3.

415 24 26
                                    

           

Sono appena tornata a casa quando guardo l'orologio. Sono già le sette! Mi fiondo sotto la doccia e mi lavo anche i capelli molto velocemente, giusto per darmi un aria più elegante. Poi, dato che non ho il phon per asciugarmeli, esco dalla doccia con un asciugamano addosso e lascio i capelli sciolti sulla schiena, sperando che si asciughino con la leggera brezza che proviene dalla mia finestra (sempre) spalancata.

Mi fiondo nell' armadio alla ricerca di qualcosa di decente da mettermi addosso. E alla fine lo trovo. Prendo una semplice tutina nera, trasparente sulla schiena e sul collo, con delle piccole borchie alle estremità. Per concludere il tutto prendo una pochette nera, le décolleté nere e infine aspetto le nove sul balcone, guardando il sole che pian piano tramonta irradiandomi di un'intensa luce giallo-rosa.

Manca poco più di mezz'ora così mi metto un po' di mascara e mi lego i capelli in una stretta treccia alla francese. Peccato che c'è una ciocca che non vuole proprio saperne di stare con le altre.

Pian piano(a causa dei tacchi per me troppo alti) m'incammino verso il ristorante aspettando davanti all'entrata. Pochi minuti dopo vedo entrare nel parcheggio una bellissima (e costosissima) Audi bianca. Ovviamente, da un Audi bianca, chi potrebbe scendere oltre un tizio strafigo?

Già mi sto facendo film mentali sulla bellezza del mio futuro datore di lavoro quando scende dall'auto un ragazzo che non è certamente come me lo immaginavo. Un giovane con degli assurdi boccoli biondi e un paio di baffetti chiari scende con passo insicuro dall'auto. Si avvicina con cautela, tenendo una mano ben salda sui capelli. Gli occhi, marroni e luminosi, sono la parte migliore. E infine, lo smoking che slancia il suo fisico muscoloso. Almeno è palestrato!

-Buona sera, mi scusi ma...E proprio lei la "babysitter"?- e diventa improvvisamente rosso, come se mi avesse chiesto chissà cosa.

-Si, ma non faccia così, mica mordo- dico, cercando di alleggerire la tensione con un sorrisino.

-Si, scusi.- sorride, e si guarda le scarpe. Mi sbagliavo. La parte migliore di lui è di sicuro il sorriso. Semplicemente stupendo, smagliante e incorniciato da due perfette labbra color rosa scuro.

-Allora...vogliamo entrare? - chiede incerto. Annuisco con la testa e gli faccio segno di farmi strada.

Alla fine ci sediamo ad un tavolo all'aperto, dove si può ammirare la bellezza della città illuminata di sera.

-Piacere, mi chiamo Chris Stunder e lei è la signorina...-

- Mi chiamo Roxanne Moore e mi dia pure del tu. Non sono così vecchia, ho solo ventitré anni! - dico ridendo.

-Faccio lo stesso solo se lei ricambia. Sa, io ne ho solamente venticinque di anni! – esclama facendomi il verso e guardandomi con una nota di malizia divertita.

Sto iniziando a fissarlo davvero troppo ma sono arrivata alla conclusione che senza quei cappelli così lunghi e quei baffi deve essere davvero stupendo. I lineamenti sono fini e delicati, gli occhi vivaci e il sorriso indescrivibile, come ho già detto. Sto quasi sbavando quando una voce squillante interrompe il corso fluente dei miei pensieri.

-Buonasera che volete ordinare?- una ragazza alta, con lunghi capelli biondi e con due profondi occhi azzurri dietro ad una coltre di ciglia scure ci porge due menu con un gesto fugace. Dà un'occhiata a Chris che gliela restituisce in fretta e alla ragazza scappa quasi subito un sorriso soffocato.

Non mi stupisce che con quella faccia da angioletto che si ritrova e quel meraviglioso nasino all'insù faccia tanto colpo.

Non guardo nemmeno il menu, intanto io so già cosa voglio: una croccante pizza all'italiana.

MadridDove le storie prendono vita. Scoprilo ora