Inside me.

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C'era una piccola vita, un cuoricino che batteva dentro di me. Mi sentii improvvisamente felice: sarei diventata mamma.
Ma poi pensai a quante responsabilità comportasse avere un bambino ed ebbi paura: ero troppo giovane per avere già un figlio.
Sentii il mio cellulare squillare: era Francesco.
"Ross, come stai?"
"Tutto bene" dissi, utilizzando un tono che fosse il più convincente possibile.
"Si sente! Dai, passiamo a prenderti in albergo e andiamo ancora in giro? Vogliamo andare all'Universal studios"
"Si...io... Dammi solo un attimo e son pronta, ciao"
Staccai il cellulare.
Non ero ancora pronta per dirlo a Francesco, quindi decisi di far finta di nulla. Non perché temevo che lui non fosse un bravo padre, ma perché ancora dovevo realizzare ciò che mi stava succedendo.
Conservai i test nella mia valigia, nascondendoli ben bene, poi presi una t-shirt e un paio di pantaloni larghi, indossai un paio di scarpe sportive e misi appena un filo di mascara e rossetto.
Sarah bussò alla mia porta poco dopo:"allora, come ti senti?"
"Sto bene, grazie" dissi, accennando un sorriso e cercando di tranquillizzarla.
"Che ore sono?" Domandai.
Sarah aggrottò le sopracciglia e mi fissò per un paio di secondi:"sono le due del pomeriggio, hai dormito un bel po'!" Esclamò.
Magari avessi dormito davvero!
"Già" risi, "dai andiamo!"
Uscimmo dal museo stupiti per ciò che avevamo visto, e un gruppo di ragazzi si avvicinò a noi:"ciao, ragazzi, siete italiani?" Domandò uno di loro in un italiano perfetto.
"Si, come avete fatto a capirlo?" Chiese Francesco.
"Noi riconosciamo i nostri connazionali!" Disse l'altro. "Piacere, io sono Roberto!" Si presentò il più alto dei due, porgendoci la mano.
"Francesco" rispose freddamente il mio ragazzo, senza nemmeno dargli la mano.
"Io sono Andrea" fece l'altro, sorridendo semplicemente.
"Mi siete simpatici, che ne dite di seguirci? Stavamo giusto andando ad una festa!"
"Buona idea!" Disse Sarah.
"Ehm, tu Ross, sei d'accordo?" Domandò poi rivolta a me.
"Ma si, Ross è d'accordo!" Esclamò Andrea per me.
Ma Francesco lo interruppe:"Ross, sicura di voler andare davvero?"
"Si, non preoccuparti, sto bene" dissi.
Francesco annuì:"okay, vi seguiamo" disse, intrecciando le sue dita con le mie e non lasciandomi nemmeno per un secondo.
La festa si svolse in un locale non molto distante dalla spiaggia. C'era molta gente e il locale aveva almeno tre piani, così per non perderci, decidemmo di restare tutti uniti.
"Vado a prendermi qualcosa da bere" disse poi Francesco, "tu vuoi qualcosa?" Mi chiese.
"Si, acqua" dissi, ricordandomi di non poter bere alcolici nella mia condizione.
"Acqua?" Domandò di nuovo lui.
"Si, Frà, non sono stata bene" sorrisi, cercando di ricordargli la sera precedente.
Lui annuì e sparì tra la folla, raggiungendo il bancone.
"Tu nascondi qualcosa" sentii una voce alle mie spalle e mi voltai: era Roberto.
"No, ti sbagli. Sono un libro aperto, non sono capace a mentire e non ho segreti" dissi facendo spallucce.
"Eppure stai mentendo anche adesso e neanche te ne accorgi."
"Ah si?" Domandai, "e da cosa lo deduci?"
"I tuoi occhi..." sospirò il ragazzo.
"I miei occhi, cosa?" Chiesi io, fingendo di cadere dalle nuvole.
"Dicono il contrario" disse.
"Ti sbagli" dissi, scuotendo la testa.
"So riconoscere uno sguardo sincero da uno che non lo è. E so riconoscere le persone come te: la faccia dice una cosa, e gli occhi un'altra" disse il ragazzo.
Non risposi.
"Quello lì è il tuo fidanzato?" Chiese.
"Si, Francesco è il mio ragazzo" dissi, sottolineando bene il suo nome.
"Non so che cosa tu abbia intenzione di fare, ma ti consiglio di dirgli ciò che invece stai tenendo dentro. Credimi, è un bene. A volte fa meno male una verità scomoda che una bella bugia" mi disse, facendomi l'occhiolino e lasciandomi un bacio sulla bocca.
Non lo respinsi e lo lasciai fare. Ma che cosa mi stava succedendo?
Quando lui si staccò da me, fui io a ribaciarlo.
"Scusami" gli dissi, cercando di allontanarmi da lui con una punta di imbarazzo.
Ma lui mi afferrò da un polso, costringendomi a voltarmi e i nostri bacini in pochi secondi si scontrarono. Vidi con la coda dell'occhio Francesco che ancora faceva la fila al bancone, ne avrebbe avuto ancora per molto.
Un altro bacio, questa volta più passionale di quello precedente.
Le sue mani scesero lungo la mia schiena, mentre lui si avventò sulle mie labbra, lasciando anche qualche piccolo morso, ma improvvisamente mi bloccai.
"No, basta" dissi.
Stavo baciando un completo sconosciuto in un locale a più di settemila chilometri da casa mia, con il mio fidanzato di spalle. Fui assalita dai sensi di colpa e mi allontanai piangendo, Sarah se ne accorse, perché mi seguì.
"Che è successo, Ross?"
"Io... Non... Non so cosa mi prende"
"In che senso, non capisco..."
"Oggi mentre tu e Francesco eravate in giro ho fatto un test di gravidanza, anzi, ne ho fatti due ed entrambi sono positivi"
Sarah non rispose, sorrise e mi abbracciò.
"Ed è questo che ti turba così tanto? Ma è una cosa meravigliosa! Quando lo dirai a Francesco?"
"Aspetto il momento giusto per dirglielo".
Sarah annuì:"è giusto così, fallo quando ti senti pronta" affermò.
Decisi di non troncare il bel momento, pertanto, non le raccontai di quanto era appena successo con Roberto.
Quando Francesco tornò, gli chiedemmo di fare ritorno in albergo.
"Non vi state divertendo?" Chiese lui.
"No, andiamocene" dissi io freddamente.
"Sei strana" commentò Francesco, una volta entrati nella nostra stanza.
Scossi la testa e non risposi, ma riuscii a sentire gli occhi castani di Francesco scorgermi nel buio. Feci la prima cosa che mi venne in mente: mi voltai verso di lui e lo baciai.
Volevo cancellare il bacio dato pochi istanti prima a Roberto.
Il bacio con Francesco fu, infatti, totalmente diverso. Solo Francesco era capace di darmi i brividi e di regalarmi ogni volta nuove sensazioni quando mi baciava.
Salii a cavalcioni su di lui e gli tolsi la maglietta, poi feci lo stesso con i suoi jeans.
Le sue mani risalirono sul mio corpo e arrivarono fin sotto la mia maglietta, che finì a terra nel giro di qualche secondo.
Invertimmo le nostre posizioni e mi ritrovai con Francesco sopra di me. Morsi avidamente le sue labbra, mentre la sua bocca scendeva lungo il mio corpo.
Rabbrividii a quel contatto  e strinsi forte le lenzuola del letto, inarcando la schiena e ansimando già
Le sue mani mi stringevano i fianchi, mentre lui entrò dentro di me.
"Ti amo" mi sussurrava, gemendo.
Quando raggiungemmo entrambi il culmine, si sdraiò accanto a me. Aveva ancora i riccioli e il corpo imperlato di sudore e guardandolo, pensai che avesse proprio un corpo scolpito dagli dei.
"Perché mi guardi?" Domandò.
"Perché sei bellissimo"
Lui scosse la testa e guardò il soffitto.
Ma come avevo potuto pensare anche solo per un istante di tradirlo?
"Frà, devo dirti una cosa..."

Broken glass-Dear JackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora