La serata era piuttosto calda, l'Ispettore Gemelli, appena finito di lavorare, aveva fatto un giro nei pressi del lungomare. Gli piaceva rimettere insieme i pensieri, poco prima del tramonto, seduto su una panchina di roccia, rimirando il mare. Aveva fatto le dovute ricerche su Matilde, ma non era emerso nulla di insolito: iscritta all'università, nessun precedente penale, mai una multa... Tutto perfetto. Solo la storia della sorella lo lasciava perplesso. Secondo i verbali, Matilde trascorreva tutti i pomeriggi a giocare fuori in giardino, ma quel dieci agosto, decise di rimanere a casa. La sorella, Maddalena, invece uscì in giardino come sempre. Matilde dichiarò inoltre di aver visto un ragazzo più grande avvicinarla e insieme erano andati a fare un giro. Nessuno all'epoca, diede importanza a quelle parole, e adesso non c'erano testimoni a cui chiedere conferma dell'accaduto. La sola cosa da fare era andare in quel paesino di montagna a fare domande. Ma era passato parecchio tempo e Gemelli, titubante, decise di lasciare tutto in sospeso. Ci avrebbe pensato a tempo debito.
Poco dopo il tramonto decise di tornarsene a casa. Aveva parcheggiato la macchina di fronte il retrobottega di una gelateria, passeggiò con calma fino a raggiungerla, poi ci ripensò e tornò indietro. "Quasi quasi mi prendo una granita..." pensò varcando la soglia del locale. Il posto era affollato, i tavolini tutti occupati, per la maggior parte da turisti. Il vociare era fastidioso, ma decise di non demordere e si recò alla cassa, fece lo scontrino e attese il suo turno. Un gruppo di amici attirò la sua attenzione: una donna sembrava essere Francesca, secondo quanto ricordava dalle foto della mattina, e uno dei ragazzi doveva essere il fidanzato di Matilde. Si avvicinò per ascoltare meglio.
- Ti ho detto che è morta! - Continuava a ripetere Francesca.
- Ma come è possibile? Sarà stato uno scherzo! - Disse il ragazzo accanto a lei.
- No, Angelo, nessuno scherzo. Ho parlato con una poliziotta. Ha voluto sapere tutto! -
- Tutto cosa? -
- Tutto! Di ieri sera, sì insomma, di stamattina... -
Erano visibilmente scossi. Gemelli stava fingendo di leggere una locandina pubblicitaria affissa a una parete, tendendo l'orecchio.
- E ora che si fa? - Chiese l'altra donna della comitiva.
- Ma cosa vuoi che ne sappia? Ha detto di avere informato i genitori. -
- Allora è vero! - Sbottò Giorgio.
- Sentite, vi pare che mi metto a inventarmi una cosa del genere? -
- Andiamo a casa, tesoro. Hai bisogno di riposare. - Angelo, cercando di alzarsi, spostò la sedia andando a sbattere contro l'Ispettore. - Mi scusi. -
- Non fa niente, prego. - Rispose facendo spazio al giovane per farlo passare.
I cinque amici andarono via, Gemelli ordinò la sua granita e si diresse verso casa.
Durante tutto il tragitto non poté fare a meno di pensare alla fortuna che aveva avuto ad essere entrato in quella gelateria.
Non appena richiuse la porta di casa dietro le sue spalle, ripose il suo pacchetto nel congelatore e decise di lavare via tutta la stanchezza e i pensieri, sotto la doccia.
Ebbe tempo di lavarsi, richiudere il miscelatore, avvolgersi un telo al girovita e cominciare a tamponarsi i capelli con un asciugamano, quando sentì suonare il campanello. "Ma chi è che scassa la minchia alle dieci di sera?" Pensò andando a guardare attraverso lo spioncino.
- Che c'è? - Aprì la porta - Come mai questa visita? È morto qualcun altro? -
- Sempre spiritoso, Ispettore! - Sorrise Giulia - e chi è morto? Non ne so niente, io! -
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Yellow
Mystery / ThrillerLa notte di San Lorenzo. Una spiaggia. Una comitiva di amici. Uno di loro non vedrà l'alba!