11. Mia

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Il freddo, la neve, i camini accesi, le cioccolate calde e gli alberi di natale.

Qua le giornate non erano molto diverse da quelle di Roma.

I negozi erano comunque pieni di gente, anche se era già il 24 dicembre, che ancora dovevano comprare gli ultimi regali.

Anch'io l'avrei fatto, per come sono sbadata, ma dopo quello che era successo due settimane fa, non avevo bisogno di un regalo migliore di quello.

Entrai nel bar con alcuni sacchetti tra le mani, mentre continuavo a parlare con Jason, Camilla e Sam del regalo che avevo intenzione di fare a Simone.

"L'hai già preso?" Mi domandò Jason mentre ci sedevamo ad un tavolo e ordinammo delle cioccolate calde.

"Si, è già tutto pronto" risposi.

"Chissà come sarà contento" disse Camy battendo le mani emozionata.

In poco tempo cambiammo argomento e iniziammo a parlare delle feste.

Uscimmo dal bar dopo aver finito la cioccolata calda, passeggiammo per le vie di Londra passando accanto al London Eye e al Big Ben.

"Ma Manuel e Chloe stanno insieme?" Mi domandò Sam.

"Non lo so, non penso. Manuel dice che sono solo migliori amici" risposi guardando Camy e Jason spingersi da una parte all'altra del marciapiede andando, a volte, anche addosso alle persone.

...

Finalmente arrivammo a casa, ci togliemmo i cappotti e assaporammo il buonissimo odore della cena che avevano preparato i nostri uomini.

Entrammo in cucina dove c'erano Paolo e Simone ai fornelli, Luca che preparava il tavolo e...

"Dov'è Jack?" Domandò Sam.

"È quasi pronto" disse Luca guardando il forno.

"Come quasi pronto?!" Domandò di nuovo Sam, preoccupata.

Finalmente Luca si girò verso di noi, ci squadrò bene le facce finché non si soffermò su quella di Jason e sorrise.

"Oh, ciao ragazze" disse per poi salutare il suo amato con un bacio sulle labbra.

"Dov'è Jack?" Domandò di nuovo Sam.

"Sono qui" rispose comparendo dalla porta mentre si sistemava i capelli.

Lei corse subito ad abbracciarlo dopo aver detto "menomale".

Io e Camy ci guardammo e andammo dai nostri rispettivi uomini, che erano girati verso i fornelli e quindi ci davano le spalle.

Gli picchiettammo sulla spalla. Si giravano all'unisono. Ci guardarono per qualche secondo e poi entrambi dissero.

"Quando siete entrate?" E poi ci abbracciarono.

Simo mi baciò, e in quel momento non mi interessava nulla, c'eravamo solo io e lui.

"Hai il naso congelato" disse e mi diede un bacio sulla di esso.

"Beh, non è che fuori faccia tutto questo caldo" risposi, poi mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai "anche perché se così fosse, in questo momento sarei in intimo" e mi allontana i leggermente.

Mi avvicinò di nuovo a lui e mi sussurrò all'orecchio "se così fosse, non avresti nemmeno quello addosso" poi si allontanò leggermente e dopo avermi fatto l'occhiolino mi diede un bacio sulle labbra.

"Questa volta l'hai vinta tu" dissi comunque con un sorriso in faccia.
...

Dopo aver mangiato la squisita cena, andammo in salotto e mentre aspettavamo la mezzanotte per aprire i regali, bemmo del vino, quelli più piccoli della Coca-Cola, e ascoltammo la fantastica voce di Chloe che ci cantava una canzone di natale.

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