Stavamo aspettando tutti la risposta di Chloe dopo le bellissime parole di mio figlio.
Sapevo che prima o poi si sarebbe accorto che tra lui e Chloe non c'era una semplicissima amicizia, ma qualcosa di più.
Sentii Chloe dire un flebile 'si' per poi baciare mio figlio, iniziai ad applaudire insieme al resto delle persone, dove alcune iniziarono anche a fischiare e urlare "bravi!".
Il matrimonio continuò normalmente, tra porzioni di cibi molto buoni, balli e risate tra vecchi amici.
Mentre ridevo e scherzavo con mio fratello e mia sorella, si avvicinò a noi Samuele.
"Cognatina, sorella della mia cognatina e fratello della mia cognatina" disse "mi farebbe piacere farvi conoscere il mio migliore amico" continuò facendoci segno di seguirlo "è un ragazzo che mi ha sempre aiutato nel momento del bisogno e non solo, e farvi conoscere lui e come farvi conoscere una parte di me che è nascosta dal resto del mondo..."
Arrivammo alle spalle di un ragazzo riccioluto.
"Ale, voglio presentarti Samanta la madre di mia moglie, Mia sua sorella e Lorenzo il fratello" disse.
Il ragazzo si voltò sentendo il suo nome. Aveva i capelli leggermente ricci e neri, gli occhi neri, sul naso aveva un paio di occhiali da vista (stile Harry Potter), era un ragazzo che si manteneva in forma dato la sua forma fisica.
Dopo averlo salutato iniziammo a parlare.
Poi, ad un tratto, Samu diede una gomitata al suo amico, e quest'ultimo lo guardò confuso per poi annuire.
"Sapete, non vi ho presentato Alexander solo perché è il mio migliore amico, ma il resto ve lo dirà lui..." disse Samuele per poi tornare dentro.
Tutti e tre guardammo quel ragazzo sconosciuto in attesa di sapere cosa ci stesse per dire.
"Allora... non è una cosa facile da dire, anche se l'ho fatto diverse volte..." Si gatto il retro della testa "so chi siete" disse tutto d'un fiato "Mia, Samanta e Lorenzo Lucenti. I vostri genitori sono morti diversi anni fa insieme al vostro fratellino Tommy, che a quel tempo avrà avuto otto anni. So che sono morti a causa di un incidente. E posso anche dirvi il motivo per cui hanno fatto quell'incidente. I vostri genitori erano degli agenti segreti, sembrerà strano ma è la verità. Quella sera erano inseguiti da delle persone che volevano ucciderli, ma loro sapevano già che quella sera sarebbero morti, hanno progettato tutto nei minimi particolari, riuscendo a salvare la vita del loro figlio più piccolo e di voi tre (che eravate le persone più in pericolo insieme a loro). Quella sera, prima di partire per la loro cena, hanno portato Tommy nel nostro posto segreto, così da tenerlo al sicuro dato che era il più piccolo e voi non sareste stati più in pericolo se loro fossero morti, almeno così si pensava... per diversi mesi abbiamo rintracciato quei farabutti e dopo averli trovati li abbiamo uccisi uno ad uno per vendicare la morte dei vostri genitori, i migliori agenti segreti (tra quelli anziani) che abbiamo mai avuto" disse.
Ero senza parole.
Stavo tremando dopo tutto quello che ci ha detto.
Non poteva essere vero... i nostri genitori erano agenti segreti?!
"Tommy... è ancora vivo?" Domandò una voce tremolante al mio fianco.
"Com'è possibile che i nostri genitori erano agenti segreti e non ci abbiano mai detto nulla?!" Domandò Lory.
"Tommaso risponderà a tutte le vostre domande, nel caso vorreste incontrarlo" rispose.
"Ho... ho bisogno di sedermi..." dissi cercando una panchina, e dopo averla trovata ed essermi seduta insieme a Sam, guardai i due ragazzi difronte a me.
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto finché non mi ripresi e parlai rompendo il silenzio.
"Voglio incontrarlo" dissi all'unisono con Sam.
Ci guardammo e poi ritornammo con lo sguardo su quel ragazzo dai capelli neri.
Lui si voltò verso nostro fratello aspettando una risposta da parte sua.
"È ovvio che voglio incontrare anch'io mio fratello" rispose "voglio delle risposte"
"D'accordo, informerò vostro fratello che lo volete incontrare e vi informerò del giorno, che comunque sarà in questa settimana" disse "Ora devo scappare, salutatemi gli sposi e ci vedremo in questi giorni"
Iniziò ad incamminarsi verso un auto sportiva nera, prima che venisse bloccato dalla domanda di mio fratello.
"Come ci informerai?" Domandò.
"Non ti preoccupare, non sarà un problema riuscire a contattarvi" e spari alla velocità della luce.
Il mio fratellino...