10. Chloe

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"Possiamo parlare?" Domandò.

Portai gli occhiali sulla testa, aprii il cancello e ora l'unica cosa che ci divideva era l'aria.

"Cos'è, adesso che non hai più la ragazza, torni dai tuoi amici?" Domandai.

"Mi dispiace" rispose guardandomi negli occhi.

"Ti dispiace?!" Domandai sarcastica "per cosa?! Tanto ci sono abituata! Ogni volta è la stessa storia! Appena trovi una ragazza, mi abbandoni... non trovi più tempo per i tuoi amici..." ormai avevo le lacrime agli occhi e stavo anche urlando, ma non mi importava "eppure sei stato il primo a promettermi che non mi avresti mai abbandonato ed era la prima volta che ci credevo veramente"

"Lo so, cazzo!" Disse prendendosi la testa tra le mani e camminando avanti e indietro, poi tornò difronte a me "ma ti prometto che non lo farò più... ti prego, perdonami... sei una delle poche persone a cui tengo veramente... perdonami"

Ci guardammo per qualche secondo negli occhi, annuii senza sapere veramente a cosa stavo confermando, mi voltai verso il mio palazzo ed andai verso il cancello, ma fui fermata dalla sua mano stretta sul mio polso. Velocemente mi voltò verso di lui e mi abbracciò.

"Ti voglio bene, non dimenticarlo" disse.

'E io ti amo, bel casino' pensai, ma di certo non glielo potevo dire, a lui piaceva ancora Clarissa. Questo era ovvio, e noi siamo solo migliori amici.

Purtroppo...

"Ti voglio bene anch'io" risposi stringendolo più forte.

Dopo un po ci staccammo, mi guardò negli occhi e mi diede un bacio sulla fronte.

"Cos'hanno detto i tuoi genitori del fatto che fumi?" Domandai.

Dilatò gli occhi "come fai a sapere che lo sanno?" Domandò lui.

"Due minuti prima che mia madre mi avesse detto che eri qui sotto, mi aveva chiamata tuo padre chiedendomi di aiutarti a smettere di fumare" risposi.

"Ah... beh... si sono incazzati, poi mio padre mi ha raccontato la storia di come ha smesso di fumare grazie a mia madre e poi non è successo niente, mi hanno detto di smettere" rispose alla domanda che gli avevo fatto prima.

Ci furono degli attimi di silenzio, poi disse una cosa che di certo in quel momento non mi aspettavo.

"Stasera dormiamo insieme?" Domandò.

"E cosa diciamo a mia madre?" Domandai incrociando le braccia al petto.

"Niente" disse avvicinandosi a me con un sorriso che avrebbe ucciso qualsiasi ragazza "entrerò dalla tua finestra, come facevamo un tempo" rispose ovvio.

"Non ci pensare nemmeno. Se mia madre ci becca, uccide prima me e poi te, sai la loro regola del 'non puoi dormire insieme ad un ragazzo, che non sia tuo fratello, prima del matrimonio'" Dissi, era una scusa abbastanza stupida, anche perché avevamo già dormito insieme, nello stesso letto, ma prima fumavamo almeno un pacco di sigarette a testa accompagnate da alcune birre.

"Sai benissimo che l'abbiamo già fatto" disse "e non mi dire che rinunceresti a passare una serata con me" continuò.

Sapeva anche lui che io volevo che dormissimo insieme, ma feci comunque finta di pensarci.

"Daiiiiii" Si lamentò come un bambino "non noterà nemmeno che ci sono!"


Infatti fu così, perché entrò dalla finestra della mia stanza dopo esser andato a prendere quattro birre.


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