Capitolo 9

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Sono ormai quattro giorni che viaggiamo verso casa, la stanchezza fisica e i feriti ci rallentano il passo, ma a dire il vero ne sono felice.
Nonostante stia morendo dalla voglia di rivedere i miei genitori e di dormire finalmente in un letto caldo, ho paura di quello che succederà a Sasuke una volta varcate le porte del villaggio.
Ho paura di perderlo di nuovo. Ho paura di un probabile processo. Ho paura della punizione che gli toccherà scontare.
Cercano tutti di rassicurarmi, dicendo che dopotutto ci ha aiutati ed è grazie a lui e Naruto se il mondo ninja ora è al sicuro, e che la sua punizione non sarà sicuramente grave, non sarà una condanna a morte.
So anch'io che una condanna a morte è improbabile, ma mi spaventa comunque l'ipotesi di mesi o anni di prigione.
La solitudine non gli farà bene e non lo farà neanche a me.
Ora è finalmente al mio fianco, come Naruto e Kakashi. Siamo di nuovo tutti e quattro insieme, come ai vecchi tempi e voglio che le cose restino così ancora per un po'. Non voglio più vederlo corroso dall'odio, dalla rabbia, dal dolore. Non voglio più che soffra. E immaginarlo chiuso in una prigione mi terrorizza, perché rimarrebbe di nuovo solo coi suoi penseri, coi suoi dolori, coi suoi fantasmi. Non perché non mi fidi di lui, so che non tornerà nelle tenebre, perché quando decide una cosa è quella e basta, al di là di quello che pensano o vogliono gli altri.
Per una volta la sua ostinazione nel perseguire la strada che ha scelto mi rassicura invece di impensierirmi.
Ora è così potente che sicuramente non esistono mura o manette in grado di trattenerlo, ma non credo che opporrà resistenza se pensa di meritare una punizione.
E questo è un altro di quei motivi per cui non voglio che sia imprigionato, non credo che tenerlo rinchiuso lo aiuterà ad espiare le sue colpe. Lui ha bisogno di impegnarsi in qualcosa, ha bisogno di rendersi utile, dopo aver seminato tanto male.
Non siamo più riusciti a restare soli dopo la notte passata sull'albero, quando arriva la sera ci ranicchiamo tutti attorno ai falò e dormiamo avvolti nei sacchi a pelo, durante il giorno io sto sempre con la squadra medica per aiutare i feriti a sostenere il viaggio verso Konoha ed è già tanto se riesco a pranzare con lui, Naruto e Kakashi.
Ormai manca un solo giorno di cammino e sono sempre più ansiosa e preoccupata, ma cerco di non darlo a vedere, non voglio essere ancora un peso per gli altri e inoltre Ino e i suoi compagni sono in lutto, come anche Hinata... come si può paragonare la mia ansia al loro dolore? Non si può. Almeno Sasuke è vivo e vegeto.
Hinata si sta facendo forza grazie a Naruto che le è sempre accanto, come i suoi compagni di team e i suoi parenti. Credo che al momento i suoi sentimenti siano molto contrastanti, da una parte è felice di aver realizzato il sogno di una vita, essere notata e amata da Naruto, dall'altra si sente in colpa per questa felicità realizzata grazie al sacrificio di Neji.
Lo stesso discorso vale per Ino, che cerca di essere sempre allegra e di trovarsi nelle vicinanze di Sai ( a quanto pare è davvero interessata a lui), ma sente comunque la mancanza del padre.
A quanto pare non esiste felicità senza dolore, si può solo cercare di sopportare l'uno per raggiungere l'altro ed accettare il dolore come parte integrante della vita.
È ormai scesa la sera e ci stiamo preparando tutti a passare l'ultima notte lontano da casa, mi guardo intorno alla ricerca di Sasuke, ma non lo vedo da nessuna parte e neanche Naruto. Ma dove si saranno cacciati quei due?
Intravedo una figura familiare vicino ad un falò e mi avvicino.
- Maestro Kakashi, sa per caso dove sono Naruto e Sasuke?-
- Ciao, Sakura. Sono andati a farsi un bagno, c'è un fiume nelle vicinanze e hanno deciso di approfittarne-
- Come mai non è andato con loro?-
- A dire il vero volevo parlare con te. Da solo-
Adesso sono davvero sorpresa.
- Vuole parlare con me? E' forse successo qualcosa? O si sente male sensei?-
- Niente di tutto questo Sakura. Volevo semplicemente raccontarti quello che è successo tra Sasuke e Naruto alla Valle dell' Epilogo. Naruto mi ha detto che non è riuscito a raccontartelo, ma voleva che tu lo sapessi, perchè non vuole più che ci siano segreti o omissioni tra di voi-
Oh, Naruto. Grazie. Stai mantenendo la promessa che mi hai fatto.
- La ascolto sensei-
- Bene. Quello che voleva fare Sasuke era attirare e trattenere su di sè tutto l'odio, voleva riunire tutti i villaggi e accentrare tutto l'odio su di sè. Una volta ucciso Naruto, che è l'unico in grado di tenergli testa, probabilmente avrebbe ucciso anche noi, per poi riformare tutto il sistema degli shinobi-
Sono senza parole. Voleva davvero portare tutto sulle sue spalle da solo?
- È questo quello che intendeva quando ha detto che sarebbe diventato hokage?-
- Sì. C'è un'altra cosa che non sai, me l'da detto Sasuke stesso, lui ha incontrato suo fratello prima di dirigersi al campo di battaglia. Itachi era resuscitato anche lui grazie all'edo tensei, ma è riuscito a sfuggire al controllo di Kabuto e a quanto pare hanno combattuto insieme per fermarlo. Non è entrato nei particolari, ma sembra che quest'ultimo incontro gli avesse lasciato dei dubbi riguardo la sua intenzione di distruggere il villaggio e per questo abbia deciso di sfruttare l'edo tensei di Orochimaru per parlare con gli hokage del passato-
- Capisco...-
- Dopo aver parlato con loro si è fatto l'idea che il vero hokage sarebbe dovuto essere uno come Itachi, che difendeva il villaggio pur essendo sprofondato nelle tenebre e da quì la sua decisione di passare dalla nostra parte per sconfiggere Madara, per poi prendere il comando uccidendo Naruto-
- Come ha fatto Naruto a fargli cambiare idea?-
- Oltre a picchiarlo pesantemente?- mi chiede scherzosamente - Hai visto com'erano ridotti quando li abbiamo trovati, sembravano in fin di vita. Il fatto che Naruto non l'abbia mai abbandonato, che l'abbia sempre amato come un fratello, che si sia ridotto in quello stato solo per lui, l'ha scosso profondamente. . Naruto è riuscito a convincerlo con la sua testardaggine e il suo innato ottimismo. So che sei preoccupata per Sasuke e per il nostro rientro a Konoha, ma andrà bene vedrai. E stavolta lo dico perchè è vero. Non è solo per rassicurarti-
Gli sorrido dolcemente, con affetto.
- Grazie, Kakashi-sensei!-
Sta per aggiungere qualcosa, quando vediamo la testa bionda di Naruto spntare fuori dalla foresta in compagnia di Hinata. Aspetta un attimo! Hinata? E Sasuke dov'è?
- Mi scusi un attimo, Kakashi-sensei!-
- Naruto? Dov'è Sasuke? Avete finito di fare il bagno?-
- Ciao, Sakura-chan! Sì, abbiamo finito, ma il teme è rimasto a lucidare le armi vicino al fiume. Dice che quì c'è troppa confusione, ho cercato di convincerlo a tornare con me, ma poi è arrivata Hinata che passava per caso e...-
-... e hai pensato bene di fare una passeggiata romantica- finisco la frase per lui.
Entrambi arrossiscono imbarazzati per la mia uscita ed io ridacchio.
- Se vuoi raggiungerlo, prosegui dritto fino a quell'albero altissimo, poi dirigiti a sud-est, è abbastnaza vicino-
Stavolta sono io ad arrossire, ma faccio finta di niente e l saluto, dirigendomi velocemente verso l'albero.
Ha detto sud-est, eh? Ecco, sento il rumore del fiume. Mi avvicino ancora di più e finalmente scorgo il corso d'acqua, ma di Sasuke neanche l'ombra. Ma dov'è andato?
All'improvviso due braccia muscolose mi cingono da dietro ed una voce beffarda mi sussurra all'orecchio:
- Sakura? Che cosa ci fai quì? Volevi spiarmi?-
Il mio viso diventa rosso come i pomodori che gli piaccioni tanto e comincio a balbettare in cerca di una risposta convincente.
-M-ma che d-dici? Non lo farei mai!-
- Mmh...ne sei sicura?-
Mi stringe ancor di più a sè e morde delicatamente il lobo del mio orecchio, facendomi uscire un gemito dalle labbra. Ora le sue intenzioni mi sono chiare. Non ci baciamo da giorni, al massimo ci sfioriamo le mani davanti agli altri ed il desiderio di un contatto più profondo si è fatto sempre più intenso. Essere vicini ma non potersi toccaree' una tortura.
Sasuke abbassa ancor di più la testa cominciando a baciarmi il collo e le sue mani cominciano a sfiorarmi i seni attraverso la stoffa della casacca.
Il mio cervello va in tilt ed io mi lascio andare tra le sue braccia. Comincia a spogliarmi senza smettere di baciare o accarezzare ogni parte del mio corpo che scopre man mano, ma non volendo essere da meno, mi giro e comincio a fare lo stesso. Mi tremano le mani dall'emozione. Certo non è la prima volta, ma stavolta sono più lucida, più consapevole di quello che accadrà, più impaziente.
Arrivata ai calzoni esito un attimo, ma alzando lo sguardo vedo la passione e l'amore,sì anche l'amore, riflessi nei suoi occhi e comincio ad accarezzargli l'erezione attraverso il tessuto pesante.
Il gemito di piacere che gli sfugge dalle labbra mi rende più audace, quindi mi decido a togliergli gli ultimi indumenti che ci separano l'uno dall'altra.
Sasuke posa le mani sulle mie cosce aprendole e sollevandomi, ed io lo assecondo avvolgendogli i fianchi con le gambe. Sfugge ad entrambi un gemito sentendo il contatto tra le nostre intimità, l' eccitazione e' arrivata al limite.
Mi fa appoggiare con la schiena ad un albero e guardandomi negli occhi mi penetra dolcemente, facendomi gridare di piacere.
- Sasuke-kun!-
Mi tappa la bocca con la sua per evitare che le mie urla si sentano fino al campo ed inizia ad aumentare la profondità e la velocità delle sue spinte.
Mi sento così bene tra le sue braccia, mi sento così amata, così desiderata. Pian piano il raziocinio se ne va, lasciando il posto all'istinto. Rispondo ad ogni sua spinta, ci muoviamo sempre più in fretta, sempre piu' appasionatamente, fino a raggiungere l'apice del piacere.
Ancora ansante per lo sforzo si stacca con riluttanza da me e mi accarezza dolcemente il viso sudato.
Non abbiamo bisogno di parole, non serve dire niente. Gli sorrido felice e ci rivestiamo con calma prima di raggiungere gli altri.
Ci sediamo a mangiare come se niente fosse e ci addormentiamo nei sacchi a pelo, sentendoci vicini e sereni, come non mai.
L'alba arriva presto purtroppo e ci rimettiamo tutti in cammino, e' ormai l'ora di pranzo quando scorgiamo i cancelli di Konoha e con essi le guardie armate che pronunciano all' unisono una sola frase:
- Sasuke Uchiha, sei in arresto con l' accusa di tradimento per ordine del Consiglio di Konoha-
Gli occhi scuri di Sasuke si soffermano un attimo su di me. Poi si fa ammanettare senza battere ciglio.
Il momento che tanto temevo è arrivato.

La vera felicità non è infondo ad un bicchiere, non è dentro una siringa: la trovi solo nel cuore di chi ti ama.
Jim Morrison

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