Capitolo 16

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Sono stanchissima... e sfiduciata.
Sono ormai sei settimane che sono in viaggio con Sasuke e Orochimaru alla ricerca di quei dannati documenti, ma non siamo ancora riusciti a trovarli. Abbiamo ispezionato una ventina di covi, ma ancora nessun indizio su dove possano trovarsi quelle prove.
Mi asciugo la fronte dal sudore che ormai vi scorre come una fontana e accelero il passo per non rimanere indietro.
I miei "compagni" di viaggio sono talmente taciturni da farmi rimpiangere le chiacchiere continue e costanti di Naruto, almeno con lui avrei potuto sfogare la frustrazione colpendolo o alzando la voce.
Orochimaru ci fa da guida quindi corre davanti a noi e apre la bocca solo per indicarci la presenza di qualche persona nei dintorni o di qualche trappola; Sasuke lo segue, con lo sguardo torvo e il volto freddo, serio e imperscrutabile.
L'ultima volta che abbiamo avuto modo di parlare è stato poco prima della partenza dal primo covo.

- Sasuke-kun? È ora di partire. Non possiamo più restare qui. Siamo troppo vicini al Villaggio, siamo ricercati ed anche se i nostri amici ci staranno sicuramente coprendo le spalle, non possiamo tergiversare ancora. In questo covo non abbiamo trovato niente di rilevante -
- Perché mai dovrei venire con voi? Mi sembra che tu e il mio ex-maestro ve la stiate cavando egregiamente da soli. Non sembra abbiate bisogno di me, siete così... in sintonia - mi risponde con tono accusatorio.
"Quando vuole sa essere davvero stronzo" penso tra me e me.
- Ti garantisco che ci servi. Itachi potrebbe aver usato un modo per far trovare quei documenti solo a te, forse potremmo aver bisogno dello sharingan per trovarli e tu sei l'unico ancora in vita a possederlo - gli dico in tono freddo.
"Anch'io so essere pungente quando voglio".
Lui mi guarda con un'espressione rabbiosa, certo potevo evitare di sbattergli in faccia la sua condizione di "ultimo degli Uchiha", ma voglio che reagisca, che la smetta di fare la vittima.
- Potrei sempre decidere di lasciar perdere quei documenti e farmi giustizia da solo, potrei sempre introdurmi a Konoha ed uccidere i consiglieri Utatane e Mitokado,infischiandomene di tutto il resto -
- Sì, potresti, ma in quel caso tutto quello che ha fatto Naruto per te andrebbe sprecato, tutte le sue parole, tutti i suoi sacrifici -
- Tsk, dovrebbe importarmene qualcosa di quel dobe?-
- Non fare l'idiota, sappiamo entrambi quanto conti Naruto per te, più che amici o rivali sembrate fratelli.
 Inoltre quei documenti servono a a far capire alla gente di Konoha chi era davvero Itachi. Lui ha difeso la pace del nostro villaggio ed è giusto che tutti sappiano che non era un nukenin, ma un ninja fedele a Konoha al punto da sterminare i propri familiari per evitare una guerra civile e che lo è stato fino alla fine dei suoi giorni. Naruto mi ha detto che è stato Itachi a fermare l'Edo tensei di Kabuto, quindi ci ha salvati persino dopo la sua morte.
Vuoi davvero che il suo nome resti nella lista dei traditori?-
Mi guarda sempre con espressione arrabbiata, ma sa che quello che ho detto è semplicemente la verità, quindi mi dà le spalle e si dirige verso la grotta. Io lo seguo e una volta raggiunta la parte più profonda, prendo un respiro e gli dico:
- Ho preparato uno zaino anche per te. È quello blu. Non ho potuto prendere la tua katana durante la fuga, ma in questo covo c'è un arsenale ben fornito, quindi se vuoi...-
- Sei davvero noiosa. Smettila di parlare una buona volta -
Mi trattengo a fatica dal prenderlo a pugni. Una volta una cosa del genere mi avrebbe fatta scoppiare a piangere, ma ormai non sono più una ragazzina ed è ora che se ne accorga anche lui, quindi gli rispondo a tono:
- Perché uno che non apre mai bocca tranne quando parla di vendetta o vuole litigare con Naruto e risponde sempre e solo "tsk" come lo definiresti?
Sei noioso anche tu -

Dopo quella volta non mi ha più rivolto la parola ed io ho fatto lo stesso, ma questo silenzio mi sta logorando. Non voglio sprecare altro prezioso, preziosissimo tempo da passare con lui quando so bene cosa mi aspetta, ma... mi sono sentita inferiore a lui e Naruto per molto tempo e sono consapevole di esserlo ancora dal punto di vista fisico, ma non lo sono da quello mentale. Sono diventata un ottimo medico, ho studiato duramente per raggiungere il livello di Tsunade, mi sono impegnata per superare i miei limiti e le mie insicurezze e adesso pretendo un po' di rispetto.
- Siamo arrivati! -
La voce di Orochimaru interrompe le mie riflessioni ed io mi guardo intorno. L'unica cosa che vedo è un piccolo spiazzo di pochi metri circondato da alte conifere verdeggianti.
- E dove sarebbe il covo?- chiedo.
- Proprio sotto i nostri piedi - mi risponde Orochimaru.
- E dov'è l'entrata?-
Il sannin non dice niente e si dirige verso una degli alberi, cerca un punto preciso nella corteccia e una volta trovato forma dei sigilli con le mani e si apre una botola... proprio sotto i miei piedi.
Precipito per circa nove metri e chiudo gli occhi in attesa dell'impatto, che non avviene, perché il Susanoo di Sasuke mi afferra e mi fa scivolare dolcemente in piedi, prima di scomparire.
L'oscurità del covo viene rischiarata dalle torce portate da Orochimaru che è sceso insieme a Sasuke.
- Grazie, Sasuke-kun!- gli dico, ma lui non mi risponde e si addentra nel covo senza nemmeno guardarmi.
- Il mio allievo è davvero arrabbiato a quanto pare -
- Lui è sempre arrabbiato se è per questo -
- Non mi sembrava arrabbiato prima del vostro ritorno a Konoha, quando eravate all'accampamento- mi dice Orochimaru ghignando come suo solito.
- Già - gli rispondo semplicemente, ignorando la malizia nascosta nelle sue parole e mettendomi al lavoro.
Questo covo sotterraneo è più grande di quelli che abbiamo setacciato finora, quindi per non perdermi lascio dei segni sulle pareti per ritrovare la via e nel frattempo le tasto in cerca di anfratti segreti, trappole o altro.
Continuo così fino a trovare la prima stanza che sta già ispezionando Sasuke, quindi mi dedico alla seconda, che è piena di rotoli che sono costretta a controllare uno per uno. Dal contenuto sembra la stanza di Pain, quindi è improbabile che i documenti siano qui, ma non si può mai sapere.
Dopo circa un'ora passo alla stanza adiacente, mentre sento che Sasuke sta ispezionando quella di fronte alla prima. Non vedo Orochimaru, forse è andato più avanti.
Passano altre quattro ore, ma non ho trovato niente e sembra che neanche gli altri abbiano trovato qualcosa.
Sto per attraversare il corridoio, quando un'esplosione mi scaglia dall'altra parte del covo, sbatto violentemente contro la parete di roccia calcarea e vedo una nube di pietre e pulviscolo venirmi incontro.
- Sakura!-
Spunta d'un tratto Sasuke che mi prende in braccio e mi porta verso la stanza più vicina, dove ci sediamo e aspettiamo che la nube si diradi.
Mi stringe ancora a sé, è il nostro primo vero contatto fisico da quando si è risvegliato dopo che l'ho sedato e cerco di godermi quest'istante che, lo so bene, durerà poco. Infatti non appena riusciamo a distinguere qualcosa, sento allentare la presa.
Ci alziamo da terra per avvicinarci e ci rendiamo conto che siamo intrappolati perché una parete di roccia si è frapposta tra noi e l'uscita.
Ci guardiamo negli occhi, domandandoci la stessa cosa.
E adesso che facciamo?

Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa avere, comicia.
L'audacia reca in sé genialità, magia e forza.
Comincia ora.
Goethe

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