Obbligo o verità.

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Il locale era pieno di gente e puzzava di fumo e alcool.
Erica e Alison si facevano strada tra la folla, mentre io rimasi un po' in disparte.
"Dai vieni!" Disse Alison, tirandomi per un braccio.
Iniziai a ballare accanto a loro, che però furono subito avvicinate da due ragazzi. Un loro amico si avvicinò a me
"Ciao" mi salutò
"Ciao" risposi a voce alta, cercando di sovrastare il volume della musica a tutto volume
"Piacere, Marco"
"Rossella"
"Ti va di bere qualcosa?"
Il tizio senza aspettare la mia risposta, mi prese per mano e mi portò al bancone.
"Per me una vodka Lemon" disse al barista, "tu che prendi?"
"Per me un cocktail angelo azzurro" dissi, ricordando di quando tempo fa uscivo con i ragazzi della mia città e ne prendevo sempre uno. Dopo la morte dei miei genitori, avevo smesso anche di bere.
Il barista ci diede le nostre ordinazioni, ma non appena presi in mano il mio bicchiere, fui urtata da un gesto inconsueto del tizio che stava accanto a me e il liquido di versò tutto addosso ad un ragazzo.
"Oddio, scusami" balbettai, in preda all'imbarazzo. Avevo combinato proprio un bel guaio! Aveva sporcato una camicia bianca.
"Non fa niente" disse il ragazzo, fulminandomi con lo sguardo.
"Aspetta, vieni con me in bagno. Ti aiuto a smacchiarti, prima che la macchia si secchi" dissi tutto in una volta, cercando di rimediare al guaio che avevo combinato.
Liquidai Marco con una scusa e mi diressi in bagno con il ragazzo.
"Dovrebbe andar via la macchia, anche se resterà un po' l'alone, mi dispiace"
"Non importa", disse quello, "ma la prossima volta stai più attenta"
"Si, sono così sbadata.."
"E così bella..."
"Cosa?" Domandai, sperando di aver capito bene.
Stavo chiusa in bagno con un ragazzo con cui avevo appena fatto una pessima figura. Eppure quel tipo mi attraeva parecchio. Era veramente molto bello, ma aveva qualcosa nello sguardo che atterriva.
"Piacere, io sono Lorenzo"
Si presentò sorridendo
"Piacere Rossella" risposi, ricambiando il sorriso.
"Sei qui da sola?" Domandò lui.
"Ehm, a dire il vero no. Ci sono due amiche"
"Oh, capisco. Beh, se vuoi, dopo potete seguirmi da un mio amico che organizza una festa a casa sua. È un posto meno affollato, staremo bene e potremmo conoscerci meglio!"
"Ti ringrazio", dissi.
"Ma prima credo sia il caso di trovarle"
"Già" rispose ridendo.
Uscimmo dal bagno e cercammo insieme Erica e Alison che accettarono al volo la proposta di Lorenzo. Così, dopo qualche istante ci ritrovammo tutte e tre nella sua auto.
"Allora ragazze..." Disse Lorenzo, "parlatemi di voi. Studiate?"
"Si, frequentiamo il liceo classico"
"Anche io ho fatto il classico, ma ho finito quattro anni fa, adesso gestisco quel locale"
"Ah, il locale è tuo quindi?" Chiesi stupita.
"Si, era un vecchio bar che apparteneva a mio nonno. L'ho fatto ristrutturare e ho fatto degli ampliamenti e adesso è definito uno dei locali più esclusivi di qui"
Continuammo la nostra conversazione, Lorenzo mi sembrò fin da subito un ragazzo molto sveglio e soprattutto molto gentile nei modi.
"Eccoci qui!" Esclamò sostando davanti a casa mia.
Casa mia.
"Lorenzo, ma... Ma questa è casa mia"
"Ah, davvero? Beh, il mio amico abita al piano di sopra"
Sentii Erica imprecare in silenzio, mentre Alison cercò di abbracciarmi.
Io in realtà avevo voglia di andare a quella festa, spinta dalla curiosità di sapere che cosa accadeva e la voglia di vedere Francesco che prese il sopravvento su di me.
"Forse è meglio lasciar perdere" sussurrò dispiaciuta Alison. Capii immediatamente che Lorenzo un po' le piaceva e che non voleva che la serata finisse là.
"No, andiamoci" dissi decisa.
"Ma sei sicura?" Chiese lei, mentre Erica guardava confusa.
"Si, non preoccupatevi per me, non succederà niente"
Lorenzo rimase in silenzio per un po'. Probabilmente non ci sentí nemmeno, tanto che parlavamo a voce bassa.
Scendemmo dall'auto e ci dirigemmo verso il piano di sopra, entrando dal retro. Notai con mia grande sorpresa che Lorenzo aveva le chiavi di casa, ma non feci domande, dopotutto, era normale: lui e Francesco erano amici.
L'atmosfera all'interno della casa era molto diversa rispetto al solito.
C'erano alcuni ragazzi, tra cui Alessandro e Leiner, c'era anche il tizio che avevo notato fuori l'altro giorno: Riccardo. Andai a salutarli e nel frattempo mi guardai intorno per cercare  Francesco con lo sguardo, ma di lui non c'era nemmeno l'ombra.
Lorenzo si fece strada, prendendo Alison per mano e invitandoci a seguirlo.
Ci dirigemmo subito in cucina.
Sul tavolo c'erano alcuni vassoi con alcuni bicchieri, avevo pulito i loro vetri rotti e sentito il loro rumore, mentre si infrangevano al suolo, mille volte. Doveva averne davvero tantissimi di quel tipo.
"Prendete qualcosa" disse Lorenzo.
"No, grazie" sbuffai. Non avevo alcuna voglia di bere.
Lui sorrise:"voi non prendete niente?" Domandò rivolto alle altre due.
Alison ed Erica accettarono di bere qualcosa assieme a lui. Rimasi con loro per un po', ma mi premeva sapere dove fosse Francesco in tutto ciò. Da una parte era meglio non vederlo, dall'altra avevo una voglia matta di incontrarlo.
Mi separai da loro con una scusa e girovagai per l'appartamento.
"Ross" mi fermò Leiner,"ti va di giocare assieme a noi al gioco della bottiglia?"
"Io...ehm..."
"Dai, vieni" disse, tirandomi per un polso.
Alla fine accettai e lo seguii in soggiorno.
Francesco era con loro. Non sapevo quando fosse arrivato. Sedeva a terra con lo sguardo spento e fissava a terra.
"Guarda chi gioca stasera!" Esclamarono tutti gli altri. Nel frattempo si unirono a noi anche Lorenzo, Alison ed Erica.
Francesco alzò a malapena la testa e fece una faccia strana, come una smorfia, non appena mi vide.
Lo ignorai, anche se le sue condizioni mi preoccupavano parecchio, e mi sedetti tra Alessandro e Leiner.
"Dai iniziamo!" Esclamò quest'ultimo, girando la bottiglia di vodka che indicò Alison.
"Obbligo o verità?" Chiese Leiner.
"Obbligo" rispose lei decisa. Dal tono di voce pensai subito che fosse un po' brilla.
"Faccio io!" Si offrì Alessandro, "ti obbligo a baciare Lorenzo!"
Alison non ci pensò due volte e si fiondò sulle sue labbra. Lorenzo ricambiò il bacio.
"Ehi ehi, adesso basta!" Esclamò Leiner, costringendoli a fermarsi.
I due si guardarono imbarazzati e si ricomposero.
Girarono di nuovo la bottiglia, quella volta toccò a me.
"Ti obbligo a baciare Alessandro" disse Leiner.
"Ma non ho nemmeno scelto se fare obbligo o verità!"
Lui fece spallucce e rise:"non ha importanza, significa che non si fa più verità, solo obbligo"
Gli altri applaudirono, mentre io restai in silenzio.
"Allora?" Domandò Alessandro, "mi dai questo bacio o paghi pegno?"
Mi avvicinai a lui per dargli quel bacio, ma fui improvvisamente interrotta da qualcuno che mi strattonò dalla spalla:era Francesco.
"lei non bacia nessuno"
"E perché?" Sputò Alessandro.
"Perché l'ho deciso io"
Sentii gli occhi di tutti puntati su di me.
"Forse è meglio che io me ne vada" dissi imbarazzata, alzandomi e prendendo le mie cose.
Tutti rimasero in silenzio, mentre io mi avviai verso la porta per lasciare quella casa, più confusa di prima.
"Rossella" sentii qualcuno chiamarmi, così mi voltai.
"Riccardo"
"Cosa c'è tra te e Francesco?"
"Assolutamente nulla"
"Meglio così"
"E perché?"

Broken glass-Dear JackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora