Mi svegliai sentendo il campanello suonare.
Mi alzai dal letto, mi misi un paio di pantaloncini e una canotta e andai a vedere chi suonava alle... Otto del mattino?!
Merda, dovevo essere al lavoro mezz'ora fa!
"Simo" iniziai a strattonarlo per svegliarlo.
"Hm..." Mugugnò aprendo lentamente gli occhi "che succede?" Domandò.
"Devo andare al lavoro e sono in ritardo!" Iniziai a girare per la stanza cercando gli abiti per il lavoro.
"Amore" mi richiamò Simo.
"Dove diavolo ho messo le scarpe?!?" Iniziai a cercare dappertutto cercando quelle fottutissime scarpe.
"Amore?" Provò di nuovo.
Poi due mani mi fermarono, alzai lo sguardo e incontrai due bellissimi occhi verdi con quelle sfumature di giallo.
"Calmati. Ieri sera ho chiamato la tua collega e gli ho detto di prendere il tuo posto perché era il nostro anniversario, lei ha accettato e ci ha fatto gli auguri" disse guardandomi negli occhi per poi sorridere "non devi andare al lavoro"
Gli diedi uno schiaffo sul braccio "non potevi dirmelo prima?!?" E lui scoppiò a ridere.
"Ci ho provato, ma non volevi ascoltarmi" rispose.
Sentimmo il campanello suonare di nuovo.
"Vado a vedere chi è" disse "tu rilassati" continuò.
Iniziò ad incamminarsi verso la porta della stanza, ma lo bloccai.
"Tesoro..." Lo richiamai sogghignando, si voltò verso di me "penso che prima dovresti metterti qualcosa addosso" dissi per poi scoppiare a ridere.
Lui si guardò e dopo essere diventato tutto rosso, scoppiò a ridere anche lui.
Mentre si metteva qualcosa addosso, andai a vedere chi continuasse a suonare alla nostra porta, mentre ridevo per il fatto che Simone volesse andare ad aprire completamente nudo.
Aprii la porta e mi ritrovai di fronte la persona che mai e poi mai avrei immaginato ci fosse dietro alla porta.
"Marcello.." Dissi stupita "che ci fai qua?"
"Scusami Mia se sono venuto così all'improvviso... È che ho avuto dei problemi con mia madre e..." Iniziò ma fu interrotto.
"Marcello?" Domandò Simo.
"Ciao papà..." Rispose Marcello.
Lo feci entrare e ci accomodammo in cucina.
Si sederono intorno al tavolo mentre io preparavo del caffè.Lo avevo visto pochissime volte da quando avevo saputo che Simone aveva un figlio da Clara.. Lo conoscevo, e ci parlavo a volte, ma non è che avevamo un rapporto come amici. Quando Simone gli aveva detto che ci saremmo sposati, e lui aveva quasi dodici anni, aveva accettato questa cosa, anche perché sapeva che tra lui e sua madre non ci sarebbe mai stato nulla.
"Come mai sei qua?" Gli domandò Simone.
"Beh... Come stavo spiegando a Mia... Ho avuto dei problemi con mamma e non sapevo dove altro andare... Scusate se sono arrivato senza preavviso..." Disse abbassando la testa.
"Cos'è successo?" Domandò ancora.
Sentii la porta aprirsi e poi richiudersi, mi voltai verso l'ingresso è vidi mia figlia correre verso il piano superiore.
"Kim?" Domandai andando verso l'ingresso, e in quel momento sentii il rumore di una porta sbattuta.
Iniziai a salire le scale e provai a richiamarla "Kim?"
Sentii dei singhiozzi provenire dalla sua stanza, allora mi avviai verso la porta di quest'ultima.
"Kim, che succede?" Domandai probando ad aprire la porta, ma era chiusa a chiave "Kim apri la porta"
"Voglio stare sola..." Disse tra i singhiozzi.
"Kim, apri questa porta!" Ripetei.
Sentii il rumore della serratura e la porta aprirsi lentamente.
La aprii e ci entrai vedendo mia figlia in lacrime.