Si rigirò il fogliettino tra le mani e poi levò il suo sguardo al secchio dell'immondizia. Cosí lo buttò con tutta la rabbia che aveva dentro.
Poi sentí dei passi pesanti, e di soppiatto entrò Alex in cucina.
«Ancora stai pensando a ciò che ti ha detto Ashley?»
Annuí. «Non capisco chi ha potuto farmi questo, che cosa ho fatto di male in passato!» finí di dire voltandosi verso di lui con le lacrime negli occhi e la parola disperazione scritta in fronte.
«Vieni qui...» disse tranquillo Alex abbracciandola. La strinse a sé e lei inziò a piangere e singhiozzare.
Allora lui chiuse gli occhi, per poi riaprirli dopo pochi secondi, staccandosi da lei pian piano.«Devi resistere, farti forza, perché tutti i nodi prima o poi verranno al pettine, me lo prometti? Mi prometti che ti farai forza?»
Annuí asciugandosi le lacrime. Alex a quel punto notò il famoso fogliettino sul secchio dell'immondizia. Si sporse, allungò il braccio e afferrò il pezzetto di carta. Nel frattempo Sarah lo guardava dispiaciuta e intimorita dalla reazione dell'amico.
Poi Alex fece vedere il fogliettino.
«Non dovevi buttarlo».
«Lo so Alex, ma ora serve soltanto a ricordarmi che siamo stati ingannati come stupidi!»
«No, non é vero, non siamo stupidi. C'é qualcuno che si prende gioco di noi, si, ma é la persona piú stupida che possa esistere perché non ha calcolato tutto nei dettagli...»
«Cosa vorresti dire?»
«Voglio dire che abbiamo già degli indizi, che anche se sembra di no, sono molto importanti».
Si guardarono negli occhi, erano momenti difficili e Alex non sapeva cosa inventarsi per far sorridere la sua amica e per farle scordare tutto, per un solo attimo.
Riusciva solo a percepire un fresco venticello provenire dalla finestra appena aperta e il rumore della pioggia che stava da poco scendendo.«Ti va di vedere un film?»
«Non ora Alex».
«E di fare una passeggiata?»
Sarah si voltò verso di lui senza far trasparire alcuna risposta dalla sua espressione.
«Magari posso anche farti conoscere mio padre... Sai, é molto simpatico».
«Sta piovendo».
«Possiamo prendere un ombrello».
«Mi farebbe piacere conoscere tuo padre, ma con questo umore che mi ritrovo oggi non credo che io sia una buona compagnia».
«Non importa... Allora, andiamo?»
«E va bene...E dove é di preciso tuo padre?»
«Al bar».
Sarah annuí a partirono da casa con l'ombrello e la compagnia dei sussurri della pioggia.
Appena arrivati alla piazza esitarono ad entrare: Sarah stava guardando il suo amico dritto negli occhi e sembrava volergli dire qualcosa.
«Grazie Alex, per come provi a sollevarmi d'animo...»
«Che non é poi cosa facile!»
Sorrisero e si abbracciarono. Ma proprio in quel momento Sarah percepí qualcosa, come se qualcuno li stesse osservando bene. D'altronde erano in mezzo alla piazza, solo un po' ai lati ma pur sempre si trovavano nella piazza principale di Bidgher. Ma ciò non la tranquillizzò. Si staccò da Alex e si guardò intorno smarrita e la sensazione di essere osservata svaní; c'era gente da tutte le parti, ma nessuno li stava fissando, anzi, erano tutti indaffarati, anche troppo.
«Qualcosa non va?» chiese Alex un po' preoccupato.
«No, nulla di importante...»
«Mmm, ma poi me ne parli, okay?»
Sarah annuí ed entrarono subito dopo.
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Sconosciuta - #Wattys2016 - Segreti Della Notte
Mystery / ThrillerSera. Bidgher, una città piccola ma abbastanza popolata, e una calda serata di primavera. Tutto cominciò quella sera; i passi che risuonano per le strade deserte e il respiro affannoso che cerca riparo... Mattina seguente. Una ragazza si risveglia...