Capitolo sei.

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Rimango in silenzio, abbassando lo sguardo verso il pavimento.
Non so che dire, ha ragione.

《Potresti rispondermi cazzo?》

È incazzato, si capisce dal tono di voce. Non avercela con me.

《Guardami Pietro.》

Non riesco a guardarlo negli occhi, non ci riesco proprio.

《Ti prego, guardami.》

Mi sta supplicando, il suo tono sembra più calmo rispetto a prima.
Decido così di alzare lo sguardo e posarlo su di lui. Ci fissiamo intensamente negli occhi.
Sono sicuro che farebbe meno male ricevere venti colpi di pistola dritti in testa.
 Il suo sguardo mi sta letteralmente uccidendo. 

《Mi dispiace Giorgio, davvero, non volevo scriverti quel messaggio, non so cosa mi sia preso. Ti chiedo scusa, ancora.》 Gli dico, continuando a fissarlo intensamente negli occhi.

《Dimmi che cosa ti prende, per favore. Siamo fratelli cazzo, ci diciamo sempre tutto. Dimmi, quante volte ti ho aiutato e quante volte ti ho deluso. Mh, se permetti, ti ho sempre aiutato, non ti ho mai deluso, mai.》

《Lo so, ma davvero, non ho niente. È un periodo 'no', è capitato pure a te, ricordi?》

《Sì, ma io avevo litigato con Federica, il computer era praticamente inutilizzabile, mio padre fece un incidente e, giusto perché mi mancava pure questa, avevo una materia da recuperare. Erano tutte cose che, messe insieme, mi hanno fatto cadere nella depressione più totale, lo sai bene. C'erano dei motivi se stavo così, quindi ora dimmi i tuoi motivi.》

《L'amore fa schifo, Giorgio. Sì hai capito bene, sto di merda per amore e non solo. Potrà sembrare una cazzata, ma ho completamente perso la voglia di fare determinate cose, non ho quella 'felicità' che mi serve per affrontare determinate situazioni. Sono innamorato, ma ti posso assicurare che un amore non corrisposto è qualcosa di orribile. Poi che altro dire, ho dei problemi anche in famiglia, ma sono passati in secondo piano dato che, come ben saprai, con i miei genitori non ho buoni rapporti, potrà sembrare un comportamento da egoisti, ma non è così. Odio sentirmi così debole, ho ripreso anche a fumare, non lo facevo da tempo, sei stato proprio tu a farmi smettere all'inizio, anche se inconsapevolmente, è stata la nostra amicizia a rendermi più forte, quindi sappi che ci tengo tantissimo a te, non pensare il contrario solo perché non ti ho parlato di ciò che mi sta accadendo. Mi dispiace.》 Dico tutto d'un fiato, per poi scoppiare a piangere. Odio mostrare le mie debolezze, odio litigare con Giorgio, odio l'amore che mi rende così vulnerabile, odio la mia famiglia, odio me stesso.

Giorgio, vedendomi così debole, mi abbracciò.
Mi stringeva così forte, come se volesse proteggermi da tutti i mali del mondo. Questo contatto con lui mi fa stare così bene, non chiedevo altro.
Forse non dovevo alzare la voce, forse non dovevo piangere, forse non dovevo innamorarmi.
Se c'è una cosa che non vi ho detto, è che ho dei problemi in famiglia, non è un argomento "leggero", preferisco non parlarvene adesso. Sappiate solo che ho bisogno di Giorgio, ho bisogno che lui mi protegga come faceva prima, quando eravamo piccoli, ho bisogno delle sue attenzioni e del suo affetto, visto che del suo amore non se ne parla proprio.

Dopo un po', Giorgio si staccò da me, mi asciugò le lacrime e mi guardò negli occhi, di nuovo.

《Senti Pietro, non voglio entrare nei particolari, evidentemente non posso risolvere i tuoi problemi, però posso farti sorridere. Certo, sono curioso di sapere chi è questa ragazza che ti ha fatto perdere la testa a tal punto da farti soffrire così tanto, ma se non vuoi dirmelo non ti costringo. Io ci sono e ci sarò sempre per te. Prima di tutto, buttiamo quel pacchetto di sigarette, smetti di fumare, è per la tua salute. Poi, usciremo più spesso, se Federica inizia a rompere le palle le parlerò, non devi preoccuparti. Per adesso voglio la tua felicità, perché davvero vedere mio fratello così giù di morale non ci riesco proprio. Sorridi, okay?》

Accenno un sorriso. Quello che mi ha detto è meraviglioso, il mio cuore sta letteralmente scoppiando.

《Grazie per ciò che hai detto lo apprezzo. Comunque è un ragazzo.》

《Cosa?》

No aspetta cosa ho detto?
OH CAZZO COSA HO DETTO?

《Un ragazzo? Davvero?》

《NO.》 urlo. 《Emh, cioé io..io no cioè emh...》aggiungo.

Sono così stupido. Mi copro il viso con le mani, mi vergogno troppo, mi è scappato, che imbarazzo.

《Compà ma perché fai così? Che c'è di male? Mica ti giudico perché sei innamorato di un ragazzo, insomma non sono mica omofobo. Certo, sono molto sorpreso, ma non me ne frega nulla, figurati se ti giudico per una cosa del genere.》dice sorridendo.

《È imbarazzante Giorgio, per favore non dirlo a nessuno. Non dovevi nemmeno saperlo, solo che mi è scappato, sono un coglione.》

《Ma cosa dici, non ti giudico, di me ti puoi fidare dai. Una piccola domanda però, posso sapere chi è?》

《No, già è tanto se sai che è un ragazzo anziché una ragazza.》

《Sono io lo so, nessuno può resistere al mio fascino.》

Il mio cuore inzia a battere velocissimo. Sono stra imbarazzato, non so nemmeno cosa rispondere ma devo.

《M-ma cosa dici Giorgio, non sei tu, è un ragazzo che ho conosciuto qualche mese fa, non lo conosci, ma okay possiamo cambiare argomento?》sono fottutamente nervoso.

《Compà scherzavo, so di non essere io. Si comunque cambiamo argomento, sei già rosso per l'imbarazzo, per questa volta non ti farò domande a riguardo. Ah e poi stai tranquillo, non lo dirò a nessuno, nemmeno agli altri.》

Grazie a dio. Ho l'ansia, datemi un calmante.

SPAZIO AUTRICE.

Eccomi qua, sono tornata con il sesto capitolo. È più lungo del solito, spero vi piaccia.
Se ci sono degli errori fatemelo notare.🙈
E nulla, votate mi raccomando, alla prossima.❤🙈

Perfect disaster, me and you. ||Murrytek.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora