- Uchiha-sama!-
Ci voltiamo sentendo una voce sibilante e ci troviamo davanti uno dei serpenti più piccoli di Orochimaru.
- Orochimaru-sama mi ha ordinato di raggiungervi e avvisarvi di non usare le maniere forti per distruggere la parete, potreste causare il crollo dell'intera struttura-
- È stato lui a causare l'esplosione?- gli chiede Sasuke, con voce sospettosa.
- Sì. È incappato in una serie di trappole esplosive-
- Probabilmente erano di quel pazzo di Deidara. Comunque se non usiamo la forza come usciamo?-
- Probabilmente c'è un'uscita secondaria. L'Akatsuki era formata da guerrireri formidabili, ciò non toglie che fossero prudenti- gli rispondo io.
- Allora continuando ad ispezionare il posto troveremo di sicuro l'uscita, quindi basta con le chiacchiere - ribatte, per poi rivolgersi al serpente - riferisci ad Orochimaru che appena trovata l'uscita ci dirigeremo direttamente nel paese del Fiume, ci rivedremo direttamente là-
- Ma Sasuke-kun... potremmo anche riuscire a trovarli quì quei documenti e in quel caso sarebbe inutile andare fin lì-
- Vedremo. Intanto continua a cercare-* * *
Sospiro di sollievo, sentendo il mio corpo avvolto dall'abbraccio rilassante dell'acqua; la polvere e il sudore vengono portati via, le mie membra si rilassano e la mia mente si acquieta.
Mugulo, soddisfatta di sentirmi finalmente pulita, e osservo la vegetazione che circonda la piccola ansa del fiume vicino alla cascata di cui mi ha parlato Ten Ten. Quella in cui ha affrontato un suo clone d'acqua mentre io e la vecchia Chiyo affrontavamo Sasori.
Abbiamo ispezionato ogni anfratto di quel covo senza trovare quello che cercavamo, ma l'uscita secondaria per nostra fortuna esisteva e siamo riusciti a tornare in superficie.-Sasuke-kun!-
- Mmh -
- Ecco, io... volevo ringraziarti. Per avermi aiutata durante il crollo -
- ... -
- Per favore, adesso basta! Non sopporto più di vederti arrabbiato con me. Non ti chiederò scusa. Non sento di aver sbagliato. Ho fatto quello che dovevo e mi prenderò la responsabilità delle mie azioni-
Finalmente lui si gira a guardarmi ed io continuo a parlare, nella speranza di farlo ragionare.
- Sono lontana da casa. Dai miei genitori. Dai miei amici. Dai miei maestri. Cercando dei misteriosi documenti quasi alla cieca, con l'unica compagnia di un pazzo sadico che odio a morte per averti allontanato da me e del mio grande amore che mi ignora come se non esistessi.
Perdonami se puoi. Perdona il gesto impulsivo di una donna follemente innamorata di te. E aiutami -
Sasuke mi si avvicina e prende tra le dita una ciocca dei miei capelli, lisciandola dolcemente.
- Sai che non sono una persona incline al perdono -
Vedo uno spiraglio di luce nei suoi occhi e ne approfitto.
- Lo so. Il tuo secondo nome è sicuramente Vendetta -
Un leggero sorriso si apre sul suo volto. Poi mi volta le spalle e ricomincia a correre verso il paese del Fiume, stringendo forte la mia mano sinistra.Sorrido, ripensando alla nostra conversazione, e butto la testa sott'acqua, per lavarmi anche i capelli.
Quasi non ci credo di essere riuscita a convincere Sasuke a fare una sosta per ripulirmi. Evidentemente la lontananza da Orochimaru lo rende meno aggressivo e più disponibile.
Tra poco ci ricongiungeremo a lui e chissà se avremo altre occasioni di restare soli... Una volta trovati quei documenti dovremo tornare subito a Konoha e dopo aver finalmente smascherato i consiglieri e riabilitato Sasuke, io dovrò mantenere la promessa fatta ad Orochimaru.
Il solo pensiero mi stringe il cuore in una morsa fredda e spietata, tanto forte da soffocarmi.
Spingo di nuovo il volto in acqua per calmarmi e finalmente mi decido ad uscire dal fiume. Mi avvolgo in un asciugamano che ho tirato fuori dal mio zaino e mi avvicino a Sasuke, che sta riposando con la schiena appoggiata ad un albero non lontano dal fiume.
Lui alza gli occhi verso di me, ma prima che riesca a dire qualcosa, poso la mia bocca sulla sua e comincio a baciarlo, togliendogli il fiato, intrufolando la mia lingua tra le sue labbra e lasciandola danzare voracemente con la sua.
Quando ci stacchiamo in cerca d'aria, lui sussurra il mio nome.
- Sakura...-
So che vuole una spiegazione, ma io non intendo dargliela.
Non posso dirgli che ho paura di quello che succederà e che temo di non poter avere più l'occasione di assaporare i suoi baci e fare l'amore con lui, quindi mi faccio coraggio e, lasciando da parte la timidezza, apro il mio asciugamano e lo lascio scivolare a terra, dando la possibilità alle sue iridi scure di scrutare ogni angolo del mio corpo prima di riappropriarmi delle sue labbra e mettere a tacere la coscienza.
Mi siedo a cavalcioni su di lui e, mentre lui sfiora con le mani le mie cosce, tremanti di desiderio misto a paura, gli tolgo la maglia e comincio ad accarezzarlo.
Bacio il suo collo e scendo pian piano, sfiorando ogni muscolo del suo torace e mi fermo a torturare i suoi capezzoli, mentre le mie mani scendono sempre di più, seguendo la linea di peluria scura che dall'ombelico scende sempre più giù fino al pube. Sento il suo membro irrigidirsi sotto le mie carezze e con le guance rossissime per l'imbarazzo, lo aiuto a liberarsi dei pantaloni e delle mutande. Ora siamo entrambi nudi.
Sasuke accarezza dolcemente le mie gote, poi la sua mano destra scivola sempre più in basso, sfiorandomi il collo, la linea morbida del seno, il ventre piatto, il fianco sporgente, la coscia soda. Poi si aggrappa a quest'ultima e mi bacia di nuovo.
Le sue labbra e la sua lingua mi torturano il collo, seguendo lo stesso percorso intrapreso poco prima dalla sua mano, mandando a fuoco ogni lembo della mia pelle. Quando comicia a giocare con i miei seni mi mordo a sangue le labbra per non gemere, ma lui non desiste, continua la sua lenta discesa e dolcemente mi spinge indietro, fino a farmi stendere a terra sull'asciugamano.
Gioca un po' col mio ombelico, per poi passare a baciare il monte di Venere.
Sono molto eccitata, ma anche imbarazzata per quello che sta per fare e infatti lo chiamo con voce strozzata dall'emozione e muovo le gambe, cercando di chiudere le cosce.
- Sasuke-kun...-
- Fidati di me. Va tutto bene -
I suoi occhi si inchiodano ai miei ed io mi rilasso.
La sua lingua comincia a torturarmi il clitoride ed io gemo sempre più forte, finchè non scende ad assaporare i miei umori, mi penetra con la lingua ed io comicio ad urlare.
Non ce la faccio più a resistere e Sasuke sembra intuirlo, infatti smette di torturami e si stende su di me, posa gomiti e avambracci accanto alla mia testa e pian piano lo sento entrare dentro di me.
Comincia a spingere, aumentando sempre più la velocità e la potenza delle penetrazioni ed io mi perdo nei meandri della passione. Apro leggeremente gli occhi per osservarlo e noto quanto si sta sforzando per non urlare anche lui. Ha gli occhi chiusi, stringe forte le labbra e a malapena lo sento espirare dal naso. Si sta trattendendo e questo non mi piace.
Stringo forte le mie gambe attorno ai suoi fianchi e mi dò una spinta laterale con il braccio destro, facendo finire Sasuke sotto di me.
Lui apre gli occhi e mi fissa sorpreso, mentre comincio a muovermi sul suo corpo, sempre più in fretta, reggendomi con le mani sul suo torace, finché anche Sasuke comicia ad assecondare i miei movimenti e a gemere.
Ci muoviamo in sincrono sempre più velocemente, fino ad arrivare alla vetta, urlando in preda all'orgasmo.
Mi accascio su di lui, mentre cerchiamo di calmare il respiro e il battito impazzito dei nostri cuori.
- Sasuke-kun...- riesco a dire dopo una mezz'oretta passata a coccolarci dolcemente.
- Sì?- mi risponde lui con voce stanca.
- Mi sa che devo proprio andare a lavarmi di nuovo -
Sasuke mi guarda per un attimo interdetto, per poi affermare:
- In effetti servirebbe anche a me un bel bagno. Sono piuttosto sudato. Vuoi compagnia?- mi domanda maliziosamente.
- Perché no?-* * *
Il nostro momento di serenità è finito e stiamo esaminando la grotta nella quale ho combattuto contro Sasori insieme alla vecchia Chiyo, o almeno quello che ne rimane.
- Che macello! Si vede che c'è stato il tuo zampino qui -
- In quel momento il mio unico pensiero era portare a termine la missione e non farmi ammazzare. Mantenere intatto questo covo era il mio ultimo pensiero- rispondo piccata.
Questo luogo mi inquieta. Ogni roccia spaccata, ogni crepa del terreno, ogni buco nel soffitto, mi ricorda la disperata lotta contro Sasori della Sabbia.
Non ci sono più i resti delle marionette sue e di Chiyo e neanche il suo corpo: i ninja della Sabbia hanno recuperato ogni cosa per impedire che gli altri villaggi scoprissero il segreto di quelle marionette.
Resta comunque un posto denso di ricordi per me, perché qui per la prima volta ho combattuto con tutta me stessa, con tutte le mie forze, ignorando il dolore e badando solo al mio obiettivo.- Io ti catturerò! E lo farò anche a costo di perdere gli arti in un'esplosione o di rimanere paralizzata per il veleno. Puoi opporti e usare tutti i trucchi che vuoi, ma sappi che ti massacrerò di botte e ti farò confessare ogni cosa che sai su Orochimaru! Capito?!-
Questo è il posto in cui ho detto addio alla ragazza inutile che si faceva difendere dai suoi compagni di squadra.
Se non ci fosse stata Chiyo sarei di certo morta. Lo so bene. Devo moltissimo a quella cara vecchietta. Ma lottare personalmente contro Sasori mi ha fatto capire che dovevo impegnarmi ancora di più con gli allenamenti, mi ha fatto capire l'entità del pericolo che rappresentava l'Akatsuki per Konoha e anche di che pasta sono fatta.- È vero che a differenza di un burattino non possiedo nessun'arma nascosta al mio interno, ma esattamente come la mia maestra sono armata di un'infinita voglia di vincere!-
Sorrido leggermente al ricordo delle mie parole, ma poi scuoto la testa.
- Sasuke-kun! Qui non troveremo nulla. Anche prima del mio "intervento" non era niente di più che una grotta molto ampia. Chissà se c'è un covo vero e proprio nelle vicinanze. Dovremo chiedere a Orochimaru. Ormai dovrebbe essere quasi qui-
Sasuke non mi risponde ed io mi guardo ansiosamente intorno.
- Sasuke-kun?-
Allarmata mi dirigo all'uscita della grotta e lo vedo fermo, immobile, con lo sguardo diretto verso l'alto.
Volgo lo sguardo nella stessa direzione e mi blocco anch'io.
Un corvo dalle piume lucide ci sta fissando dal ramo di un albero, è un corvo strano perché... stringe una collana in una delle sue zampe.
La collana di Itachi.
Amare non significa trovare la perfezione, ma perdonare terribili difetti.
Rosamunde Pilcher
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Salvezza e dannazione
FanfictionÈ la prima storia in assoluto che ho scritto su efp. È una what if? sul dopoguerra scritta prima della fine del manga di Naruto quindi né lui né Sasuke hanno perso un braccio. Spero vi piacerà lo stesso.