Capitolo 20

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Ho azzerato completamente il mio chakra per mimetizzarmi tra la folla di persone venute ad assistere al processo dell'hokage che si è trasformato in un'accusa ai danni dei consiglieri e, coprendomi di nuovo con il mantello e il cappuccio, cammino cercando di mantenere un' andatura naturale e di non attirare l'attenzione.
Non è facile restare calma e muovermi lentamente, perché ho paura che Sasuke e gli altri si accorgano della mia scomparsa e comincino subito a cercarmi senza darmi il tempo di mettere abbastanza distanza tra me e loro, ma stringo forte una mano al petto per calmarmi e continuo ad avanzare, fino ad arrivare all'uscita nord del villaggio.
Mi guardo intorno attentamente, ma non sembra che qualcuno mi abbia seguita, quindi entro in una casa abbandonata, la stessa in cui ho incontrato Orochimaru prima di far fuggire Sasuke dal carcere, accendo una candela per rischiarare l'ambiente e mi dirigo verso la camera sulla destra. Una volta entrata non mi resta che spostare il letto e aprire la botola che si trova lì sotto. Non posso fare a meno di ricordare il momento in cui ho scoperto la sua esistenza...

- Eccomi, sono tornata con gli ingredienti che mi hai chiesto!- mi annuncio, entrando nell'abitazione.
Un serpente mi si lancia contro, ma lo prendo al volo lanciandolo dall'altra parte della stanza.
- Ottimi riflessi! Complimenti! -
- Bell'accoglienza! Da te non potevo aspettarmi di meglio.- gli rispondo stizzita, per poi aggiungere - Queste solo le erbe che mi hai chiesto.-
- Molto bene. Mi metterò subito al lavoro... ma sai, ci vuole tempo per creare questo sedativo, forse con un incentivo in più potrei sbrigarmi. In questa storia l'unico a non guadagnare nulla sono io, ti sembra giusto?- dice con voce mellifua.
- Speravi di soprendermi? Mi spiace per te, ma me lo aspettavo. Tsunade, in passato, me lo ha ripetuto più volte che non fai nulla senza avere un tornaconto personale. Che cosa vuoi in cambio del tuo "aiuto"?- lo incalzo.
- Come ben sai Kabuto ha scelto la sua via e si è allontanato da me, quindi... mi serve un medico che mi segua. Ho bisogno di qualcuno estremamente forte che sia anche un medico esperto, che resti al mio fianco -
Inorridisco alle sue parole. Tutto mi sarei aspettata da lui, ma non questo.
- Dovrei rimanere al tuo fianco? E per quanto?- chiedo, cercando di restare calma.
- Finché non avrò deciso che non mi servi più.-
- È assurdo! Non posso farlo, non ti aiuterò mai nei tuoi assurdi esperimenti!-
- Non ti ho chiesto questo... e comunque credo di averne fatti già abbastanza. Dovrai semplicemente restare al mio fianco e curarmi quando necessario, nel frattempo... non mi dispiacerebbe studiare il tuo byakugou.-
- E se non accettassi?-
- In quel caso non ti aiuterei e a quanto pare il mio aiuto ti è estremamente necessario. O no?- mi risponde, avvicinandosi a me e allungando una mano a sfiorarmi i capelli.
Ho la pelle d'oca. Vorrei gridargli di tenere giù le zampe e scappare via, ma non posso. Ho davvero bisogno del suo aiuto.
- Accetto. Ma verrò via con te solo dopo che Sasuke sarà scagionato-
- Me lo aspettavo. Ma credi sul serio che ti lascerà andare via facilmente?-
- Coglierò il momento giusto e fuggirò.-
- Bene, ma cerca di non imbrogliarmi. Potrei farla pagare ad uno dei tuoi amichetti. Sono una persona paziente, saprò attendere il momento giusto per farmi avanti e fartela pagare -
- Lo so, ma non sarà necessario. Sono una persona di parola, proprio come la mia maestra -
- Bene. Allora ci rivedremo domani davanti alla prigione. Naturalmente porterò il sedativo- mi risponde prima di sgattagliolare via dalla botola di cui non conoscevo l'esistenza.

Scuoto la testa, non è il momento di pensare a queste cose. Devo sbrigarmi.
Entro nella botola e mi ritrovo in un corrodoio lungo e stretto che percorro il più velocemente possibile, fino ad arrivare ad un'altra botola che apro per poi sbucare fuori  ritrovarmi fuori nel bosco che costeggia le mura di Konoha.
La pioggia, che aveva smesso di cadere durante il processo, ha deciso di farsi sentire in tutta la sua violenza, scendendo dal cielo in gocce  enormi e freddissime, quanto il mio cuore ormai rassegnato al mio destino.
Incurante dei vestiti zuppi, corro velocemente, fino a sentire le gambe doloranti e pesanti. Corro cercando di non pensare a cosa mi aspetta una volta che avrò raggiunto la mia meta, mentre le lacrime che non riesco a frenare scorrono sul mio volto confondendosi con la pioggia.

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