Capitolo VI
"I fiori dove sono?"
Giacomo le si avvicinò, ridendo solare. "Hai sempre da lamentarti, tu, eh?"
"Beh: niente fiori tu, niente sorriso smagliante io. Era il tuo disegno che lo diceva."
Quando il ragazzo la raggiunse, scuotendo la testa rassegnato, Zoe tentò di mantenere un'espressione seriosa e impettita, ma un sorriso sincero le si scorgeva negli occhi e tradiva il suo reale stato d'animo.
Lui se ne accorse. "Guarda che lo so che sei contenta di vedermi, ragazzina."
"E cosa te lo fa pensare?"
"Hai gli occhi che ridono," rispose Giacomo, facendola finalmente sorridere. "Posso abbracciarti?"
Zoe, che da sempre temeva e rifuggiva il contatto fisico soprattutto con chi non conosceva bene, alzò un sopracciglio sospettosa.
"Mi sembra che tu ti stia prendendo un po' troppa confidenza, sai, Pioggia."
"Ho capito," sospirò lui, rinunciando al suo intento che, per la ragazza, pareva essere troppo affettuoso.
Nonostante ciò, per salutarla, le si avvicinò veloce e, prima che lei intuisse le sue intenzioni, le stampò un bacio sulla guancia. Lei rimase immobile, vagamente imbarazzata anche da quel contatto innocente, e subito dopo cambiò argomento, spostando la sua attenzione su altro.
"Cos'è quello?"
"Cosa?"
"Quello lì, quel borsone," continuò Zoe, indicando proprio la borsa da viaggio semivuota che Giacomo teneva in mano.
"L'hai detto tu, è un borsone."
"Sì, ok. Ma a che ti serve?"
"Due cose per dormire fuori stanotte," rispose Giacomo che poi, vedendo che lei non capiva, continuò. "Non torno a Milano stasera, pensavo di stare a Verona da un mio amico."
"Ah, capito."
"A proposito, volevo chiederti se possiamo lasciarlo a casa tua, magari. Non ho voglia di portarmelo dietro a mo' di zavorra per tutto il giorno."
Zoe, in risposta, mosse una mano per aria. "No, non andiamo a casa mia."
"Perché no?" chiese il ragazzo, spiazzato da quella risposta sicura.
"Abbiamo altri programmi oggi."
"Ehi, non vale, hai deciso tutto tu! Io pensavo già che saremmo andati a casa tua, avremmo sbattuto fuori le tue coinquiline e ci saremmo chiusi in camera da letto tutto il giorno per..."
La ragazza lo interruppe, mezza seccata mezza divertita. "Ok, frena bello. Non vorrei doverti denunciare," disse incamminandosi verso un cartellone con su segnati i treni.
"Denunciare?"
"Sì, perché importuni una minorenne con discorsi fuori luogo e facilmente fraintendibili."
Giacomo protestò. "Tu non sei minorenne!"
"Sono una ragazzina, giusto? Credo di avere intorno ai dodici anni," fece lei alzando le spalle, mentre controllava i treni in partenza. Poi, vedendo l'occhiata costernata di Giacomo, si giustificò. "L'hai detto tu!"
Il ragazzo scoppiò a ridere. "Te la sei un po' presa, eh?"
"Beh, finché non mi spieghi cosa volevi dire ho il diritto di fartela pagare. E ti conviene trovare una spiegazione convincente, Giacomo Pioggia cantante dei Jam Session."
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Take some patience
RomanceCi sono incontri che, per quanto casuali e assurdi, un po' la vita te la cambiano. Zoe è una ragazza tutto sommato pragmatica: non crede nel fato, nel destino, nella predestinazione, e tutto il resto. Pensa che le cose che le succedono siano perlo...