Capitolo XIII

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Capitolo XIII




Inutile dire che dicembre i due amici lo passarono separato dal primo all'ultimo giorno.

Giacomo, dopo l'incidente, prese una settimana di ferie in Salento, coccolato dall'intera famiglia allargata, zii, cugini e nonni compresi. Poi tornò a Milano, dove i lavori per l'ormai prossima uscita del cd del gruppo toglievano a lui, Niccolò e Giorgio anche il tempo per respirare. Infine rientrò in Puglia per le vacanze di Natale.

Zoe invece si barcamenava come al solito tra lo studio, a Padova, e i momenti familiari che riusciva a concedersi quando tornava a casa, in Lombardia.

Alcuni avvenimenti importanti, comunque, accaddero anche in quell'ultima parte dell'anno.

In primo luogo, Zoe fece una lunga chiacchierata con Andrea, alla fine della quale decisero, di comune accordo, di smettere di frequentarsi almeno per un po' di tempo. Il ragazzo si dimostrò piuttosto maturo e ragionevole e, anzi, quasi si ritrovò a ringraziare Zoe per essere stata così sincera prima che fosse troppo tardi per tornare indietro senza drammi. Questo atteggiamento adulto da parte di entrambi fece sì che la storia finisse tranquillamente, senza strappi o rotture forzate. In fondo anche Andrea, a malincuore, si era accorto che loro due erano troppo simili per stare assieme e preferiva continuare a vedere Zoe come un'amica.

La stessa tranquillità non poté dirsi invece per Giacomo e Romina. Pochi giorni dopo essere tornato da Lecce, il ragazzo la trovò appostata fuori dal proprio condominio di Milano, serena e fiduciosa di poter ricominciare il rapporto da dove l'avevano lasciato. Quando Giacomo le spiegò, senza troppa delicatezza, che era davvero finita e che doveva mettersi l'anima in pace, lei ci rimase talmente male che per poco non ebbe una crisi isterica. Alla fine optò per l'insultarlo pubblicamente e andarsene con aria oltraggiata, convinta in cuor suo che lui l'avrebbe cercata a breve. Cosa che ovviamente non accadde.

A metà dicembre, poi, Zoe passò un brutto momento causato da alcune incomprensioni sorte con Aurora. Come aveva già pronosticato, il loro rapporto si diradò un po', in modo inversamente proporzionale all'intensificarsi della relazione di Aurora con Federico, il suo ragazzo. Fin qui niente di strano, entrambe sapevano che poteva essere normale. Il caos scoppiò quando, forse dopo una giornata pesante per tutt'e due, le amiche discussero al telefono per una sciocchezza.

Pure in quell'occasione fu Giacomo a stare vicino a Zoe, la quale, presa dallo sconforto, si trovò a domandargli se magari, visti anche gli scarsi successi avuti fino a quel momento in campo sentimentale, non fosse lei a essere incapace a mantenere dei legami affettivi duraturi e saldi. Lui negò con decisione quest'ipotesi, continuando a ripeterle che era una bella persona, che chi la conosceva veramente era fortunato e che i problemi con Aurora erano di certo solo passeggeri e si sarebbero risolti presto.

Pochi giorni dopo, infatti, le due avevano già fatto pace. Quel leggero allontanamento fisiologico, comunque, persistette e, alla fine, Zoe decise di andare a passare il capodanno a Lecce, come le aveva proposto Giacomo.



La sera del trentun dicembre Zoe, Giacomo e Niccolò la trascorsero in un'enorme casa vicino Lecce, affittata appositamente per la festa da alcuni amici di Niccolò.

Giacomo aveva tutta l'intenzione di trascorrere una serata tranquilla e senza problemi. Ricordava ancora i casini sorti alla propria festa di compleanno e perciò ridusse accuratamente il consumo di alcol rispetto a quella volta, concedendosi solo qualche bicchiere di spumante, anche se per il ritorno si erano già procurati il passaggio di un loro amico. Zoe si lasciò andare un po' di più, ma senza esagerare, poiché voleva evitare brutte figure in mezzo a tutta quella gente che non conosceva.

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