13.

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Mi sveglio di soprassalto dopo aver sentito un tonfo sordo, seguito da un "AAHH!". Mi alzo di scatto dal divano, per poi vedere Malika stesa sul pavimento. Mi metto a ridere mentre lei si rialza. 

– Mi sono fatta male, non ridere! Quella lì mi ha spinto! – dice indicando Rebecca, che si riavvolge nelle coperte e farfuglia un "non è vero", per poi mettere la testa sotto al cuscino. 

– Spegnete la luceee!- esclama da là sotto. 

– Veramente è la luce che proviene dalla finestra, non ho ancora capito come spegnere il sole!- dico sarcastica. 

– Uff, allora mi alzo!- dice togliendosi le coperte di dosso e stropicciandosi gli occhi. 

– Voi di solito con cosa fate colazione? Io con un po' di te, chi lo vuole? - dico guardandole. 

– Anch'io voglio il tè! - esclama la Kol alzando la mano. 

– Io invece voglio solo tanto...tanto, caffè- dice l'altra buttandosi di spalle sul cuscino e socchiudendo gli occhi. 

– Va bene, aspettatemi qui, tra un attimo torno con la colazione.-

Vado in cucina e prendo un vassoio dove ci metto su qualche biscotto e tre piccole brioches, prendo tre tazze e intanto metto su il tè ed il caffè.

Dopo cinque minuti, quando sono pronti entrambi, li verso nelle tazze, e vado chiedere a Malika se nel te vuole il latte, il limone o lo zucchero. 

– Solo un po' di limone, non troppo grazie.-

Prendo il vassoio e lo appoggio per terra vicino al materasso dove ci eravamo appostate. Controllo l'orario e vedo che sono le sette giuste. Sono in orario. 

– Lo sapete che dobbiamo anche dire a James di darmi il permesso per la settimana prossima? Ho lavorato solo 5 giorni e chiedo già una vacanza! - stavano entrambe bevendo quando mi guardano spalancando gli occhi, probabilmente se ne sono dimenticate anche loro.

Gli faccio una foto, dal tanto che fanno ridere.

Rebecca indossa una maglietta con scritto "California", mentre l'altra c'è l'ha uguale ma con scritto "New York". Molte volte penso che si mettono d'accordo su queste cose. Decido di postarla su Instagram.

– Beh, di solito quella che annuncia i problemi agli altri è lei quindi potrebbe provare a chiederglielo sbattendogli le belle ciglia in faccia. - dice Malika guardando sornione l'amica, che per rispondergli gli tira uno schiaffetto sulla tempia.

– Si, posso farlo io se volete. Mi diverte molto intromettermi nei problemi degli altri, e poi con James ho tanta confidenza. - dice ridendo.

- Con quale calciatore non hai confidenza, tesoro... - sussurra Malika, beccandosi un altro schiaffetto. 

– E intanto che ci siamo ti possiamo dare un passaggio. - annuisco e finiamo con calma la colazione. 

– Okay, ora io mi vado un attimo a cambiare, voi venite vestite così? – annuiscono, mentre io prendo un jeans nero e una felpa rosso scuro (dato che fuori piove) e mi dirigo verso il bagno. Mi metto un po' di mascara ed esco subito dopo. Scendiamo tutte insieme e poi andiamo da James.

Poco dopo, come previsto, ci viene ad aprire James che fa una faccia un po' strana quando ci vede tutte e tre sulla porta a fissarlo. Il primo passo, lo fa Rebecca.

– Ehilà James, dormito bene? - dice entrando velocemente e buttandosi sul divano in salotto. - Ho tante belle cose da raccontarti, mi vuoi ascoltare? - dice facendo gli occhioni dolci. Io e Malika entriamo, ma restiamo ferme sulla porta mentre James si mette davanti a noi a braccia incrociate. 

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