«Non capisco... Lei chi é

«Arrivederci...»

E le raccontò tutto per filo e per segno.

Sconosciuta - #Wattys2016 - Segreti Della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora