Sequel, capitolo ventisette.

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Mi avrà ringraziato settecento volte in una giornata per avergli sistemato la camera. Era perfetta, esattamente come la voleva lui.
Era da tantissimo tempo che non facevo qualcosa con lui, anche la minima cazzata come ad esempio cenare insieme. Solitamente la sera era tutto un "alcol e sigarette", lo facevo per non deprimermi, ma in realtà avevo sempre più voglia di buttarmi giù dalla finestra. Era una sorta di sfogo per me, nessuno riusciva a comprendere il mio dolore, sapevano solo dirmi "andrà tutto bene vedrai, non essere triste". Dovete fottutamente capire che quando una persona sta male questa fottuta frase non la dovete dire, urtate pesantemente il sistema nervoso. Cercate di calmare una persona in modo diverso, non facendo gli ottimisti del cazzo che pensano sempre positivo. Vorrei davvero capire come fate a pensare sempre positivo, la vita non è tutta rosa e fiori, non potete vivere sempre nel vostro mondo fatato fatto di cose solo ed esclusivamente belle.  La vita è fatta anche di cose negative, sapete? Siete l'urto quando pensate solo positivo senza rendervi conto che ci sono tanti problemi e non si possono sempre affrontare col sorriso.

《In sta casa però devo dire che c'è molto odore di fumo. Non lo sento da tantissimi mesi, mi da quasi fastidio.》 Disse Pietro.

《Beh? Che c'è di strano? Nel senso, lo sai che fumo. Se ti dà fastidio apro le finestre, ti do qualcosa per coprirti perché fa un po' freddo.》

《Sarà una mia impressione allora. Non fumo da tantissimo e non so se ho intenzione di riprendere.》 Rispose.

《 Posso sapere cosa hai fatto in questi mesi?》 Aggiunse.

《Sono andato all'Università, cercavo di registrare e portare qualcosa sul canale, sono stato un bel po' inattivo. Passavo dall'ospedale ogni giorno, delle volte rinunciavo all'Università per rispettare gli orari dell'Ospedale e venirti a trovare. Il dottore mi è venuto spesso in contro, facendomi stare con te dieci minuti, anche se non si poteva. Quando la casa finalmente era pronta sono corso subito qui, ho cercato di sistemarla, volevo che fosse perfetta. Ho pensato più volte "e se non dovesse farcela?". Beh, sappi solo che avrei iniziato a pensare a me stesso cercando di cominciare da zero pur fallendo miseramente. Ho sofferto molto sai? Non volevo che mi lasciassi per sempre, volevo solo averti accanto. Ho pensato per un po' di tempo che la colpa fosse mia, che io fossi la causa del tuo male, avevo intenzione di lasciar perdere e iniziare una nuova vita scappando da quella vecchia, ma con scarsi risultati. Come faccio ad allontanarmi da te? Credimi è impossibile. Ho pensato "ma come posso fare per smettere di soffrire?", la risposta l'ho trovata nell'alcol e nelle sigarette, forse anche in qualcos'altro, ma di questo non mi va di parlarne. Adesso sono qui, sopravvissuto ad un dolore atroce e con la persona più importante della mia vita davanti a me. Non posso chiedere di meglio, dovevo solo lottare e resistere.》

Pietro restò fermo, senza proferire parola. So che non avrebbe mai pensato a una cosa del genere.

《Non è stata colpa tua Giorgio. So che vorresti darti la colpa perché stavamo litigando quando è successo, ma non è colpa di nessuno, è stato il destino a scegliere la mia sorte. Ha voluto darmi una seconda occasione semplicemente, adesso sono qui. Ricominciamo entrambi da zero?》

《In che senso?》

《Facciamo finta che questo incidente non sia mai esistito, cancelliamo il nostro litigio. Ci stai?》

《Per me va bene.》

Pietro mi sorrise e venne verso di me.

《Mi mancavi tanto. Ti ho pensato molto, soprattutto in quella sala d'ospedale, durante l'operazione.》

《Immaginavo.》

《Mi hai dato un po' quella forza necessaria per restare vivo, per lottare.》

Perfect disaster, me and you. ||Murrytek.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora