Giacomo 2

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Giacomo 2




Ebbene sì. Alla fine siamo stati in Spagna e ci siamo divertiti un sacco. Tanto che adesso che siamo tornati non so più se voglio stare sempre, costantemente attaccato a Zoe o se ho bisogno di starle il più lontano possibile per evitare problemi seri.

Perché è vero, ho sempre detto che siamo solo amici. Ed è ancora così. In Spagna non è successo quasi niente che possa essere travisato e nulla di troppo imbarazzante. A parte quella sera che a Barcellona avevamo bevuto qualche bicchierino di troppo e le sono finito praticamente addosso trovandomi più vicino a lei di quanto non fosse necessario, vabbè.

Dicevo, l'amicizia è indiscutibile. Ma da qualche giorno a questa parte ho cominciato a farmi domande e ho il sospetto che se ne avessi la possibilità, ecco... Non mi tirerei indietro.

Devo essere sincero perlomeno con me stesso: quando l'ho conosciuta ho subito cercato di scucirle il numero di telefono e non era certo solo perché sapevo che saremmo diventati amici. Mi interessava, mi incuriosiva, mi attirava, all'inizio, su quel treno. Poi abbiamo deciso che saremmo stati solo amici – anche perché non c'era altra possibilità – ed è quello che voglio ancora adesso.

Eppure ogni tanto, ogni tanto, ho quasi paura di avvicinarmi troppo a lei, paura di fare qualcosa di cui poi mi potrei pentire. Non so nemmeno io bene di cosa sto parlando, ma tant'è.



Ma partiamo dall'inizio: la Spagna.

È stato un bel viaggio, nonostante i tentennamenti iniziali di Zoe. Con Andrea, infatti, se ho capito bene, la situazione è rimasta irrisolta. Hanno parlato, ma sono tornati al punto di partenza e quindi hanno deciso di stare in pausa per un po' e aspettare che Zoe tornasse dalla Spagna per, eventualmente, rivedersi e chiarire. Io non l'ho mai conosciuto questo ragazzo, ma è evidente che a Zoe piace abbastanza, sennò non gli avrebbe lasciato neanche uno spiraglio di porta aperta come invece ha fatto.

E, a proposito di questo, il problema di quella ragazza è che si sottovaluta veramente troppo. Già lo sospettavo ma ne ho avuto la conferma totale una mattina, mentre chiacchieravamo aspettando uno dei tanti autobus che abbiamo preso.

Stavamo appunto parlando di Andrea e del loro rapporto e lei mi ha confessato di non essersi mai realmente innamorata. E fin qui va bene. Cioè, è un po' strano, è una bella ragazza, e quasi tutti abbiamo avuto un amore adolescenziale, una persona che ci ha fatto battere il cuore per la prima volta, in quel modo ingenuo e goffo, un po' immaturo, senza capire bene cosa ci stesse succedendo. Per me è stata Beatrice, ma la nostra relazione non ha mai superato quella fase un po' infantile, trasformandosi così in qualcosa che, se fosse continuato, ci avrebbe fatto solo del male, e portandola a tradirmi.

Ma, a prescindere da questo, non è la fine del mondo che Zoe non si sia mai innamorata. Cavolo, ha vent'anni ancora da compiere, non ottantadue, è sempre in tempo per vivere appieno la sua vita e la sua giovinezza, amori appassionati compresi. Eppure – a parte il naturale imbarazzo di farmi certe confessioni – lei sembrava alquanto abbattuta da tutto ciò. Dopo un po' ho capito il motivo.

"No, io sono troppo fredda, non m'innamorerò mai," ha detto a un certo punto, nascondendo la paura dietro un sorriso ironico, fingendo di prendersi in giro per sdrammatizzare.

Sono rimasto di stucco.

"Ma che stai dicendo?" le ho chiesto.

Lei ha sorriso amara. "Dai, Pioggia, chi vuoi che si innamori di una come me?"

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