Capitolo 9

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Salve cari lettori!
Pronti per questo nuovo capitolo? Attivate la musica e comiciate a leggere... ci vediamo alla fine del capitolo...
Buona lettura!

★★★

Sullo schermo comparì la foto di un giovane ragazzo dai capelli neri.
Grey.
Natsu riprovò la stessa sensazione di quando Lisana lo aveva tradito, però questa volta faceva più male. Il suo migliore amico gli aveva fatto questo, com'era possibile? Quando? Dove? E perché?
Si girò lentamente verso Lisana, aveva gli occhi che sembravano ardere come una brace, sulle braccia e sul collo comparvero pulsanti delle vene che parevano trasportare lava anziché sangue. Sembrava volesse ucciderla.
Lisana quando si accorse della sua espressione si spaventò, facendo un passo indietro.
L'infermiera si alzò dalla sedia con lo sguardo preoccupato e mise una mano sulla spalla del ragazzo che continuò a rimanere immobile.
Dopo un lungo silenzio impregnato di rabbia e terrore, Natsu disse con voce roca quanto spaventosa:"-Sappi solo che sei viva grazie al bambino che tieni in grembo".
Le labbra della ragazza tremavano, insieme alle gracili mani che continuavano a stare davanti al petto, quasi a proteggersi.
Natsu dopo averle lanciato un'occhiata fulminea la sorpassò e uscì dall'ospedale.
Le sue mani ricoperte di vene ben visibili tenevano stretto il volante. Dopo un pò di minuti la sua espressione si svuotò, lasciando il posto all'agonia, che questa volta era più che tristezza, era l'autostima che aveva toccato terra fino a sprofondare chissà dove. Tornò a casa e fece le valigie. Quando aprì la porta se lo ritrovò davanti un secondo prima che suonasse il campanello. Grey.
Ci furono dei secondi di silenzio taglienti quanto una lama, Natsu riacquisì l'espressione precedente e a Grey venne un groppo in gola, avrebbe voluto voltarsi e scappare lontano da lui.
Era troppo tardi, Natsu fece cadere le valigie a terra e lo afferrò dal collo quasi a volerlo strangolare. Lo trascinò in casa, scaraventandolo a terra, poi gli rimise le mani al collo che stringevano come un cappio pronto per un'esecuzione.
Stringevano entrambi forte i denti, Grey per cercare di resistere e liberarsi e Natsu per rafforzare la presa.
"-Non farlo Natsu, te ne potresti pentire" supplicò Grey con la voce soffocata, tenendo le mani su quelle dell'amico nel vano tentativo di scostarle.
"-Schifoso" disse viscidamente Natsu "come hai potuto? Metterla incinta, e poi venire a consolarmi dopo quello che mi aveva fatto come se nulla fosse" aggiunse stringendo ancora un altro pò la presa.
"-Fammi spiegare" disse Grey con la fronte violacea. Respirava affannosamente e con quel filo di voce che gli rimaneva cercava di convincere Natsu.
"-Spiegare?! Vorresti pure dare una spiegazione a quello che hai fatto?!" disse Natsu premendo brutalmente le vene del collo.
Dopo qualche secondo la porta si spalancò. Era Lucy con qualcosa in mano che posò subito a terra quando vide la fatale scena.
"-Natsu! Cosa fai?!" urló spaventata afferrandolo dalle braccia e cercando di smuoverlo da lì. Lui si inclinò di lato mollando la presa.
Grey riprese una boccata d'aria come un'uomo che è stato troppo tempo in apnea sott'acqua e che finalmente è potuto tornare a galla.
Grey stiusciò lontano da Natsu, respirando affannosamente, mentre Lucy cercava di tranquillizare Natsu.
"-Cos'è successo?!" chiese lei.
Lui non rispose, la scaraventò via e si alzò nuovamente. Mentre si avvicinava verso Grey, che era inerme, seduto a terra con le spalle verso il muro, prese un taglierino appoggiato su una mensola.
Era ad un metro di distanza da Grey, che strinse forte gli occhi. Natsu sollevò il braccio che impugnava la piccola lama per prendere più forza.
Mentre lo stava per colpire sulla gola, si mise davanti Lucy, che cercava di proteggere Grey, e così la lama affondò nel suo stomaco.
Natsu mutò la sua espressione da arrabbiata a spaventata.
La mano sporca di sangue tremava, lasciando cadere il taglierino, anch'esso impregnato di scarlatto sul latteo pavimento di marmo.
Lucy si accasciò a terra tenendosi le mani sulla ferita, che continuava a sanguinare, sporcando così anche le sue chiare mani.
Natsu si mise vicino a lei, cominciando a piangere.
"-Lucy! Lucy! Rispondi!" urlò guardando il viso pallido della ragazza mentre gli occhi rimanevano socchiusi e gli arti molli e inermi agli strattoni di Natsu.
Grey lo guardò ancora più spaventato e scappò via di casa.
Il ragazzo chiamò l'ambulanza che dopo qualche minuto arrivò.
"-Non volevo... non volevo farlo..." continuava a ripetersi Natsu a bassa voce, mentre le mani affondavano nei capelli sporcandoli di sangue.
"-Se non è un parente non è autorizzato a venire" disse uno dei medici, intento a trasportare la barella dove Lucy giaceva senza sensi.
L'ambulanza se ne andò e il ragazzo rimase solo.
Si lavò le mani sentendosi un assassino, con degli stracci umidi pulì il sangue che c'era a terra, mentre ripensava ossessivamente a quello che aveva fatto.
Dopo qualche secondo la porta di casa cadde a terra producendo un tonfo che fece eco in quella casa ormai vuota.
"-Eccolo, è lui!" lo indicò Grey sul ciglio della porta.
Subito dopo entrarono dei poliziotti armati che lo ammanettarono.
"-Può avvalersi della facoltà di non rispondere, tutto ciò che dirà potrà essere utilizzato contro di lei. Ha diritto ad un avvocato e se non può permetterselo gliene verrà assegnato uno d'ufficio." disse freddamente uno dei poliziotti portandolo nella macchina.
Natsu si fece trascinare fino alla centrale, senza dire una parola, senza difedersi o giustificarsi.
Ormai era troppo tardi, quel che aveva fatto, aveva fatto...

Hey! Allora cosa ne pensate? Povero Natsu e povera Lucy... commentate e fatemi sapere cosa pensate di quei due (Lisana e Grey) e se vi è piaciuto il capitolo lasciate un voto!
Ci vediamo al prossimo aggiornamento, a presto!

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