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Aprii gli occhi e mi guardai intorno. Ero sdraiata sul letto matrimoniale dalle coperte viola di J. Il mio Puddin' era steso a pancia in giù con le coperte che gli coprivano le gambe, lasciando scoperta la schiena tonica e tatuata. Gli occhi erano chiusi ed aveva un'espressione di pura tranquillità. Un braccio mi circondava la vita sotto il lenzuolo che mi copriva fino alle spalle.
Immagini di quello che avevamo fatto la notte precedente mi fecero sorridere.
-Mi sei mancato- gli sussurrai all'orecchio destro. Per non svegliarlo rimasi ferma a fissarlo. I capelli verdi disordinati, il respiro pesante e la bocca semiaperta lo rendevano estremamente attraente. Gli spostai una ciocca di capelli che gli era finita su un occhio, accompagnando il gesto con una carezza sulla testa. Sembrava così indifeso mentre dormiva, così innocente. Ma non lo era affatto.

Il braccio che mi teneva stretta la vita mi spinse verso il suo corpo e la sua testa si posò sul mio petto.
-Buongiorno- disse con voce impastata dal sonno e stiracchiandosi leggermente, non spostando però il braccio e la testa dalle loro posizioni.
-Non volevo svegliarti- dissi io con tono dolce, mentre giocavo con i suoi capelli.
-Era ora di svegliarsi- risponde lui rivolgendomi uno sguardo veloce. Con mio dispiacere si mise seduto separando i nostri corpi. Si vestì con un paio di pantaloni da tuta sul grigio scuro, lasciando il petto scoperto. Aprii un cassetto e presi la biancheria intima rossa, poi la indossai. Dopo aprii le due ante che rinchiudevano i miei vestiti, i miei adorati vestiti. Vedendo tutti quei colori, tutti quei lustrini, mi sentii di nuovo viva. Sentii due mani posarsi sui miei fianchi nudi -Vado a far colazione, sbrigati a scendere- mi sussurrò vicino al collo, provocandomi un brivido lungo la schiena. Se ne andò subito dopo e io presi dei pantaloncini di jeans rossi ed un top di un blu acceso.

Vestirmi con colori accesi, accessori appariscenti mi facevano sentire me stessa, la vera me, non quella che volevano vedere gli altri.

Aprii la porta e mi diressi verso il salone, trovando J girato di spalle che discuteva animatamente con qualcuno. Mi avvicinai e il rumore delle mie scarpe sul pavimento lo fecero girare di scatto e chiudere la chiamata con rabbia.
-Con chi stavi parlando?- gli chiesi mettendogli le braccia intorno al collo.
-Perché questa domanda? Mi vuoi fare un interrogatorio? Eh? Non sono affari tuoi.- disse con tono nervoso aggredendomi. Mi tolse di scatto le braccia dal suo collo e si allontanò verso l'ascensore che portava ai piani inferiori. Prese la sua giacca viola e si catapultò dentro all'ascensore e aspetto che le porte si chiudessero, dopo aver premuto un pulsante. Lo guardai finché le porte non si chiusero e restai in quella posizione per svariati minuti, prima di recarmi in cucina per mangiare qualcosa.

Dopo un'ora non era ancora ritornato. Neanche dopo due ore.
Ero sdraiata sul divano in pelle quando sentii l'ascensore arrivare al piano. Solo J aveva le chiavi per arrivare qua su, togliendo ovviamente Jonny, che era il suo uomo più fidato. Mi tirai su di scatto con la speranza di ritrovare J nel salone, ma avvistai solo gli occhi neri di Jonny puntati su di me.

-Ciao Jonny!- esclamai buttandomi a peso morto di schiena sul divano, sbuffando rumorosamente.
-Ciao anche a te Harley. Sono venuto per avvisarti che stasera andrai con il signor J al Club.-disse, prima di scomparire dalla mia vista sparendo dietro le porte dell'ascensore.
Fantastico, non me lo dice neanche lui di persona! Siamo arrivati a questi livelli!

L'ultima volta che siamo andati al nightclub non è andata a finire tanto bene. Mi aveva persa e adesso che finalmente eravamo nuovamente insieme, spariva per tutto il giorno. Avrà qualcosa di importante da fare, forse un incontro "di lavoro", mi
auto-convinsi.

Le ore passarono lentamente e venne il tempo di prepararmi. Riempii la vasca e mi misi dentro, cullata dall'acqua e dal dolce profumo della schiuma del sapone. Uscii dopo una buona mezz'ora, dopo essermi lavata.
Acconciai i capelli nei bigodini, così quando sarebbero stati asciutti avrebbero preso più volume.

Andai davanti all'armadio e iniziai a spostare i vestiti colorati e brillantinati. Volevo indossare un vestito che mi facesse sentire bella. E che sarebbe piaciuto a J.
Trovai un vestito corto rosso, con una scollatura a V molto evidente è che lasciava la schiena totalmente scoperta. Abbinai ad esso alcuni anelli e braccialetti e delle décolleté oro.
Mi cambiai e ritornando in camera trovai sul tavolo posto alla destra del letto una collana lunga con un ciondolo a J d'oro tempestato da brillantini. Lo indossai senza pensarci e mi guardai allo specchio. Ero pronta. Però non c'era traccia di J.

• ROTTEN •  {Harley & Joker}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora