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Il giorno dopo arrivò. Feci una doccia fredda. Le ferite e i lividi erano ben visibili sulle gambe e sulle braccia e avevo anche un taglio sulla fronte, per quando ero caduta dopo il potente schiaffo, sbattendo così la testa contro la maniglia della porta. I graffi bruciavano, ma internamente stavo peggio di quello che si poteva vedere da fuori.

•Aveva promesso che non lo avrebbe più fatto. Aveva detto che io ero la sua regina, il re non picchia la sua regina.•

Mentre ripensavo alla notte passata, cercavo di medicarmi le ferite e ogni volta che il cotone con il disinfettante toccava la mia pelle, una lacrima cadeva sul mio volto. Non per il bruciore, non per il dolore di ogni parte del mio corpo. Ero abituata al dolore. Mi avevano torturato così tante volte in manicomio o in prigione che per me era normale sopportare dolore fisico. Ma quello psicologico era una cosa che mi rendeva più pazza di quello che ero. Ripensare che quello, tutti quei segni verdognoli e violacei me li aveva fatti l'uomo che amavo, per l'ennesima volta, mi faceva ripensare al suo sfogo di ieri sera.

•Non è cambiato. Non è cambiato per me. È rimasto lo stesso freddo e impassibile criminale di Gotham City. Di certo aveva ucciso delle persone, ma due o tre soci in meno non era niente di così tanto sconvolgente o strano.
Però il fatto che lo avesse fatto "per me" mi lasciava dubbiosa. Non provava niente per me ma, come lui stesso diceva, mi dava un tetto dove stare e mi aiutava economicamente, dato che tutto quello che avevo era sparito come la persona che ero prima. Che personaggio strano era quell'uomo con i capelli verdi e il sorriso sempre impresso sulla faccia. La vera cosa strana, però era che io continuavo ad amarlo.•

Oggi niente shorts inguinali e magliette con super scollature e con brillantini, solo una tuta rosata e una felpa, per coprire quello che lui mi aveva fatto. Vederli tutti il giorno mi avrebbe di sicuro distrutto.

Con i capelli acconciati in due crocchie, scesi silenziosamente al piano adibito a zona di tiro.
Presi una pistola appoggiata ordinatamente in fila vicino alle altre sul tavolo di ferro battuto.
La caricai e mi concentrai sul bersaglio, ovvero una parete colorata con cerchi rossi e neri.
Mirai e poi bang! il primo colpo finì nel centro rosso. Bang! è un altro colpo trafisse il bersaglio. Furono seguiti da altre pallottole che stridettero nell'aria, finché il caricatore si esaurì e con un urlo di rabbia buttai la pistola a terra.
Ne presi un'altra dal tavolo e continuai a premere il grilletto, centrando il bersaglio più volte.

Stavo ricaricando per l'ennesima volta la pistola, quando sentii dei passi verso di me. Impugnai saldamente l'arma con due mani e mi girai, mirando alla persona ancora ignota. Quando mi girai trovai Jonny che mi guardava, con gli occhi stanchi e occhiaie scure.
-Sta calma Harley!- disse annoiato, per dopo avvicinarsi a me e prendermi la pistola dalle mani.
-Cosa è successo ieri? È totalmente impazzito, più del solito.- continuò
-Adesso dov'è?- dissi io, non rispondendo alla sua domanda.
-Ieri sera non ero in servizio. Stamattina non era in casa e allora l'ho chiamato e mi ha detto che aveva da fare.- si giustificò lui.
-Posso farti una domanda?- chiesi, riceverò un cenno di consenso dall'uomo barbuto.
-Chi è quell'uomo che voleva parlare con J? Dimmelo e il tuo capo non verrà mai a saperlo.-
Esitò per un attimo, poi incominciò a raccontare.
-Lo chiamano Manuel, ma nessuno conosce il suo nome intero. È il capo di una gang messicana che spaccia droga e armi di ogni tipo ed ha aiutato Joker in alcuni affari.- si fermò ma io lo incitai a continuare. -È un uomo con molte risorse e nessuno vuole andargli contro. So che lui è J stanno concludendo un affare delicato, che coinvolge tanti uomini. Però non ha rivelato neanche a me di cosa si tratta, per il momento.-

La nostra chiacchierata fu interrotta dalla suoneria del cellulare di Jonny. Accettò la chiamata e dopo poco tempo rispose con un ok e riattaccò.
-Era lui.- disse infine -Oggi si conclude l'affare.-

• ROTTEN •  {Harley & Joker}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora