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Micheal se ne era andato dicendo che si sarebbe informato piú avanti

«Quindi questa persona vi ha ripetuto varie volte di stare tranquilli...» domandò Steve mentre pensava attentamente.

«Si» rispose Alex annuendo «Ma come avrai già capito, non in quel senso».

«Si, é come una specie di avvertimento. Ma ora che ci penso...»

«Cosa

Steve appoggiò i gomiti sul tavolino e guardò i tre.

«Ascoltate, io ho sentito molte volte queste parole e la maggior parte delle volte venivano dette da delle persone gelose dell'ex, o da una donna gelosa del fidanzato o viceversa...»

«Quindi é una forma di gelosia».

«Esatto. Credo che sia cosí».

«Ma il problema é... A chi é diretto tutto ciò? A me o ad Alex? » intervenne Sarah.

«Non saprei, ma di solito se é l'uomo che minaccia, il diretto interessato é una donna... O viceversa».

«Quindi...» a Sarah si accese una lampadina «Alex, la voce che hai sentito al telefono era di un uomo o una donna

«Ehm...di un uomo»

«Quindi é me che...» affermò confusa.

Steve annuí pensierono. A quel punto arrivò l'aperitivo che avevano ordinato pochi minuti prima.

«Ecco qua disse la cameriera appoggiando il tutto sopra al tavolo.

Steve afferò una patatina dalla ciotola e nel frattempo, a bocca piena, disse.

«Ho un idea».

Alex e Sarah lo fissarono.

«Sarebbe?» chiese Alex.

Steve deglutí la patatina ormai frantumata dai prorpi denti e si avvicinò nuovamente al tavolino.

«Credo che funzionerà, ma voi dovete collaborare, e piuttosto bene...»

«Di cosa si tratta Steve? » chiese allora Sarah incuriosita ma allo stesso tempo timorosa.

Cosí Steve bevve un piccolo sorso di quell'alcolico che aveva nel bicchiere, posò quest'ultimo sul tavolino e iniziò a parlare.

«Dovrete recitare una parte».

«Che?» esclamò Alex sbalordito, credendo che Steve stesse offrendo loro un posto al teatro del paese. Quest'ultimo si trovava nella periferia di Bidgher, ma perché ingannarci, chiamarlo teatro avrebbe fatto rivoltare nella tomba un sacco di artisti e architetti.

«Non al teatro Alex, ragiona un secondo

«Ah

«Per farla breve... Dovete far credere di essere fidanzati». Ecco. Era riuscito a concludere quel discorso.

Per un attimo ci fu silenzio.

Sarah fissò Steve, e Alex fece altrettanto.
Entrambi con gli occhi sbarrati cercarono nella propria mente di elaborare quella frase sciocca, priva di fondamenta.

«Stai scherzando Steve?! Non é cosí?!» domandò la ragazza con uno di quei piccoli sorrisi di paura

«Non sto scherzando! Diamine! Non dovete fare nulla di male. Solo andare in piazza mano per mano, cose del genere».

«E per quale assurdo motivo?! Spiegaci». Aggiunse Alex.

«Se é gelosia quella che prova quest'uomo misterioso, dobbiamo fargliela provare al cento per cento».

«Ah, giusto! Cosí al momento giusto ci fa fuori disse ora Sarah con un pizzico di ironia.

«Calmatevi, vi prego. Non vi ho chiesto mica di buttarvi da un ponte. Vi spiegherò meglio... Per prima cosa, se l'uomo di cui parliamo si infuria vedendovi insieme, farà un passo falso».

«E non hai tutti i torti...» disse Sarah fissando il tavolino, dopo essersi calmata.

«E per seconda cosa chiese Alex in modo autoritario.

«Per seconda cosa, dopo che l'uomo farà il fatidico passo falso, potremmo scoprire se la faccenda si collega o no alla memoria perduta di Sarah».

Quest'ultima annuí, sembrava convinta, e Alex anche.

«Vedendola in questo modo...» disse Alex  «Non credo che sia difficile darsi la mano in mezzo alla piazza e lanciarsi sguardi d'amore... Che ne dici Sarah

«Per me va bene. Facciamolo e prese un crostino convinta.

Sconosciuta - #Wattys2016 - Segreti Della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora