Make love.

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Francesco reagì in modo positivo alle cure. Così il dottore mantenne la sua promessa e dopo tre giorni era pronto per essere dimesso. Io e Lorenzo andammo in ospedale per portarlo a casa. Dopo aver firmato tutti i documenti per la dimissione, parlammo con il dottore che lo aveva in cura:"Per fortuna non ha presentato danni celebrali permanenti e ha reagito bene ma ci sono dei medicinali che deve prendere ancora per un po'" disse,scrivendo tutto ciò che avremmo dovuto comprare.
"Lascio te e Francesco a casa e vado a comprarli io" disse Lorenzo, indicando la ricetta medica.
Entrai nella camera di Francesco, ero felice di non doverlo mai più rivedere là dentro, attaccato a tutti quei tubicini.
"Torniamo a casa?" Disse con tono dolce.
"Si, adesso ce ne andiamo!" Esclamai, aiutandolo a raccogliere le sue cose.
Quando fummo certi di aver raccolto proprio tutto,  andammo via.
Lorenzo fece come aveva detto, lasciò me e Francesco davanti a casa e lui andò a prendere i farmaci.
"Non servono i farmaci, se ho te al mio fianco" rise.
"Frà, non dire stupidaggini!" Dissi roteando gli occhi.
Lui fece il finto risentito e io non potei fare a meno di baciarlo.
"Dai, saliamo"
Non appena aprii la porta, Francesco si guardò intorno come se fosse la prima volta che entrava là dentro.
"Che hai, Frà?" 
"Ho sempre pensato che questa casa non mi appartenesse davvero.
Mi stava tutto stretto qui dentro. Poi sei arrivata tu. È difficile da spiegare, ma tu hai dato un po' di vita a questo posto." Disse sorridendo, poi si voltò è notò accanto al mobile del soggiorno la sua chitarra. La prese, visibilmente commosso e dopo essersi seduto sul divano, iniziò a suonare gli accordi di "wonderwall"
"Ricordi questa canzone?" Chiese.
"Si" dissi, "è la prima canzone che hai suonato davanti a me". Ricordai la prima volta che salii a casa sua per aiutarlo e poi lui suonò questa canzone per quasi tutta la notte.
"Mi fa venire in mente te" disse, canticchiando parte del ritornello.
Sorrisi pensando al testo della canzone e lo ascoltai suonare per qualche minuto. Poi venimmo interrotti dall'arrivo di Lorenzo:"ecco le medicine!" Esclamò sorridendo, porgendomi il pacchetto della farmacia.
"Lorè, non entri?" Chiese Francesco.
"Uhm, no... Vado al locale! Ho molte cose da sbrigare. Passo dopo con gli altri" disse, poi andò via.
"Ohoh,ci hanno lasciati soli!" Osservò Francesco.
"Già"
"Che ne dici di guardare un film?" Propose.
Passammo una buona mezz'ora a discutere sul film da guardare, alla fine optammo per "The avenger-Spiderman"
Il film stava per finire, quando lui prese a baciarmi.
"Dai Frà smettila, fammi vedere la fine"
Ma lui continuò come se non gli avessi detto nulla e alla fine cedetti anche io.
Mi portò nella sua camera da letto, togliendomi la maglietta e il reggiseno, mentre le mie mani scesero fino all'elastico dei suoi boxer.
Sentii la sua erezione premere su di me, mentre lui mi sfilò i pantaloni, senza staccare per un attimo le sue labbra dalle mie.
"Sei sicura?" Sussurrò piano.
Annuii.
Francesco indossò un preservativo ed entrò in me piano, ma nonostante ciò provai molto dolore, al punto che mi uscì una lacrima.
"Cercherò di fare piano, stai tranquilla" disse, asciugando quella lacrima con il pollice.
"Ti amo" gli dissi.
"Ti amo anch'io" rispose, intrecciando le sue dita con le mie e stringendomi forte la mano.
Raggiungemmo il culmine urlando l'una il nome dell'altro. Poi lui si accasciò su di me ancora un po' sudato e ansimante. Mentre continuava a ripetermi che mi amava.
"Ti ho fatto male?" Mi chiese dopo.
"Un pó" ammisi, "ma è stato bello"
"Non preoccuparti, con il tempo non sentirai più dolore" disse facendomi l'occhiolino.
Sorrisi, avevo fatto l'amore per la prima volta con lui ed era stato bellissimo.
"Ho bisogno di una doccia" dissi.
"Uff, anche io" sbuffò.
Poi silenzio.
"Stai pensando quello che sto pensando io?" Chiese malizioso.
"Dai, andiamo a fare questa doccia!" Esclamai, "sei un pervertito assurdo, Frà"
"Beh, anche tu non sei da meno, eh!"

Broken glass-Dear JackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora