Il tempo è passato in fretta, infatti e già passata un'ora dalla fine della partita.
È stata una gioia immensa vedere i ragazzi alzare la coppa della Champions con le lacrime agli occhi tra le urla e le grida dei fan. È stata anche un'emozione unica salire di nascosto sul autobus dei campioni e fare il giro di Madrid, illuminata e ricca di persone che piangevano, ridevano e urlavano cercando di attirare l'attenzione dei ragazzi. Zidane per fortuna non si è accorto di nulla.
Ora invece mi trovo in una discoteca perché Rebecca ha avuto la brillante idea di festeggiare, com'è suo solito fare mi hanno detto.
Le luci sono accecanti e la musica mi stordisce i sensi. Mi metto in un angolino appartato con James, Cristiano, Malika e Rebecca a parlare.
- EHY BELLEZZE! Would you like to take a selfie with me, you, he and... she?- Malika sta letteralmente urlando per sovrastare il frastuono infernale, facendo sobbalzare tutti. Annuiscono tutti e tre, così con un gesto fugace prende il telefono e 40 selfie dopo se ne va a ballare soddisfatta e sorridente.
Mi viene in mente solo ora che mentre che stavamo spostando scatoloni sta mattina mi ha raccontato del suo sogno...-
*flashback*
Mi passo una mano sulla fronte sudata.- Vuoi sapere cosa ho sognato sta notte?- mi chiede Malika.
- Dimmi -- Ho fatto un sogno molto strano. Ero una semplice ragazzina di tredici anni che abitava in un paesino nel nord dell'Italia e che non aveva nessun contatto con il mondo calcistico o, per meglio dire, con il Real Madrid e i ragazzi. Ogni pomeriggio mi dirigevo a casa di Rebecca, anche lei della mia stessa età. Insomma, quasi tutti i giorni ci facevamo dei film mentali assurdi su Cristiano e James che ancora non conoscevamo. Per il nostro 14° compleanno ci hanno portato qui al Barnabeu ad assistere ad una partita del Real Madrid. Alla fine del gioco siamo riuscite ad incontrarli dal vero e io la prima cosa che ho detto a Ronaldo è stata "would you like to take a selfie with me, you, he and... she?" strano vero?-
Evidentemente i suoi "sogni" si sono realizzati.
Mi dirigo verso il bar sicura orami di prendere una Coca cola fresca per rinfrescarmi la gola dolorante e rinsecchita.
Al ritmo di una canzone a me sconosciuta inizio a far dondolare la testa leggermente stanca, quando un voce alle mie spalle mi fa sussultare.
L'alta e muscolosa figura di Cristiano si stagli davanti a me. Profuma di deodorante fresco e sembra appena uscito dalla doccia, con le punte delle corte ciocche ancora umidicce. In mano ha un bicchiere di mojito.
Appostandosi sulla sedia di fianco a me, inizia a fissarmi serio.
- Perché non mi rispondi hai messaggi?- dice con falsa aria innocente e non curante.
Colta dal panico, esisto e mi volto di scatto verso il bancone degli alcolici.
- Una vodka alla pesca. - Cristiano mi guarda arcigno. - Con tanta vodka, possibilmente. - il barman mi guarda come se avessi spaghetti al posto dei capelli, ma lo ignoro.
- Io veramente...si insomma...- mi ferma con un gesto della mano e richiudo la bocca.
- Ti ho solo chiesto se volevi un passaggio per stasera ma ho visto che avevi già trovato un altro.- dice con una smorfia indicando il riccioluto, che sta ballando con Sergio e Vasquez.
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Madrid
FanfictionChe cosa succederebbe alla vita di Roxanne Moore se per scappare da una triste verità rivelatagli troppo tardi, capitasse in una città sconosciuta con persone tutt'altro che sconosciute? Perdendosi nelle strade abbaglianti e popolose di Madrid, Rox...