capitolo 30

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Scorpius pov.

La guardo allontanarsi lungo il corridoio.
<<io, ti amo Rosie. >> sussurro a me stesso cercando di ricacciare indietro le lacrime che rischiano di prendere il sopravvento.
Guarda come cazzo mi sono ridotto, a piangere dietro per una ragazza , fino a poco tempo fa era il contrario ma lei ha capovolto la situazione facendo irruzione nella mia vita e cambiando ogni cosa.

La lezione finisce lasciando uscire gli studenti e io sono mi affretto a raggiungere il dormitorio.
Non credevo di farla stare così male, cercavo solo di dimenticarla.
<<perchè tu non sai cosa significa guardarti da lontano, nell'ombra e non poterti rivolgere la parola, non sai cosa si prova vederti sorridere e sapere che non lo hai dedicato a me, perchè non sai come mi sento male per averti fatto soffrire, non sai come cazzo mi sento a vederti e non poterti accarezzare, non sai cosa provo a vederti parlare e non poter baciare le tue labbra che Dio solo sa quanto mi mancano . >>
Sussurro dentro la mia stanza vuota cercando di non far trasparire le mie emozioni neanche a me.
È finita. È finito tutto, le nostre litigate, i nostri sguardi i nostri baci, noi.
Siamo completamente finiti, questa era l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Ormai, quello che proviamo non conta più un cazzo perchè gli errori che abbiamo procurato prevalgono su tutto e l'orgoglio non ci permette di dimenticare.
Ho fatto una cazzata lo ammetto, non avrei dovuto cercare di sostituirla nonostante lei soffrisse, ho sbagliato e me ne pento ma a che scopo?
Questa è la realtà, ho fatto la cazzata più grande della mia vita e l'ho persa.
Ho lasciato che mi venisse portata via la cosa più bella che io abbia mai avuto ed ora non c'é niente che io posso fare.

ROSE.

Io... non ci sono parole per descrivere ciò che provo.
Sto ripercorrendo il corridoio correndo. I miei occhi sono lucidi e non mi permettono bene di vedere, vedo tutto sfocato e naturalmente dopo tutti mali anche una caduta inciampando con un libro che qualcuno aveva lasciato ci mancava eh.
Mi accascio al suolo ed esplodo in una miriade di singhiozzi, mi sono tenuta dentro tutto le mie emozioni e adesso ecco ciò che ne viene fuori.
Un disastro.

Forse starò esagerando, ma sinceramente non avevo mai provato simili emozioni per qualcuno e credo che non riuscirò mai a riprovarle.
Io lo amo anche troppo per quel che mi riguarda.
Farei qualsiasi cosa pur di vederlo felice, riuscirei a sacrificarmi , nel peggiore dei modi pur di farlo felice.
E devo dire che qui una morte ci sta proprio.
Di certo adesso non mi butto dalla finestra solamente perché credo che infondo qualcosa mi dice che si aggiusterà tutto. E per quanto io mi sento a pezzi non posso non credere a quella piccola vocina che mi dice che non é tutto finito.
É solo colpa mia, dicevo che mi stava bene, che non importava se cercava di sostituirmi e invece la mia parte piú oscura mi ha fatto portare rancore.
Quel fottuto rancore.
Adesso spiegatemi per quale motivo esiste questa cazzo di emozione o qualunque cosa sia?!

Mi alzo da terra, cercando di sistemare la divisa che si é completamente stropicciata ed é bagnata.
Ritorno sul mio percorso cercando di arrivare al dormitorio.
Ultimamente sto saltando tante di quelle lezioni che la mia media é calata chi lo spiegherà a mia madre?
Basta. Non riesco più a capirci nulla, tutta questa confusione che ho in testa mi fa soltanto venire il voltastomaco e mi fa venir voglia davvero di rimettere l'anima.
Devo risolvere tutto, ogni cosa.
Non posso lasciarmi sfuggire Scorpius. No, non posso permettermi di fare una cosa del genere.
Continuo a percorrere la strada per il dormitorio ma questa volta sono determinata , sono io che gestisco la mia vita, sono io che comando i giochi. E se io dico che Scorpius Hiperyon Malfoy rientrerà nella mia vita e ritornerà quel pilastro che era diventato, lo farà.
Potrei sembrare magari troppo egocentrica o perché no egoista, ma sono stanca di soffrire, io e come me anche lui.
Devo mettere da parte il mio orgoglio grifondoro, devo eliminare il rancore che porto verso quelle ochette, e soprattutto devo assolutamente riprendermi lui.
Perché mi manca tutto di lui, la sua arroganza, la sua sfaggiataggine, i suoi baci le carezze, tutti i momenti che ho passato con lui voglio riviverli ancora.
E no, non ammetto discussioni non ammetto proprio un emerito cazzo, anche se fosse l'ultima cosa che faccio io me lo riprenderó, magari adesso é incazzato con me e forse non vuole piú parlarmi o addirittura vorrebbe solo prendermi a pugni, e chi può dargli torto?
Sono stata troppo diretta, gli ho riversato tutto ciò che provavo peggio di una cascata.
Adesso si sentirà male, e non mi vorrà vedere per alcuni giorni.

Arrivo davanti al quadro della signora grassa che mi squadra da capo a piedi.
<<oh cara, come sei ridotta! >>
<<non ho molta voglia di parlare quindi se per favore mi fai passare. >>
<<parola d'ordine? >>
Alzo gli occhi al cielo sospirando.

Praticamente mi trascino fino alla mia stanza strusciando contro il muro delle scale.
Sono in uno stato più che pietoso, e non credo che un sonno ristoratore aiuterebbe molto.
Ho bisogno di svago, ho bisogno di qualcosa che mi lasci momentaneamente smettere di pensare a Scorpius, ma ogni cosa non sembra all'altezza, lui è troppo.... Troppo. Nessuna cosa banale o mediocre riesce a farmi concentrare su di essa.
Lui é il mio pensiero fisso e non averlo qui per abbracciarlo e sentire il calore del suo corpo mi fa star male.
Troppo male.

La porta si spalanca rivelando la figura di mio fratello Hugo sulla soglia.
Il quale non perde tempo ad avvicinarsi e mettersi nella mia stessa posizione che ho io sul mio letto.
Sento il suo sguardo su di me ma nonostante tutto non riesco a incontrare i suoi occhi.
Sono la sua sorella maggiore, sono io che dovrei consolarlo e non farmi vedere in questo stato da lui.
Ma cosa posso farci?
<<Ehi. >>mi dice con tono dolce alzandomi con due dita il mento costringendomi a guardarlo.
<<Hugo. >> la mia voce é appena udibile.
Con uno scatto mi abbraccia tenendomi stretta dalle sue braccia fin troppo muscolose per un quindicenne.
Era tutto ciò di cui avevo bisogno, non mi servivano parole rassicuranti, no, quelle mi avrebbero solo portato un infinità di tristezza. Avevo solo bisogno di un abbraccio strita costole.
Questo abbraccio per me é più importante di mille parole che si disperdono nel vuoto.
<<mi dispiace Rosie. >>
<<non é colpa tua, fratellino. >> già lo immagino arricciare il naso per il nomignolo e comincio a ridacchiare come una bambina.
Ci stacchiamo dall'abbraccio e ci guardiamo per alcuni istanti che sembrano durare minuti, ore, insomma un infinità.
<<appena torniamo a casa per le vacanze estive massacro papà. >>mi sorride calorosamente.
<<non ce ne sarà bisogno. >>
*****
Angolo autrice.

Ragazzi. Mi dispiace se ci ho messo tanto ma la mia vita non è facile.
Comunque il terremoto di ieri non ha riportato vittime da quello che ho sentito.
Sia ringraziato il cielo.
Mi dispiace per chi ora magari non ha più una casa ma le case si ricostruiscono, la vita no.
Ieri casa mia tremava come una foglia agitata dal vento.
Una cosa spaventosa.
La cosa che preoccupa è che ci sono ben sette piani sopra di me.... trae te le vostre conclusioni.
Lasciando perdere questo mio discorso.
Spero che il capitolo vi piaccia e se avete da dirmi qualcosa in proposito sarei felice di accettare anche le critiche.
Baci.
~Nicole.

Non Ti Avvicinare Ai Malfoy, Weasley. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora