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Mi sono svegliata male e ora sono nervosa. Ancora in pigiama preparo una tazzona di caffè bollente. Non penso neanche di mettere un po' di latte o zucchero o magari farlo raffreddare un pochino. Mi scotto la lingua quasi subito e penso a svariate parole sgradevoli.

Indosso un vestitino blu al ginocchio e le All Star.

Il tempo sta migliorando, il mio umore no. Non ho voglia di andare a piedi da casa mia a quella di James e decido, per la prima volta in vita mia, di andare in moto. Parto dopo un'ardua lotta tra i mie capelli e il casco.

Questo tempo mi deprime e non vedo l'ora di andare via da qui e da questi nuvoloni per partire con le mie amiche. Ora che ci penso, ovrei anche fare shopping per prendere qualche vestito e soprattutto dei costumi nuovi. In più ho un'ansia incredibile per la partita di domani e non sto più nella pelle.

Ripenso alla serata di ieri ed a Cristiano e mi sfugge il primo sorriso di oggi. È stato così...così in stile Ronaldo! Ho passato una notte in bianco mentre fantasticavo su quei profondo occhi color nocciola e su quei begli addominali scolpiti.

Cazzo, meglio che pensi alla strada, non ha quel gran pezzo de gnocco.

Arrivo a casa e subito vedo Daniela che chiude violentemente il cancello, sbatte la borsa in auto e chiude bruscamente la portiera. Evidentemente non sono l'unica ad avere una brutta giornata.

Aspetto che la donna parta e poi scendo dalla moto.

Suono il campanello e mi apre James con in groppa Salomè.

Credo si sia svegliato da poco, infatti ha i capelli spettinati, un paio di pantaloni del pigiama larghi e lunghi che lasciano la strisciolina dei boxer blu notte della Calvin Klein. Inoltre indossa una canottiera grigia che mi sembra di due taglie di meno di quello che dovrebbe essere.

Insomma non che la cosa mi dispiaccia.

Per non parlare di Salomè, che siccome vuole scendere, tira le spalline della canottiera che si alza leggermente.

- Emh...ciao. – dico dopo essermi accorda del suo chiaro imbarazzo. Mi fa un sorriso timido, e mi viene subito voglia di fargli una foto. Ricambio con un sorriso stanco.

- Buongiorno. – mi fa cenno di entrare in casa.

Entro nella stupenda casa sorpassando James. Do un pizzicotto affettuoso sulla guancia paffuta di Salomè e appoggio la borsa su uno sgabello.

Lancio una rapida occhiata a James, che ho notato mi sta fissando ininterrottamente da quanto sono entrata.
- Che c'è? Perché mi guardi così? - dico sorridendogli.
- Mi piace...quel vestito. – alza un sopracciglio, come se non avesse voluto dire quella frase ad alta voce, ma poi mi sorride a trentadue denti.
- Oggi non ho allenamento e quindi ho pensato di non dirti di rimanere a casa siccome sei sola, insomma spero che la mia compagnia ti faccia piacere. E Salomè più tardi va da sua cugina. Gli allenamenti li hanno spostati a oggi pomeriggio. – prende fiato e poi chiede cordialmente: - E niente, ho voglia di mangiare una pizza. Quindi spostiamoci verso i fornelli e prepariamo quello che sarà il pranzo di oggi - continua alzando le spalle e dirigendosi verso la cucina openspace.

Trattengo a fatica un sorriso, a causa del suo modo strano di comportarsi. Anche se non glielo direi mai, non mi dispiace affatto che passi un po' di tempo con me. E con Salomè...si pure con lei insomma.

Nel frattempo lo guardo di sottecchi e devo proprio ammettere che ha un sedere niente male! Mi sfugge un risolino e lui si gira verso di me, perplesso. So che si sta chiedendo perché mai rido ma non me lo domanda perché sa già che tanto non direi il vero motivo e ringrazio la sua discrezione.

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