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L'indifferenza delle persone non era una novità. Ti saresti potuto sgozzare di fronte alla folla, ma nessuno ti avrebbe soccorso. Avrebbero pensato: "ci penseranno gli altri".
A Sarah l'indifferenza faceva veramente rabbia, ma in quel momento avrebbe ringraziato i passanti di non aver prestato aiuto a quell'uomo lí, steso a terra accanto ai vetri frantumati di una bottiglia di vino.

Era accanto a lui e tentò di vedere se avesse un borsello o qualcosa del genere. Con sua grande gioia l'uomo aveva un marsupio color seppia con due zip. Glie lo sfilò e aprí la prima: all'interno della piccola tasca vi era un cellulare nero e qualche soldo. Prese il cellulare e nel frattenpo aprí la seconda: lí invece c'era una chiave e un'altro cellulare.

Strano, pensò, due cellulari...

Allora prese il secondo cellulare e la chiave e posò i tre oggetti a terra. Per prima cosa osservò la chiave rigirandosela tra le mani e notando che sul portachiave di cuoio c'era scritto "La Bella Luna".

La bella luna...

Quel nome le era familiare.

La bella luna...

Non riusciva a ricordare.

La bella luna...

Ma sí! Ricordò. Era un hotel di Bidgher situato in piazza e l'insegna era in verticale lungo un palo della luce. Allora collegò: se Luke aveva la chiave di una camera di hotel valeva a dire che dormiva in quel hotel. Cosí scrutò meglio la chiave e trovò ciò che cercava: "24", il numero della camera.

Si mise la chiave in tasca e i due cellulari nell'altra. Non aveva tempo da perdere.

L'hotel non era molto lussuoso. All'entrata  vi era un corridoio e un profumo di rose incantevole. Seguí il corridoio che ad un certo punto si divideva in due strade: a sinistra c'era un ascensore e delle scale, dall'altra una grande stanza, un bancone e dietro di esso una signora bionda sulla cinquantina  che leggeva  con l'aiuto degli occhiali senza montatura, qualcosa al computer. Strizzava gli occhi, e quando Sarah le si avvicinò alzò lo sguardo e sorrise.

«Buonasera... Ehm, un mio amico mi ha dato la chiave della sua camera, però io non so dove sia... Mi potrebbe aiutare

«Ma certo, mi segua, che camera hadomandò sorridente dopo essersi alzata ed essersi incamminata verso l'ascensore.

«La ventiquattro. »

«Bene, allora venga. »

Salirono sull'ascensore e la signora premette il tasto "1".

Arrivati al primo piano la signora indicò a Sarah l'ultima stanza del corridoio e poi se ne andò. Fece un lungo respiro a pieni polmoni e aprí la porta con la chiave.

Fece un passo in avanti e osservò la stanza.
Nulla di strano. Una normale camera d'albergo: un letto singolo, un comodino con due cassetti e una lampada, uno specchio, la porticina socchiusa del bagno e un armadio. Entrò e si chiuse la porta alle spalle. Lasciò la chiave sul comodino e si avvicinò ad una finestra dai vetri sporchi e guardò la piazza. Si vedeva tutto perfettamente malgrado i vetri. Allora capí perché Luke sapeva tutto ciò che faceva. Micheal e Alex erano ancora lí. Li osservò per un attimo e poi distolse lo sguardo. Si sedette sul letto e prese i due cellulari. Li accese tutti e due contemporaneamente. Sul primo c'era lo sfondo di una donna in costume e sull'altro...

La sua foto. C'era lei, Sarah, con un gelato in mano che sorrideva. Ricordò quella foto. Allora comprese: quello era il suo cellulare.
Cosí andò subito sui contatti e cercò il nome "Giusy". Indugiò un attimo prima di premere "chiama". Ma alla fine lo fece, e, con le mani tremanti avvicinò il suo cellulare all'orecchio.

Credito insufficente.

La rabbia prevalse quando udí la voce di quella maledetta donna che gli diceva che il credito era insufficente. Lanciò il cellulare sul letto e si portò le mani sui capelli ormai sporchissimi. Qualche  lacrima solcò il suo viso e poi tirò su col naso. Si asciugò le lacrime con le mani.

Tutto andrà bene! Certo! Si disse sarcastica. É andato tutto maledettamente male!

Si alzò in piedi di scatto e aprí violentemente i cassetti del comodino i quali erano vuoti. Poi si avvicinò all'armadio e aprí anche quello in modo violento.

Però si bloccò. Sgranò gli occhi e si portò le mani al viso. Era sconcertante, agghiacciante, e rimase totalmente pietrificata. Non avrebbe mai voluto vedere una scena del genere, mai...

Sconosciuta - #Wattys2016 - Segreti Della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora