Perfect disaster, me and you. ||Murrytek.

Capitolo sette.

•Giorgio's Pov.•

Quindi Pietro è innamorato di un ragazzo. Non lo giudico ripeto, anche perché non sono omofobo, però non nego che sono molto sorpreso. Sono davvero curioso di sapere chi è questo fatidico ragazzo. Io non so come devo comportarmi adesso, gli sono sempre stato molto attaccato, in tutti i sensi. Spero di non essere io, ripeto, non per qualcosa, ma perché già sta soffrendo per questo ragazzo, vi posso assicurare che sto veramente male nel vederlo così, ma se stesse soffrendo tanto per me, non mi darei pace. L'idea di farlo soffrire io mi distruggerebbe ancora di più.
Inoltre, la notizia che fumava già da un po' di tempo ma ha smesso per me all'inizio, mi ha completamente spiazzato. Fumava di nascosto probabilmente, perché io non l'ho mai visto. Dov'ero in quei momenti? Mi viene da pensare a questo. Ho paura, perché se ha iniziato a fumare vuol dire che l'ho trascurato, magari lui aveva bisogno di uno sfogo e io non c'ero. Mi distrugge tutto ciò, davvero. E se non avessi mantenuto la promessa?
Si, ora vi starete chiedendo "Ma di che promessa parli?", ora vi racconto.
Quando eravamo "piccoli", avevamo più o meno tredici anni, in un giorno normale come tutti gli altri apparentemente, stavo andando a casa sua per "giocare", arrivato fuori tutto d'un tratto sentì delle urla seguite successivamente da dei forti rumori, ero veramente preoccupato e spaventato, ma eccolo lì, Pietro era uscito dalla porta di casa in lacrime, quando mi ha notato, è corso velocemente da me e mi abbracciò. Non era un abbraccio normale, non so spiegarvi com'era, l'unica cosa che posso dirvi è che mi ha stretto fortissimo, come se avesse bisogno di aiuto, come se avesse bisogno di me.
Andammo successivamente ad un parco non molto lontano da casa sua, lì c'era la 'nostra' panchina. Una volta seduti,  mi raccontò cosa successe. E da quel momento, su quella panchina, gli ho fatto una promessa importante, ossia che dovrò sempre stargli accanto nel bene e nel male e che dovrò proteggerlo sempre da tutto e tutti, inoltre avevo ""l'obbligo"" di portarlo via di lì, via da quella casa, via da quelle persone. Questo già l'ho fatto, ci siamo trasferiti insieme a Milano, lontanissimi da Palermo, beh più lontano di così è impossibile. Sono soddisfatto, perché l'ho reso felice da una parte. Non potete capire veramente la reazione che ha avuto quando gli ho detto che avevo trovato due case, non tanto distanti, a Milano. Scoppiò in lacrime dalla gioia e mi abbracciò sussurrandomi un 'grazie non puoi capire quanto mi hai reso felice'. Non vedeva l'ora di andarsene da quel posto, ma sinceramente ha ragione, nessuno vorrebbe trovarsi in quella situazione.

《Compà mi stai ascoltando?》

La voce di Pietro mi fece "tornare sulla Terra".

《Mh? Scusa stavo pensando a una cosa.》

《Niente, dicevo, potremmo registrare in questi giorni qualche video su GTA V con Matteo, tanto per te non è un problema, no?》

《Sì, va bene 》

Dopo interminabili minuti di silenzio, Pietro si alzò dal letto senza dire nulla e andò in cucina, tornò dopo poco con il pacchetto di sigarette, ne sfilò una e prese l'accendino che si trovava sulla scrivania.

《Pietro posa quella merda.》 Dissi rompendo il silenzio.

《No Compà, tranquillo, è l'ultima che fumo promesso. Guarda, prendi il pacchetto, ci sono altre sei sigarette dentro, buttalo pure.》

《Butto sia quel pacchetto, sia quella merda che hai in mano.》

《Tranquillo Giorgio, è l'ultima che fumo, promesso. Non preoccuparti.》

Ero abbastanza infastidito, ma alla fine lo lasciai fare, sussurrando un 'Okay'.

Pietro l'accese e fece il primo tiro. L'odore iniziava pian piano ad espandersi per tutta la stanza.

《Apri la finestra per favore. Ma come fa a piacerti? Cioè cosa c'è di buono nel fumare? Fa solo male alla salute, niente di buono insomma.》

Pietro aprì la finestra senza rispondermi.