Ormai erano passate due settimane dal nostro bacio, e tutto era tornato come prima... come se quel fottuto bacio non fosse mai esistito... e probabilmente me lo ero solo sognata...
Ormai i giorni erano un continuo replay. Mi svegliavo, mangiavo, guardavo serie TV, parlavo ore al telefono con la mia migliore amica e poi andavo a dormire.
Ogni tanto Manuel è venuto a casa mia, solo che dicevo a mia madre di dire che non ero in casa. Ogni tanto mi ha chiamato, ma non ho risposto.
Pensavo che anche lui provasse, magari, in una piccola parte del suo cuore, qualcosa per me... ma mi sbagliavo, come sempre.
Avevo raccontato ad Hanne del bacio, e lei ne era rimasta abbastanza sorpresa dal fatto che l'abbia fatto lui il primo passo e non io... ma le ho anche detto che poi è tornato tutto come prima, che non era cambiato niente, e la si era incazzata di brutto.
Le ho anche raccontato che Francesca, la cugina di Manuel, il giorno dopo natale mi aveva chiesto se volevo cantare qualche canzone al suo matrimonio, e che mi avrebbe pagato. Io ho accettato, lo avrei fatto anche se non mi avesse pagato, ma ho problemi economici e ho bisogno di soldi...
...
Diedi un bacio sulla guancia a mia madre, a mio padre e a mia sorella ringraziando per la cena e augurando la buon notte.
Aprii la porta di camera mia, accesi la luce e appena mi volta verso il mio letto feci un salto indietro.
"Che diavolo ci fai tu qui?!" Domandai controllando che non ci fosse nessuno nei paraggi e chiudendo la porta.
"Mi stai evitando, mi pareva l'unico modo per riuscire a parlarti" rispose.
"Non ti sto evitando" risposi guardandolo negli occhi.
Bugiarda!
"Ah, no?" Domandò sarcastico alzandosi dal letto e avvicinandosi a me.
"No Manuel, non ti sto evitando" risposi.
Semplicemente sto evitando il discorso che dobbiamo fare...
"Da quando mi chiami con il nome intero?" Domandò alzando un sopracciglio.
Non risposi.
Sospirò.
"Se non volevi quel bacio, perché non mi hai allontanato o perché non ti sei tolta tu?" Domandò.
"E chi dice che io non volessi quel bacio?" Tornai con lo sguardo su di lui "e tu perché l'hai fatto?" Domandai.
Mi guardò per qualche secondo negli occhi e poi si allontanò da me.
"Perché volevo farlo in quel momento" rispose.
"Volevi farlo..." sussurrai ridacchiando nervosamente per essermi fatta diversi filmini mentali in questi giorni mentre guardavo serie TV "vattene." Dissi.
Mi guardò sorpreso.
"Cosa?" Domandò incredulo.
Non lo avevo mai cacciato da casa mia, nemmeno quando facevamo le litigate più assurde.
Incrociai le braccia al petto, cercando di mantenere il controllo e non scoppiare in lacrime davanti a lui.
"Ho detto vattene. Ora." Dissi.
"Perché?" Domandò.
"Perché non ti voglio qua." Risposi.
Dato che non si muoveva, cercai di spingerlo fuori dalla finestra, anche se era abbastanza complicato dato il suo peso rispetto al mio. Ma in poco tempo mi ritrovai schiacciata tra il muro e il suo corpo, le mie braccia erano sopra alla mia testa e una sua mano teneva i miei polsi, e le sue gambe bloccavano le mie in modo da non dargli nessun calcio nelle parti basse.
Non disse niente, mi guardò soltanto, e solo ora mi accorsi che aveva gli occhi rossi.
"Ti sei fumato una canna?" Domandai incredula.
Non rispose. Dalle sue labbra non spiccava nessuna parola. Il suo sguardo continuava a passare dai miei occhi alle mie labbra.
E dopo pochi secondi, che sembravano ore, mi baciò.---------------
SPAZIO AUTRICE
Scusate il ritardo, ma mi ero bloccata e non sapevo come far continuare la storia.
Volevo dirvi che anche se siamo al quattordicesimo capitolo, non manca molto alla fine. Certo, ci sono ancora un paio di capitoli, ma non molti.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Baci baci
~Ale